Ripeto il mio concetto: il prossimo anno non pagate se prima non è uscito il calendario.
Purtroppo a volte per la foga dell'apertura e per non rinunciare ad una prapertura in sicilia ci facciamo trattare come se non avessimo nessuna dignità. Provate a non pagare per un anno (scrivendo una lettera come quella da me suggerita nel mio precedente post a pag.8) e l'anno dopo vedrete che il 15/06 il calendario venatorio verrà pubblicato.
Scusate il tono ma non ce l'ho contro i cacciatori, sono un cacciatore molto appassionato ma osservando quello che sta succedendo nel mondo venatorio (a tutti i livelli ed in tutte le regioni) mi rendo conto che dovremmo essere molto organizzati, compatti, coesi, dovremmo essere più sensibili e soprattutto saper rivendicare i nostri diritti a volte con la forza e la coerenza delle nostre azioni. Nelle nazioni in cui la caccia è ben organizzata la classe dei cacciatori è altrettanto coerente, forte ed organizzata. Noi pretendiamo che sia il legislatore ad essere giusto ed onesto con noi, è vero cosi dovrebbe essere in un paese evoluto ma se cosi non è ed il legislatore fa cazzate noi dobbiamo fargliele pesare mettendo in atto azioni concrete. Se voi non pagate gli ATC perchè l'ente non ha attivato la procedura per tempo ed il calendario venatorio non è uscito, il responsabile in Regione si prende una grossa tirata di orecchie da chi di competenza e l'anno dopo si organizza in un modo più efficiente, altrimenti continuerà a fare i porci comodi suoi. Mi dispiace e mi fa rabbia quando addirittura paghiamo una tassa senza conoscere che servizio ci offriranno (in busta chiusa), in uesto modo dimostriamo di essere sprovveduti ed inacapaci. Ed oggi le poche possibilità di sopravvivenza di un mondo venatorio decente non possono prescindere da una classe di cacciatori organizzati, preparati e capaci di rivendicare con coerenza e forza le proprie ragioni...diversamente prediamo di credibilità ed abituamoci che sarà ssempre peggio finchè si ridurrà tutta la stagione a poche settimane con restrizioni di territorio sempre più assurde.