Re: R: Tordi in Spagna 2012 - 2013
Re: R: Tordi in Spagna 2012 - 2013
a parlare di sacco a pelo e 1 pezzo di pane la mente torna indietro negli anni(ahimè)e và a vecchie avventure di caccia di tempi ormai lontani..te ne voglio raccontare una grifo.. anno 1982 sono militare in sardegna a cagliari nella vigilanza dell'aeronautica all'aeroporto militare.inutile dire che erano anni in cui il militare lo dovevi fare x forza e che il nonnismo in certi reparti come la vam e i paracadutisti era una realtà quotidiana..a quei giorni era una cosa fuori dalla visione odierna di diritti civili ma vista con gli occhi di oggi io credo che tante cose passate in un anno da poco piu che adolescenti ci abbiano fatto diventare piu tosti nella vita.cmq nell'82 c'erano i mondiali io e altri 5 malcapitati esuli toscani unici "stanieri"in terra di sardegna gli altri tutti sardi. piu' l'italia andava avanti e piu' ci credevamo a quel mondiale,quando nn eri di guardia potevi vedere la partita all'unica tv al corpo di guardia.italia-brasile quasi la finale,io secondo l'ordine di servizio durante la partita avrei dovuto essere nelle 4 ore di riposo che intervallavano la guardia,unico neo il cambio me lo doveva dare un "nonno"e neppure uno normale,uno che era do orgosolo che aveva sempre fatto il pastore,che nn aveva neppure la patente s che era quasi incomprensibile a parlare anche x i sardi stessi.morale:italia-brasile il cambio di guardia nn è mai arrivato!io ero **** come una tigre..e contro ogni buon senso appena rientro al corpo di guardia che faccio?vado nella stanza dei nonni e..una mischia da far west.nn stò a dire tutte le conseguenze di questa scellerata azione..te ne dico solo una.io e quel sardo selvatico successivamente diventiamo amici.finisce il militare,io gli dico che lo andrò a trovare in aspromonte e che magari ci stò qualche giorno a caccia.lui mi lascia un num.di tel di un bar xkè lui a casa nn ce l'ha e tanto sarà al pascolo in montagna,ma devo dire a quello del bar se e quando vengo che lui glielo farà sapere.arriva febbraio chiamo questo bar,dico che il giorno tot io e un amico arriveremo a orgosolo,di avvertire.quello del bar risponde che già sapeva che doveva arivare questa telefonata da mesi e che lo avrebbe avvertito e che quando saremo arrivati al paese qualunque ora fosse di suonare il campanello.comincia l'avventura di caccia in sardegna,sbarchiamo a olbia e con una cartina della sardegna partiamo x l'aspromonte,a pensare come siamo abituati oggi con navigatori,telefonini ecc ecc non lo si farebbe piu..ma a quei giorni le cose stavano così e forse era meglio..era un'avventura fin dalla partenza,che fosse l'amiata,la sardegna o la spagna,si partiva e spesso si tornava anche dopo 1 settimana a volte senza ever fatto neppure una telefonata a casa,oggi se non chiami o nn rispondi entro sera già ti danno x morto o scapato di casa..arriviamo ad orgosolo grifo,dopo ore di viaggio con un vecchio 127 e almeno 20 strade sbagliate,andiamo al bar che quasi era buio,il tipo del bar ci saluta e chiama un ragazzo che monta in macchina con noi x accompagnarci dal amico,ci dà 4 sacchetti pieni di pane,formaggio e vino.un buio pesto,non si vede una luce,solo strade sterrate in mezzo ai campi,in quelli anni l'anonima sequestri la faceva da padrone in quelle zone,non ti nego che anche se con noi c'era da sequestrare poco..mi si comincia a stringere il culo..mi viene la tentazione di tirare fuori il fucile dalla bauliera e metterci 3 cartucce dentro..il regazzo che ci accompagna nn dice una parola,si limita a fare gesti con la mano ogni volta che si deve girare a destra o a sinistra,siano nel niente..se ora dovessi tornare da solo al paese ci morirei di fame ma non lo troverei.dopo un'ora che mi sembrava un giorno arriviamo a un casolare,esce il mio amico,ci abbracciamo,scarichiamo la roba e ci sistemiamo.era poco piu di un ovile,una lanterna accesa,3 giacigli con delle coperte fregate all'aeronautica,un camino con il fuoco acceso e un agnello sanguinolento appeso a una trave,una doppietta appoggiata in un angolo.ci arrostiamo l'agnello sul fuoco,e ci mettiamo a "letto"domani si caccia in un oliveta vicina,il ragazzo che ci ha accompagnato si sistema un metro piu in là,domani torna in paese a piedi.non credo di aver chiuso occhio la prima notte nè io nè il mio compagno di caccia,la mattina ci alziamo e dopo una ventina di minuti a piedi arriviamo in un oliveta e appena arriva giorno quasi non vedo i tordi che schizzano da tutte le parti ma guardo quel posto bellissimo,quasi irreale.tre gg di caccia,3 notti in un ovile,ci salutammo promettendoci che ci saremo visti presto..riuscii a chiamare casa dal paese x dire che tutto era a posto dopo 5 gg che ero partito.non ho piu visto da quei giorni quell'amico,mi piacerebbe salutarlo dopo 30 anni mi piacerebbe dirgli che sono stati forse i piu' bei giorni di caccia della mia vita,che ho ancora nel naso il puzzo del fumo di quella capanna,in bocca il sapore dell'agnello arrostito sul fuoco,negli occhi le albe e i tramonti della sua terra e nel cuore un'avventura che oggi non sarebbe neppure piu'possibile fare. A PARIDE CON AFFETTO