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Ma per abituare il cucciolo ad andare al guinzaglio che fare??? Ora circa 70 gg...
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A caccia la correttezza al frullo è controproducente, il cane deve essere al punto dove cade il selvatico nel minor tempo possibile, se per caso ferisco un fagiano il cane se il terreno gli permette di seguirlo a vista deve essere dove il fagiano tocca terra il prima possibile, e se non posso sparare a un animale perché in traiettoria con il cane vorrà dire che andrò a ribatterlo, non sto morendo di fame.
Ma preferisco lasciare in giro meno feriti e più animali illesi se per caso rischio di ferire il cane
Per come la vedo io le prove di lavoro dovrebbero servire a migliorare i cani da caccia e portarli ad un livello sempre più alto,quindi dovrebbero rispecchiare il più possibile l'attività venatoria.
Giovanni, hai risposto a questa domanda "che problema c'è se il cane dovesse usare olfatto, vista e pure udito ?" con un "nessun problema anzi!" si parlava di riporto, sul riporto il cane deve usare gli occhi, con gli occhi deve marcare il punto preciso di caduta. L'udito lo deve usare ma non per un riporto a vista. Quando si incomincia con i lanci si incomincia per gradi su terreni puliti dove il cane deve vedere il riportello, non deve usare il naso. Un cane che sul riporto a vista usa il naso e non gli occhi arriverà sul selvatico sempre dopo di un cane che sul selvatico arriva con gli occhi, al massimo il naso lo adopera a pochi centimetri dal selvatico. Quindi i problemi ci sono se il cane invece degli occhi incomincia a tirare e a tastare l'aria con il naso lontano dal punto di caduta. Come ho detto io non insegno al cane a cacciare e neanche a come deve usare i sensi per cacciare la selvaggina, però gli posso insegnare ad andare sul punto di caduta usando gli occhi, per quello che riguarda il riporto a vista, per altri tipi di riporto ci sono altri metodi per mandare il più velocemente possibile il cane sul punto di caduta. Il riporto al cane può essere insegnato proprio perché non fa parte della predazione non è una dote naturale geneticamente trasmessa.
Caro Germano ,la ringrazio dei consigli e come le ho detto non è il primo che ho e che addestro .il cane Non ha problemi di socializzazione né tantomeno di sapere chi è il suo capo branco quelle cosìne fondamentali che lei ha rammentato sono alla base di ogni uscita ma gli altri che ho avuto sempre di buona genealogia sono stati più veloci nell'apprendere forse perché erano linee di sangue solo italiane ma comunque soggetti che mi hanno dato grandi soddisfazioni, questo esemplare è figlio di un cane inglese con altre tipologie di sangue e sinceramente noto la differenza nell'obbedienza che è' migliore secondo me ,mi faceva piacere sapere il parere di qualcuno che magari oltre la caccia avesse esperienze enci e conosce l'addestramento degli Springer in maniera più approfondita.Grazie e saluti
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Sono d'accordo con quello che dici, fino ad un certo punto e in determinate situazioni e mi spiego con esempi: Siamo a tordi in appostamento col nostro ausiliare a fianco, il quale guarda per aria perchè sa che i tordi arrivano da lì. Spariamo e abbattiamo un tordo che cadrà a circa 30/40 metri. Lì il cane fissa il punto di caduta (c'è chi gli da il via per il recupero c'è chi no come me) e parte a vista, ma quando arriva lì, vuoi per la vegetazione, vuoi per la formazione del terreno e tante altre cose, userà il naso ed è giusto così. Userà anche l'udito, se il tordo è ferito e si muove ed è giusto anche questo. Cosa diversa è in un campo in pianura senza vegetazione, li hai ragione, deve usare gli occhi.
Altra situazione si verifica nel bosco a beccacce o fagiani. Il cane in ferma, magari in un ginepraio o comunque dove sente il selvatico solo a naso. Il selvatico frulla e viene abbattuto, il cane esce dal punto e non sa dove è caduto il selvatico, naturalmente viene inviato dal cacciatore che gli indica il posto di caduta, ma il cane non sa il punto preciso....cosa usa?
Quindi secondo me i sensi vanno usati tutti assieme, anche perchè il cane è basso e da quella altezza dal terreno non può vedere il punto di caduta come lo vediamo noi, quindi deve usare tutti i mezzi a sua disposizione per trovare la selvaggina.
Poi come ho detto prima, si deve considerare il terreno, se ci sono avvallamenti, collinette, alberi.
A tal proposito volevo segnalare una prerogativa nell'uso del naso: la mia cockerina, quando un tordo rimane su un ulivo, dopo averlo cercato per terra e non trovato, alza la testa e gira fino a quando la vedo con le zampe anteriori appoggiate al tronco dell'ulivo, guarda per aria e abbaia...secondo me lo sente a naso, ma non lo vede, però lo ha trovato, poi sarò io a farlo cadere e così una volta a terra lo abbocca e me lo riporta.
A dimenticavo; dall'anno scorso me lo posa tra i piedi!
Credo tu abbia descritto il "cane da caccia".
Deve usare tutti i sensi e le astuzie per risolvere le varie situazioni.
Esatto, nessun problema.
Nessun altro vuole partecipare alla discussione con la propria esperienza? avanti, non vi fate intimidire da Nicola![up.gif][up.gif]
Stai facendo X caso una differenza fra cane da caccia e da prove?
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Si, quando siamo soli, sembra un po’ più scaltro, sarà che l’ho portato quasi sempre negli stessi posti, invece con l’altro cacciatore siamo andati in un posto nuovo!?
Martino, il titolo che hai suggerito lo hanno aperto in un altro forum, forse è solo una coincidenza.Ho capito, vi devo cancellare i post per riportarvi in argomento, quindi o scrivete di addestramento in questo treahd oppure se avete voglia di scornarvi aprite un argomento ad hoc, il titolo ve l’ho già suggerito.[offtopic.gif]