Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Grave che un Assessore dica, per di più tramite comunicato stampa, parecchie inesattezze (per non dire altro)...comunque lascio ogni commento ai fratelli veneti che sono quelli direttamente toccati da questo argomento.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Rudi4x4 ha scritto:
leggendo il comunicato ...qualche bella boiata la detta......

mannaggia ........

togli qualche, cavolo mi meraviglio come ancora si provi a difenderlo.

Per le inesattezze non le commento , senno' poi mi venite a dire che son di parte.Come sempre ho fatto mi siedo in riva al fiume e aspetto i cadaveri.Non venite a dirmi poi che non l'avevo detto.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

la caccia al capriolo col segugio qui in montagna esiste da prima che stival nascesse.....diteglielo pure!disturba?allora disturba anche quella alla lepre col segugio.chiude anche quella???hai toppato caro mio.e poi la caccia alla beccaccia in gennaio....vala' caro vala'
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Le spiegazioni di Stival non convincono l'On. Berlato

mercoledì 20 luglio 2011
Dopo le precisazioni di Stival sulle scelte del calendario venatorio, l'on. Sergio Berlato, in veste di Presidente Associazione per la difesa e la promozione della cultura rurale Onlus, torna a ribadire i punti critici già esposti. Anzitutto sottolinea che la contrarietà ai metodi ed ai contenuti utilizzati è stata formalizzata “da tutte le associazioni venatorie facenti parte del Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto”, oltre che dal Club del Colombaccio e dalle associazioni ambientaliste Associazione Italiana Wilderness, Ambiente e/è vita e Fare Ambiente.

Rispetto al ritardo nell'approvazione del calendario (secondo Stival è una consuetudine permessa dalla legge) Berlato precisa che non si sono mai verificati ritardi durante la propria gestione dell'assessorato caccia e quelle della collega Donazzan e che il recepimento dell'art. 42 della Comunitaria (altro motivo del ritardo secondo Stival) risale al lontano 2009. Quanto ai Key Concepts ricordati dall’Assessore Stival, “sono inseriti – spiega Berlato - nel Documento ORNIS dell’Unione europea la quale si è limitata a recepire le indicazioni tecnico-scientifiche fornite per l’Italia dall’allora INFS (ora ISPRA), senza il coinvolgimento alcuno né del Parlamento nazionale e neppure del Parlamento europeo”. Nemmeno il parere dell'Ispra è vincolante a norma di legge, sottolinea l'eurodeputato, “tranne che per il posticipo della chiusura della caccia ad alcune specie fino alla prima decade di febbraio per il quale invece il parere è vincolante come esplicitamente previsto dall’art. 42 della Comunitaria”.

Sulla preapertura non concessa il primo settembre (per difesa delle colture in atto secondo Stival), Berlato fa presente che l'appostamento (unica forma concessa in preapertura) non arreca nessun impatto alle coltivazioni. Sulle limitazioni alla caccia di alcune specie come il combattente, la beccaccia, l’allodola, la cesena, il tordo bottaccio, il tordo sassello (consigliate dall'Ispra), l'onorevole fa notare che tutte queste specie in Veneto sono state normalmente cacciate visto il loro stato di conservazione favorevole, “considerando che i più volte evocati Key Concepts prevedono una decade di sovrapposizione che gli stati membri possono utilizzare senza per questo infrangere le Direttive comunitarie”.

Per quanto riguarda le limitazioni sugli ungulati, come già sottolineato, Berlato ribadisce che l'assessore “non può invadere le competenze attribuite per legge alle province che sono delegate a stabilire le modalità di prelievo in Zona faunistica delle Alpi, nel rispetto delle consuetudini locali”.
L'eurodeputato fa anche notare che un vero confronto con le associazioni non c'è stato, visto che dopo la contrarietà di alcune associazioni “ha ha ritenuto comunque di procedere per la sua strada ed introdurre nel calendario le restrizioni condivise solo dai dirigenti della Federcaccia”.

