Le scrofe accompagnate non andrebbero tirate. Per il resto qualsiasi arma ammessa per la caccia, utilizzata bene, ha la sua efficacia. Non esistono calibri etici o meno etici, il calibro etico è quello che abbatte il cinghiale sul punto esatto dove è stato tirato.
La scrofa accompagnata, se sei un agricoltore del Texas, e' il bersaglio preferito. Qui da noi si tratta di maiali inselvatichiti da centinaia di anni, dannosi all'agricoltura ed alla fauna autoctona. Dove passano loro e' un disastro totale. Cerbiatti, nidi di tacchini selvatici, serpenti rari, animali che sono qui da millenni vengono ridotti al lumicino da queste bestiacce. Campi di qualsiasi coltivazione vengono distrutti in una notte.
Qui nel Sud il fucile e' probabilmente l'arma meno efficace contro questi "cinghiomaiali" che si moltiplicano come topi. Cio' che finziona meglio e' la trappola a recinto, dove a volte vengono catturati branchi interi di porci, pocastri, scrofe e porcellini. Sono a telecomando e dotate di videocamera. Il proprietario, da casa, osserva i cinghiali che entrano. Da principio sono molto esitanti. Uno o due entrano ed escono, ma quando poi si rendono conto che non c'e' pericolo, l'intero branco entra e mangia i quintali di mais lasciati sul suolo. Sa casa, quando il proprietario vede che tutti o quasi tutti sono entrati, aziona il telecomando e viene giu' la saracinesca. Poi si va al recinto e con una .22 si abbattono tutti, uno alla volta: verri, scrofe, porcastri e porcellini a strisce. Per legge i cinghiomaiali intrappolati non possono essere trasportati vivi altrove, ma devono essere uccisi sul posto. Forse sarebbe opportuno che anche in Italia si facesse cosi nelle zone cittadine dove i cinghiali costituiscono una minaccia all'incolumita' e alla salute pubblica.
L'etica e' anche una questione di latitudine, longitudine e circostanze. Cio' che forse non e' etico oggi da te, come abbattere scrofe accompagnate, puo essere necessario altrove--e mi pare che anche da voi in certe zone stia diventando necessario, a giudicare dai branchetti di cinghiali che spargono immondizia alle porte delle citta' italiane, e a volte anche al centro. E la peste suina africana non la si combatte vietando la caccia, ma eliminando i vettori.