A me invece è capitato molte volte di comportarmi come ale. Non è un comportamento premeditato, ma dato dall'appagamento della cacciata come si sta svolgendo. Godere dei singoli momenti vissuti. Non farsi prendere dalla foga dello sparare e rivivere magari un tiro appena fatto o una coppiola riuscita.Raccogliere il tordo appena abbattuto, pulirlo delle penne attaccarlo ai laccioli, nel frattempo perdere occasioni, ma godere appieno di ogni singolo momento. Questo non all'estero, ma anche in Italia. Non è fermarsi e fare il giro delle poste, ma vivere intensamente le emozioni a me fà perdere occasioni. Capita a volte, come, lo stesso vivere queste emozioni ti fà perdere il conto, a volte sfori la quota, altre 10 tordi raccolti ti rendono un re.
Probabilmente in Spagna farei lo sparatore, ma in Italia, mi dà più gioia raggiungere la quota in puglia al capanno nel loro habitat naturale cacciando mattina e sera, piuttosto che lo stesso carniere realizzato in un ora di passo autunnale vicino casa. Di quei 20 tordi pugliesi ricordo ogni singolo attimo, dei molti di più incarnierati nelle zone di roma e dintorni ad ottobre non ne ho memoria. Poi per carità dove permesso è lecito fare il massimo, ma sono sicuro che personalmente quando caccio in posti magnifici come sicuramente lo è la spagna, ogni singolo momento vissuto ricade sul carniere finale.