Berlato infine fa sapere che “nei prossimi giorni sarà reso nota la posizioni delle varie associazioni venatorie, anche della provincia di Treviso e di Venezia, in merito all’imposizione delle giornate fisse per la caccia alla selvaggina stanziale, così come sarà nostra cura richiedere formalmente la documentazione all’Amministrazione provinciale di Treviso sulle modalità in base alle quali si è tenuto questo fantomatico referendum fra i cacciatori, a chi e stato rivolto e quali ne siano stati gli esiti documentati
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Veneto: Berlato risponde alla replica di Stival

Thiene, lì 20 luglio 2011

Al Presidente della Giunta regionale del Veneto
Agli Assessori ed ai Consiglieri regionali del Veneto
A tutte le Associazioni portatrici della Cultura rurale

L’ON. SERGIO BERLATO RISPONDE ALL’ASSESSORE STIVAL.

L’assessore regionale alla caccia Daniele Stival vorrebbe tentare di taroccare la verità dei fatti esponendo una sua versione addomesticata della realtà che non si regge in piedi neanche se puntellata dalla difesa d’ufficio dei suoi consulenti / dirigenti della Federcaccia.
Innanzitutto la contrarietà ai metodi ed ai contenuti utilizzati da parte dell’assessore Stival per la formazione del calendario venatorio per la stagione venatoria 2011/2012 è stata formalizzata non solo dai “ leader di una delle associazioni venatorie venete” ma da tutte le associazioni venatorie del Veneto facenti parte del CAVV (Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto).
Alla contrarietà di queste associazioni si è aggiunta quella delle associazioni ambientaliste propositive e non integraliste, riconosciute dal Ministero dell’ambiente ed operanti in tutta Italia (Veneto compreso), quali l’Associazione Italiana Wilderness, Ambiente e/è vita e FAREAMBIENTE.
Anche associazioni specialistiche nazionali, come il Club del colombaccio, hanno preso le distanze dalle scelte dell’assessore Stival, ritenendole contrastanti con l’obiettivo di garantire la conservazione del patrimonio faunistico attraverso una sua corretta gestione nella nostra regione.
Non va neppure sottaciuta la formale presa di posizione di tutti i comprensori alpini, giustamente fatta propria dalla Provincia di Vicenza, con la quale si prendono le distanze da scelte che, oltre a invadere le competenze provinciali in materia, contrastano con la richiesta di salvaguardia delle consuetudini locali.
Paradossale l’intento dell’assessore regionale alla caccia Stival di fornire spiegazioni sul piano tecnico alle sue scelte, essendo state più volte constatate le sue scarse conoscenze in materia, sia sotto il profilo tecnico-scientifico, che sotto il profilo normativo.
L’assessore regionale Stival tenta di giustificare il ritardo con il quale, per il secondo anno consecutivo, ha fatto approvare e pubblicare il calendario venatorio regionale che, per legge, dovrebbe essere approvato entro il 15 giugno di ogni anno.
Egli sostiene che questi ritardi si sono già verificati in passato, non certo con la gestione dell’assessorato caccia da parte dell’allora assessore Berlato o dell’allora assessore Donazzan, periodi in cui il termine del 15 giugno è sempre stato rispettato, ma in epoche precedenti il loro avvento in Regione, come se la giustificazione del mancato rispetto della legge da parte di alcuni vecchi amministratori potesse giustificare il mancato rispetto della stessa da parte di coloro che si sarebbero auto identificati come “ i rappresentanti del nuovo ”.
Altra argomentazione usata dall’assessore Stival per giustificare il mancato rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente è il recepimento dell’art. 42 della Comunitaria nazionale, approvata, come l’assessore Stival stesso ricorda, nel lontano 2009.
I Key Concepts ricordati dall’Assessore Stival sono inseriti nel Documento ORNIS dell’Unione europea la quale si è limitata a recepire le indicazioni tecnico-scientifiche fornite per l’Italia dall’allora INFS (ora ISPRA), senza il coinvolgimento alcuno né del Parlamento nazionale e neppure del Parlamento europeo.
Va ribadito che il parere dell’ISPRA, così come ribadito dalla legge statale 157/92 e dalla legge regionale 50/93 non è vincolante per le regioni, tranne che per il posticipo della chiusura della caccia ad alcune specie fino alla prima decade di febbraio per il quale invece il parere è vincolante come esplicitamente previsto dall’art. 42 della Comunitaria.
