Re: Roma ladrona
E pure oggi piccolo scandaluccio in Lombardia con 56 milioncini nel settore sanita' e come diceva il grande Toto':
E IO PAGOOOOOOOOOOO !!!!!!!
Cicalo'....
Sanità, la Corte dei conti
"Lazio regione sprecona"
ll 68% dell’intero debito sanitario nazionale è costituito dal disavanzo accumulato da due regioni: Lazio e Campania. Il procuratore regionale De Dominicis sul S. Raffaele di Velletri: "Su riabilitazione 137 milioni di euro di sprechi". E nella vicenda potrebbe essere coinvolta "una dirigente regionale" che "è parsa collaborare" con i vertici della società "per non avere mai emesso alcun atto sanzionatorio". Rodano (Idv): "La Giunta Polverini ha concesso al gruppo il gruppo San Raffaele, di proprietà del senatore Pdl Angelucci, una vera e propria legge ad aziendam"
“Gravissimi fatti illeciti sono stati riscontrati durante il 2011 nel settore della spesa sanitaria. Si è accumulata una stratificazione di apparati che hanno stravolto il quadro d’insieme fino all’attuale crisi”. Lo afferma Angelo Raffaele De Dominicis, procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. “E’ ragionevole ritenere che il dissesto della spesa sanitaria non sia dipeso soltanto dalla mala gestio ospedaliera e da comportamenti fraudolenti, ma da un complesso di fattori degenerativi e dall’appesantimento burocratico delle asl – continua - Già nella relazione dell’anno scorso venne evidenziato lo spreco di denaro pubblico e le vere e proprie truffe nel settore riabilitativo delle prestazioni sanitarie".
LAZIO E CAMPANIA, "REGIONI SPRECO" - Nell’ambito della Regione Lazio De Dominicis evidenzia come è emersa “un’anomala contiguità decisionale con la società convenzionata San Raffaele s.p.a., fino al punto che una dirigente regionale, responsabile delle procedure di autorizzazione e accreditamento, è parsa collaborare con i vertici della società per non avere mai emesso alcun atto sanzionatorio – continua - La vicenda contenziosa, con i suoi 137 milioni di euro di sprechi e di truffe, ancorché limitata ad una tipologia di prestazioni sanitarie (la riabilitazione) desta particolare sconcerto e preoccupazione soprattutto ove si consideri che oltre il 68% dell’intero debito sanitario nazionale è costituito dal disavanzo accumulato da due regioni: Lazio e Campania".
"Gli illeciti rimborsi al gruppo imprenditoriale San Raffaele s.p.a. sono continuati nel corso dell’anno 2011 ed il Comando NAS dei Carabinieri ha di recente trasmesso il rapporto investigativo sulla casa di cura di Cassino. Dalle risultanze istruttorie è, comunque, emerso che la predetta casa di cura ha percepito pagamenti che hanno sforato il budget regionale. Inoltre, per le sostanziali irregolarità delle prestazioni assistenziali, prendendo in esame il periodo 2007 – 2009, il danno erariale è stato di circa 85 milioni di euro. Il che consegue non solo alla violazione sistematica delle convenzioni sanitarie ma soprattutto all’omissione di controllo sulla conformità e sulla regolarità delle prestazioni poste a rimborso”.
LA POLITICA - “I rilievi della Corte dei Conti giungono al momento opportuno" commenta in una nota Giulia Rodano, vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, "in queste giornate difficilissime per il sistema sanitario del Lazio, c’è infatti la tentazione di addossare tutta la responsabilità agli operatori dei Pronti Soccorso". "Le responsabilità per un sistema allo stremo sono tante, ma una cosa diventa ogni giorno più chiara: i problemi sono anche organizzativi e strutturali e dipendono anche, per ammissione dello stesso ministro della Salute, da una gestione tesa soltanto a tagliare la spesa e non a rimuovere le cause di spreco e dissipazione delle risorse pubbliche. E oggi la magistratura contabile mette il dito in una piaga che avevamo già denunciato lo scorso anno, e che ora incide fortemente sul sistema” continua Rodano. “La Giunta Polverini ha concesso al gruppo il gruppo San Raffaele, di proprietà del senatore Pdl Angelucci, una vera e propria legge ad aziendam: la relazione del procuratore De Dominicis ripercorre nei dettagli quanto stia costando alla Regione Lazio questo trattamento di favore, illecito e indegno dei principi di terzietà della Pubblica Amministrazione. E’ inutile sparare a zero sui medici del Pronto soccorso: occorre intervenire, con urgenza, sugli squilibri e sugli sprechi della spesa sanitaria, generati anche da una sanatoria indiscriminata, illecita, pericolosa, degli operatori della sanità privata" conclude la consigliera regionale.
Sulla questione è intervenuto anche Luigi Nieri, capogruppo di Sel alla regione: “Ora che il fallimento della gestione commissariale della sanità è sotto gli occhi di tutti, Renata Polverini si affretta a dichiarare che il Piano di Rientro è insostenibile. Eppure la Presidente della Regione Lazio, solo pochi mesi fa quando al Ministero del Tesoro sedeva Tremonti, non la pensava allo stesso modo solo. Il Piano era ugualmente insostenibile, come abbiamo sempre sottolineato. Un’ammissione drammaticamente tardiva e strumentale. Oggi, pur di non assumersi le proprie responsabilità, la Polverini ha gioco facile nello scaricare la palla al Governo Monti e sul personale ospedaliero”. “Già l’ultimo Tavolo di Verifica aveva messo in luce l’uso ‘politico’ del Piano di Rientro. Un Piano che interviene al di fuori di una reale programmazione di riconversione dei posti letto privati e pubblici tagliati in strutture ospedaliere e di residenzialità assistite - aggiunge Nieri - Siamo, insomma, di fronte a un quadro di sconcertante incapacità della struttura commissariale nel raggiungere gli obiettivi del Piano di Rientro. Problematiche riprese anche dalla Corte di Conti, con una negativa valutazione nella gestione del Piano di Rientro". "Ad oggi, insomma, i fondi non sono stati sbloccati, i pronto soccorsi scoppiano, non sono stati approvati i bilanci consolidati del 2010, i torni non contano e, in ultimo, si riscontrano ‘fatto illeciti nel settore della spesa sanitaria’. Quella della Corte dei Conti, insomma, non è che la certificazione di un fallimento conclamato" conclude Nieri.
...Paghiamo tutti ..per tutti!!!!!!!