Salta la caccia ad alcune specie in Piemonte (1 utente sta leggendo)

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[h=1]I presidenti regionali di Anuu migratoristi, Fidc, Enalcaccia, Eps e Anlc hanno inviato alla giunta piemontese un comunicato congiunto nel quale esprimono “sconcerto e profondissimo disappunto per l’incomprensibile decisione assunta dalla Giunta regionale di vietare la caccia a pernice bianca, lepre variabile e allodola su tutto il territorio della Regione Piemonte[/h]





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I presidenti regionali di Anuu migratoristi, Fidc, Enalcaccia, Eps e Anlc hanno inviato alla giunta piemontese un comunicato congiunto nel quale esprimono “sconcerto e profondissimo disappunto per l’incomprensibile decisione assunta dalla Giunta regionale di vietare la caccia a pernice bianca, lepre variabile e allodola su tutto il territorio della Regione Piemonte. Tutto ciò è avvenuto proprio mentre negli stessi uffici veniva presentato il disegno di legge regionale sulla caccia, quasi in spregio alla volontà precedentemente dichiarata dall’Assessore di cercare accordi e collaborazione con il mondo venatorio, ma specialmente in assoluto disprezzo delle più elementari regole democratiche e norme di trasparenza, dimostrando così la classe politica piemontese di ignorare ben tre sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale, che avevano dichiarato del tutto legittimo il prelievo venatorio alla pernice bianca. Continua così l’infausta stagione piemontese, inaugurata lo scorso anno con limitazioni e divieti a raffica per i cacciatori subalpini, unici in tutta Italia, e sempre caratterizzata dall’assenza di un vero confronto democratico con il mondo venatorio, nonché dalla mancata concertazione su aspetti fondamentali della gestione del territorio della nostra Regione. Le Associazioni Venatorie riconosciute, a rappresentanza della grandissima maggioranza dei cacciatori piemontesi, prendono nettamente le distanze da questo bizzarro metodo di gestire la materia, annunciando che nulla sarà lasciato d’intentato per sanare il gravissimo vulnus di democrazia prodotto dalla decisione della Giunta, e utilizzando per tutto ciò qualsivoglia strumento messo a nostra disposizione da leggi e regolamenti, arrivando, fosse ritenuto indispensabile o necessario, a chiedere tutela nelle sedi opportune. I cacciatori piemontesi meritano rispetto, e presto li chiameremo a raccolta per chiederlo tutti assieme, con forza ed un’unica voce”.
 

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