Del resto possiamo constatare che, nella definizione del calendario venatorio 2011/2012 l’assessore Stival si è discostato più volte dal parere ISPRA, trincerandosi dietro allo stesso parere quando gli faceva più comodo.
Scendendo nel merito del calendario venatorio, l’assessore afferma che la scelta di togliere il diritto dei cacciatori di cacciare dal primo di settembre è motivata dalla “ necessità di non arrecare eccessivo disturbo alle attività agricole in pieno svolgimento “, dimenticando che la preapertura è consentita solo da appostamento, modalità di caccia che non arreca nessun impatto e nessun disturbo all’attività agricola.
Se poi l’assessore Stival spaccia come un grande risultato l’aver consentito la preapertura per due giornate al colombaccio ed aver poi sottratto ai cacciatori del Veneto il diritto di cacciare questa specie nei quindici giorni successivi all’apertura generale, riteniamo che a queste affermazioni non servano tanti commenti.
Sulle limitazioni alla caccia di alcune specie come il combattente, la beccaccia, l’allodola, la cesena, il tordo bottaccio, il tordo sassello, nonostante anche nelle passate annate l’ISPRA avesse raccomandato una più limitata pressione venatoria, queste specie negli ani scorsi sono sempre state normalmente cacciabili visto il loro stato favorevole di conservazione, come prevede la legge statale, considerando che i più volte evocati Key Concepts prevedono una decade di sovrapposizione che gli stati membri possono utilizzare senza per questo infrangere le Direttive comunitarie.
Nei prossimi giorni sarà reso nota la posizioni delle varie associazioni venatorie, anche della provincia di Treviso e di Venezia, in merito all’imposizione delle giornate fisse per la caccia alla selvaggina stanziale, così come sarà nostra cura richiedere formalmente la documentazione all’Amministrazione provinciale di Treviso sulle modalità in base alle quali si è tenuto questo fantomatico referendum fra i cacciatori, a chi e stato rivolto e quali ne siano stati gli esiti documentati.
Per quanto riguarda le limitazioni imposte dalla Regione per la caccia agli ungulati, va ricordato allo smemorato assessore che la Regione non può invadere le competenze attribuite per legge alle province che sono delegate a stabilire le modalità di prelievo in Zona faunistica delle Alpi, nel rispetto delle consuetudini locali. Sarebbe questo il concetto di federalismo che alberga nella testa dell’assessore Stival?
Saranno i Comprensori alpini, nel rispetto di quanto prevede la legge statale 157/92 e 50/93 a richiedere alla provincia eventuali limitazione alla caccia nei territori di loro competenza.
All’assessore regionale Stival, che si vanta impropriamente ed indebitamente di essere stato l’unico assessore ad aver voluto convocare le associazioni venatorie per un confronto sul calendario venatorio, va ricordato che all’unica riunione tenutasi a Venezia il 10 giugno u.s. convocata dall’assessore su richiesta formale del CAVV, l’assessore Stival si è presentato senza neppure uno straccio di bozza di calendario venatorio da sottoporre alle associazioni convocate, ma limitandosi a preannunciare, a voce ed a grandi linee, i contenuti del documento che avrebbe portato in approvazione le settimane successive.
Nonostante la stragrande maggioranza delle associazioni presenti abbia espresso la propria forte contrarietà ai contenuti del calendario venatorio preannunciati verbalmente, l’assessore regionale ha ritenuto comunque di procedere per la sua strada ed introdurre nel calendario le restrizioni condivise solo dai dirigenti della Federcaccia.
A cosa serve quindi farsi un vanto per avere consultato le associazioni venatorie se poi l’assessore regionale Stival non ha ritenuto di tenere in alcuna considerazione il loro parere?

on. Sergio Berlato
Presidente Associazione per la difesa e la promozione della cultura rurale Onlus
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012


le associazioni politicizzate si fanno la guerra e chi ci rimette siamo sempre noi, come si dice...... il cetriolo va sempre in c.....o all'ortolano.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

La politica è espressione dei voti --> i cacciatori sono votanti --> secondo me è una normale conseguenza che le associazioni siano politicizzate! Il problema è che si fanno la guerra all'interno della stessa maggioranza PDL e LEGA.

