Se volete, vi dico come mi approccio io nei confronti della caccia ormai da molti anni a questa parte.
Diciamo che per questa passione serve solo un fucile e delle cartucce.
Partiamo dal fucile. La prima cosa che faccio quando prendo un fucile nuovo è controllare se spara dove voglio io. Rigorosamente a fermo e meglio in appoggio, una dozzina di cartucce di cui la metà a 18 metri per controllare meglio se il tiro è centrato. Non date per scontato che il fucile mandi la rosata dove avete mirato, non sempre è così. Se il fucile spara bene, In pochissimi casi o quasi mai c'è il bisogno di passare in "sartoria" a farsi aggiustare il calcio. Quella menzionata è un'operazione che fanno pochissimi cacciatori, nel mio paese su 300 credo di essere l'unico, per gli altri è tempo perso e cartucce sprecate.
Premetto che ho scaricato qualche migliaio di cartucce originali, tutte ottime ma le eccezioni ci sono anche tra le più blasonate, sia nei caricamenti che nel piombo (pessimo) utilizzato.
Prima di ricaricare sparavo solo Maionchi (Speed, Rekord, Glasgow, e Velox) , F2 Baschieri e Standard Winchester con qualche altra rara eccezione, ma quelle nominate bastavano e avanzavano.
Oramai da 30 e più anni solo cartucce homemade, non per sfiducia ma per passione. Ho comprato tutto il comprabile in termini di testi balistici, praticamente li ho tutti.
Caricamento: dopo i primi due anni ho capito che era fondamentale una buona attrezzatura, ho venduto la Olimpyc classica a motore per passare ad una DUEFFE poi modificata con aria compressa. Tutto un altro mondo.
Dopo anni e anni di esperienza potrei indicare di un dato caricamento (sbagliandomi di poco) quanta velocità e pressione potrebbe sviluppare.
Ho anche capito che almeno un dato indicativo dovevo averlo per avere più certezze dei miei caricamenti, ed ho comprato un Prochrono Digital. Mi fa capire meglio a che velocità debbo portare la cartuccia per la sua micidialità, specialmente se abbinata ad un'ottima rosata.
Ora vediamo se con questo concetto si smontano le 100 e passa pagine di questo thread.
Ho sempre pensato, e continuo a sostenerlo che addosso all'animale ci va il piombo. La cartuccia per essere micidiale deve avere rosata stretta e alta velocità, in modo che la residua sia sempre sufficiente alla giusta distanza a secondo dell'animale insidiato e del pallino utilizzato per quell'animale.
Ora pensate per un momento solo al concetto e non ai numeri. Se per un tordo a 30 metri c'è bisogno (supponendo a bersaglio i famosi 5 pallini) di una velocità residua di 200 m/s per far in modo che la cartuccia sia micidiale, non dobbiamo far altro che mantenere questa velocità per quella distanza in qualsiasi condizione meteo. Chi ricarica può farlo tranquillamente. Chi non ci riesce probabilmente commette ancora degli errori concettuali nell'approccio della carica da fare, o non ha sufficiente dimestichezza con gli attrezzi che usa, o non ha tutti gli strumenti che dovrebbe avere.
Tutto qua.
Per me questo è l'essenza per non accampare scuse o stregonerie varie sul meteo.