germano, con le ottiche asiatiche può succedere di tutto. Due esempi:
-nel lontano1972 ho comprato un binocolo 8x30 Yashica (marca scomparsa da tempo). E' efficiente e limpido ancora oggi.
-nel 1975 ho comprato un cannocchiale Redfield 6x42 con reticolo finissimo. Buoni risultati su un Tikka .222 Rem. a tiro (anche garette locali) e caccia alla marmotta; per impegni di lavoro ho sospeso sedute di tiro e uscite di caccia; anni dopo, ripreso in mano il Tikka, ho scoperto che il cannocchiale era quasi completamente oscurato, come se le lenti fossero fortemente affumicate.
Conclusione: dipende dal tipo di caccia che vuoi e che puoi (legalmente fare). Se ti basta distinguere una chiazza di erba secca da un capriolo, tutto va bene, ma se vuoi capire se un piccolo di capriolo è maschio o femmina (come devo fare io) ci vuole un'ottica di un certo livello.
IBAL
I Redfield degli anni '70 non erano un granche'. I Bushnell erano anche peggio. A quei tempi, nel West degli U.S. fra le ottiche di prezzo medio-basso, imperava il Weaver a ingrandimento fisso 4x. E' quello che nel 1976 o 77 montai sulla mia prima carabina da caccia grossa, una Remington M. 700 in .30-06. Ma come luminosita' andava bene nel Montana dove si caccia con la luce del sole. L'obiettivo era, se ben ricordo, di 40 mm, non sufficiente per la caccia al whitetail in Alabama, dove la maggior parte dei cervi si presentano "a bruzzico" (fra il lusco e il brusco) la mattina prestissimo e al tramonto. A Kodiak comprai un Leupold variabile usato, credo 3-9x e ancora, dopo 37 anni, va benissimo. Ma l'ho sostituito sul .338 con un nuovo Leupold variabile tre anni fa con obiettivo da 50 mm, luminosissimo. Io ci vedo molto bene in semioscurita', ma quando guardo attraverso il Leupold al crepuscolo e' come se qualcuno avessse acceso una luce sulla campagna circostante.
Come marca non abbandonerei mai il Leupold per cacce impegnative e fucili che rinculano parecchio. Il mio .338 Winchester Magnum con le cariche che carico io rincula parecchio, ma ogni anno, quando controllo lo zero prima della stagione di caccia, dove si incrociano i fili del reticolo, li' va la palla, anche se la stagione precedente magari sono caduto due o tre volte in cacciata e il fucile ha sbattuto in terra o mentre, stanco, tornato al veicolo, mi ero dimenticato di togliermi il fucile dalla spalla prima di sfilarmi le cinghie dello zaino ed il fucile e' caduto. Tutta virtu' di ottica robustissima, montatura adeguata, e viti ben strette dopo applicazione alle stesse di "Loctite" blu e resina da archetto da violino applicata all'interno degli anelli. Anche col rinculo brutale del .50 Beowulf semiautomatico, sul quale l'ottica si becca una tripla sberla, quando il fucile rincula allo sparo, quando l'otturatore sbatte prima all'indietro e poi in avanti, il vecchio Leupold comprato usato a Kodiak per 100 dollari nel 1984 non fa una grinza. Oggi la Leupold offre una garanzia a vita di riparazione o sostituzione se qualcosa dovesse malfunzionare. Ma non ho mai sentito di nessuno che si sia dovuto avvalere di una tale garanzia. Purtroppo il Leupold, che da noi costa di meno di ottiche crucche o dell'Europa dell'Est, da voi diventa costoso grazie al monopolio di un certo importatore, che paga 5 e rivende a 10. Non faccio nomi, tanto chi sia lo sanno tutti...
Oggi, poi, il governo U.S. vieta l'esportazione fatta da privati di ottiche ed altri accessori per armi, percio' se volessi far risparmiare due o trecento Euro ad un amico italiano, non lo potrei fare. Come se poi, grazie a Biden, adesso i Talibani non avessero armi sofisticate, da armi leggere, ad artiglieria, ad elicotteri, a aggeggi elettronici lasciati li' in quel caos di ritirata comandata da uno che era gia' **** prima di diventare senile.