Se Stival avesse fatto le cose come andavano fatte sai quanti voti dell'ACV si prendeva alle prossime elezioni.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Ambiente e/è vita contro il calendario veneto: "modifiche o faremo ricorso"


giovedì 21 luglio 2011
Come anticipato dall'Onorevole Sergio Berlato anche l'associazione ambientalista Ambiente e/è Vita ha preso le distanze dal Calendario venatorio del Veneto inviando una lettera alla Giunta, al Presidente Zaia e ai consiglieri regionali. "La nostra associazione (regolarmente riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente e operante in Veneto) - fa presente il Coordinatore veneto Roberto Basso - non è stata minimamente consultata prima dell'emanazione del calendario". "Riteniamo alquanto singolare - continua la nota in merito ai contenuti del testo approvato - che la Giunta regionale utilizzi a propria discrezionalità il parere dell'Ispra per giustificare le proprie scelte, prendendone le distanze o trincerandosene dietro a seconda delle convenienze".

L'associazione si dichiara contraria alla preapertura al colombaccio (3 e 4 settembre) visto che in quelle date "si manifestano molti casi di presenze di soggetti giovani ancora dipendenti dai genitori". Contrari anche alle disposizioni sulla stanziale in giornate fisse "scelta che concentra la pressione venatoria in pochi giorni" e alla previsione di cacciare gli ungulati solo con canna rigata dotata di ottica "dal momento che - spiega Basso - questi micidiali mezzi di caccia possono colpire, a diverse centinaia di metri, il selvatico mentre sta pascolando, senza lasciargli alcuna speranza di salvezza, tanto da trasformare l'attività venatoria in un puro e semplice tiro al bersaglio". Si esprime infine forte contrarietà a qualsiasi previsione che possa favorire l'immissione del cinghiale.

L'associazione ambientalista in caso di mancate modifiche al calendario come indicato, annuncia che sarà costretta ad impugnare il provvedimento presso le sedi competenti.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Anuu: Veneto, si poteva fare di piu’?

VENETO, CALENDARIO VENATORIO REGIONALE: SI POTEVA FARE DI PIU’?

