Queste cose accadono quando sull'italico terreno si divulgano le gesta di colui che per si fatte schioppettate viene dal popolo intero chiamato "interrutore". L'invidia ridusse l' eroe a martire.... ma interruttore rimarrà sempre nei nostri ricordi anche se gl'hanno staccato la corrente
))) (france si scherza eh...non oso immaginare il giramento di palle!)
invece ...parlando seriamente e non da lodolaio: qualcuno pensa davvero che le lodole del Lazio siano diverse da quelle della toscana? Se devo accettare una cosa del genere gradirei spiegazioni scientifiche...in caso contrario potrei considerarlo l'ennesimo insulto alla nostra intelligenza...
Ragazzi pensate veramente che se era possibile inserire il carniere annuale di 100 capi per tutta Italia sensa forzature non l'avremmo fatto. Comunque per chi ha voglia di leggere e conoscere (ce ne sarebbe tanto bisogno) lo studio in questione e' il report alauda (unico di questo tipo in Italia e uno dei più dettagliati in europa sulla specie) doveve vengono fatte le opportune distinzioni dei flussi migratori Italiani, per chi invece non ha voglia di leggere riporto la direttamente la pag. 100 dove si specifica dove vanno in Italia le popolazioni dell' est europa (quelle stabili) che permettono di alzare il carniere.
Lo ripeto per l'ennesima volta qui ormai si parla solo con le carte e gli studi e non con i sentito dire, le amministrazioni regionali se hanno le carte che giustificano un determinato atto si muovono altrimenti fanno come dice ISPRA.
estratto dal report alauda da pag. 100-101
Dalla cartina è possibile evidenziare che l’Italia è interessata principalmente da due diversi
flussi migratori. Il primo, proveniente dall’Europa settentrionale, attraversa le regioni settentrionali
ed è formato soprattutto da popolazioni originarie della Finlandia, della penisola scandinava e
dell’area baltica. Queste hanno fornito sei riprese in Italia: quattro individui inanellati in Finlandia
(3) e Lituania (1) durante il periodo riproduttivo e due in Svezia durante la migrazione autunnale.
Queste popolazioni utilizzano, di preferenza, una rotta migratoria molto più settentrionale che segue
la costa baltica ed attraversa la Danimarca, l’Olanda, il Belgio e la Francia settentrionale fino alle
sue coste atlantiche per arrivare nelle aree di svernamento localizzate nella Francia sud-occidentale,
in Spagna ed in Portogallo (Spaepen 1995). A conferma di ciò sta il fatto che su 448.504 uccelli
inanellati in Belgio dal 1960 al 1993 (Spaepen 1995) per lo più durante la migrazione autunnale,
soltanto tre individui sono stati ripresi in Italia nel corso di successive migrazioni autunnali.
Queste variazioni della rotta di migrazione che possono verificarsi da un anno all’altro,
probabilmente sotto la spinta di situazioni metereologiche particolari o per altre cause sconosciute,
in genere non avvengono molto spesso in questa specie. Su 27 riprese avvenute nel nostro paese,
soltanto cinque uccelli inanellati in ottobre in Germania settentrionale sulla costa baltica (1), in
Belgio (3) e sulla costa atlantica francese (1) al confine con la Spagna sono stati ritrovati in
ottobre/novembre in Italia settentrionale a distanza di uno-tre anni dall’inanellamento.
Oltre a queste popolazioni di origine nordica l’Italia settentrionale è interessata molto
probabilmente anche da quelle provenienti dall’Europa centro-orientale, anche se si sono avute solo
due riprese di uccelli inanellati da pulcini nella Repubblica Slovacca ed in Ungheria
Il secondo flusso migratorio è costituito soprattutto da popolazioni con origini molto più
orientali che hanno dato luogo ad alcune riprese avvenute nell’Italia centro-meridionale: quattro
individui sono stati inanellati da adulti in aprile in Russia nella regione di Rjazan (40°50’E), due da
giovani in periodo riproduttivo in Ucraina ed uno da pulcino in Ungheria. L’unica ripresa in Italia
meridionale è costituita da un uccello inanellato nel nido in Ucraina nell’area del Mar Nero e
ricatturato in provincia di Foggia in ottobre nel corso della sua prima migrazione autunnale.
Pertanto, è possibile ipotizzare che i consistenti movimenti migratori che interessano il sud-
Italia possano originare molto probabilmente dalla Russia centro-meridionale, dall’Ucraina e dalla
penisola balcanica. L’esiguo numero di dati a disposizione è certamente dovuto all’insufficiente
attività d’inanellamento condotta in queste vaste aree, dove questa specie non viene inanellata quasi
per niente, unitamente anche alle scarse probabilità di ottenere informazioni relative a ricatture di
uccelli inanellati. Difatti, su 14.360 allodole inanellate nel corso del Progetto “Alauda 2000”, non è
stata ricevuta nessuna segnalazione di ricatture all’estero né, tanto meno, vi sono state ricatture di
soggetti inanellati da altre stazioni d’inanellamento.
Un saluto.
Emiliano Amore
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lazio 100 anno max 10 giorno
umbria 100 anno max 20 giorno
toscana 50 anno max 10 giorno
Fortuna che sono regioni confinanti che coerenza.....
Lasciamo perdere l'umbria per favore ha una fortuna che poche regioni Italiane hanno.....................
Un saluto.
Emiliano Amore