Prendendo visione del Calendario venatorio regionale 20011-12, una serie di valutazioni si impone allo scopo, come consuetudine della nostra Associazione, di essere propositivi per poter migliorare sempre più la caccia nel Veneto.
La premessa fondamentale è, tuttavia, che il tanto decantato tavolo tecnico con le Associazioni venatorie regionali annunciato in campagna elettorale e, invece, sinora mai istituito, nonostante i solleciti, avrebbe potuto, a buon titolo, consentire una seria discussione preventiva per supportare tecnicamente e giuridicamente la Regione in fase decisionale. Una semplice convocazione consultiva, come avvenuta, ha costretto le associazioni a prendere atto di quanto era già stato deciso senza alcuna possibilità di incidere. Dopo, come al solito, i commenti servono solo ad alimentare polemiche utili forse alle cause politiche, ma del tutto inutili per un sereno e soddisfacente esercizio venatorio nel rispetto delle legittime richieste dei cittadini cacciatori veneti.
Su cosa si sarebbe potuto discutere prima per decidere diversamente e meglio rispetto a quanto deliberato nel Calendario? Ad esempio, sull’opportunità di aprire la caccia alla tortora al 1° settembre, come prevede la legge 157, data che oltretutto quest’anno cade di giovedì, giornata consentita alla caccia; per contro, sull’inopportunità di evocare l’equazione “caccia = disturbo” per le attività agricole, francamente un po’ fastidiosa nonché ingiustificata, visto che le norme a tutela delle colture in atto, delle distanze obbligatorie dai mezzi agricoli operativi e dagli edifici sono molto chiare; sull’inutilità della riduzione del carniere massimo giornaliero di allodole in settembre, che ai fini della conservazione della specie (ammesso che sia una misura necessaria a tale scopo) conta ben poco, dato che la migrazione autunnale comincia tra la prima e la seconda decade di ottobre; sull’opportunità di prevedere l’apertura della caccia al colombaccio alla terza domenica di settembre e non al 3 settembre, per il semplice fatto che sarà possibile proseguire nel prelievo di questa specie fino al 10 febbraio 2012, intervenendo su popolazioni svernanti.
E ancora, sarebbe stato utile affrontare collegialmente la questione della possibile riduzione della stagione venatoria per alcune specie: primo, perché le ormai “famigerate” linee-guida dell’ISPRA del luglio 2010 non possono essere considerate in alcuna maniera giuridicamente vincolanti per le Regioni e, secondo, perché si sarebbe evitato di accusare implicitamente i cacciatori di essere incapaci di distinguere le varie specie tra loro (come per la chiusura anticipata della caccia al sassello alla seconda decade di gennaio, per evitare confusione con gli altri Turdidi, mentre in base ai dati comunitari esso si potrebbe cacciare fino al 31 gennaio).
Anche la chiusura anticipata della caccia al combattente, la cui possibilità di prelievo geograficamente è già molto ridotta visto il divieto tassativo nelle ZPS, non giova certo alla specie. Ugualmente, non appare razionale ridurre unilateralmente i tempi della caccia alla piccola stanziale negli ATC – eccezion fatta, al limite, per il progetto in corso a Rovigo – in mancanza di piani di gestione specifici basati su censimenti ma, soprattutto, in diffusa presenza di lanci cosiddetti “pronta caccia”, che esauriscono il loro effetto dall’oggi al domani. E, infine, perché non demandare alle Province la regolamentazione della caccia agli Ungulati, le quali, magari sulla base di principi comuni a livello regionale, avrebbero potuto ben adattarla rispetto alle necessità locali?
Un ultimo appello alla Regione: a quando finalmente un Calendario venatorio approvato con legge di validità pluriennale? Non è più tempo di atti amministrativi bensì, se chi governa il Veneto dispone veramente della forza politica necessaria, è ora di passare ai provvedimenti legislativi che, soli, presentano la robustezza necessaria a garantire un minimo di certezza giuridica agli oltre 60.000 appassionati della nostra regione, interpreti e artefici di importanti valori culturali, sociali ed economici.
L’ANUUMigratoristi è totalmente disponibile ad avviare questo nuovo percorso, senza fare inutili polemiche che non servono a nessuno, ma solo ad ingigantire i problemi senza risolverli. Ora attendiamo che la Regione scelga la stessa strada.

Segreteria regionale
ANUUMigratoristi del Veneto
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Tilo, non hanno chiuso la caccia hanno solo accorciato 8 gg di caccia alla Cesena.....

Mammamia che drammatici!!!!!!![/quote]

Rudi, ma il prossimo anno cosa dobbiamo rinunciare?????? Se ogni anno rinunciamo a qualcosa...... come finirà fra qualche anno. P.S. Io non sono ottimista come Rudi. [26] [26] [26]
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Bekea ha scritto:
Tilo, non hanno chiuso la caccia hanno solo accorciato 8 gg di caccia alla Cesena.....

Mammamia che drammatici!!!!!!!

Rudi, ma il prossimo anno cosa dobbiamo rinunciare?????? Se ogni anno rinunciamo a qualcosa...... come finirà fra qualche anno. P.S. Io non sono ottimista come Rudi. [26] [26] [26][/quote]


Azzo deve ancora iniziare questo e già si pensa al prossimo????
per quanto ne sappiamo, tra un anno la caccia potrebbe essere chiusa.......
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Buona sera ragazzi, scusate se mi intrometto ma al mio paese c'è un detto che recita cosi (la goccia continua fa il fosso) una rinuncia oggi un'altra domani e la nostra passione andrà a farsi benedire.Saluti [6] [6] [6]
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Rudi4x4 ha scritto:
Tilo86 ha scritto:
Non avrei mai mai pensato che potessimo finire così in basso...


Tilo, non hanno chiuso la caccia hanno solo accorciato 8 gg di caccia alla Cesena.....

Mammamia che drammatici!!!!!!!

rudy te voi ben, ma par piaxer molaghe de difendere l'indifendibile.
 
Re: CALENDARIO VENATORIO VENETO 2011-2012

Doman me trovo co Rudi e ghe dao na pacca so a testa chissà che el cambia idea... [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif]
Grande Rudi vegno co a 4 x4 nova!
 

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