223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

condivido in pieno tutto.... solo che le accortezze da te citate vanno fatte con tutti i calibri non capisco la distinzione.

La distinzione ha a che fare con l'energia cinetica, la velocita' , il peso e la penetrazione della palla che provocano una ferita ed uno shock diversi a seconda del calibro usato. La "nespola" che mando io, anche se dovesse colpire soltanto i polmoni a 300 metri (ma io i tiri cosi' lunghi non li faccio) consentirebbe l'abbattimento quasi immediato del selvatico ed un ritrovamento piu' sicuro grazie al foro d'uscita dal quale uscirebbe sangue a profusione. Vero, un capriolo impanciato con un .338 Lapua o anche un .460 Weatherby non cadra' sul posto ma non andra' lontano, specialmente se comincia ad inciampare nelle sue budella. Impanciato da un .223???? Si, lo so, tu non impanci, tu sei un chirurgo del tiro. E' questione di "margine," perche' a caccia ne possono capitare di tutte: il diavolo ci mette la coda, Murphy applica uno dei corollari alla sua legge principale ("Se qualcosa di male puo' accadere, di sicuro accadra' prima o poi"), un grosso moscone intercetta la palla, Un refolo improvviso di vento la devia, un filo d'erba s'interpone, una bottarella all'ottica ne modifica di pochissimo l'azzeramento... e il tiro "chirurgico" va a farsi fottere. La distinzione e' che un cinghiale neanche se ne accorge se una palla grossa e pesante lo colpisce 15 o 20 cm dal punto mirato e a volte anche 30, ma con un calibrino leggero invece...
 
io non sono assolutamente un chirurgo del tiro... sparo discretamente entro i 150 metri. Comunque gli esempi da te citati sono casi limite.... può accadere e non lo metto in dubbio ma il fatto è che qui in italia abbiamo il difetto di sottovalutare le armi che abbiamo in mano.. si crede che sparando con un 300wm a un capriolo in un coscio rimangà li. SE viene preso male va via punto. Si chiama il recuperatore e lo ritrova(forse).. un signore che caccia nel mio distretto ha ferito la sera dell'apertura al capriolo (15 giugno) un maschio adulto... gli ha sparato con una blaser r8 in 7x64 a una distanza di 150 metri, la mattina seguente con il cane lo hanno recuperato (vivo) a 200 metri di distanza!!! e aveva le spalle sfondate.
 
poi quel tuo allievo o amico non ricordo bene.. ha bloccato un orso con un .243... allora perche il 223 non può bloccare un cinghiale?
Secondo me le cose vanno provate.. e poi trarre le conclusioni.
 
la mia discussione era riferita per chi lo ha provato a caccia sul cinghiale!!! con esperienze sia negative che positive. I pareri, i dubbi e le incertezze di chi non lo ha MAI usato sul cinghiale non mi interessano. Grazie.
 
Condividiamo la tua stessa opinione, Giovanni: penso che l'istinto di conservazione della specie sia dominante un pò in tutti gli animali, sopratutto nei selvatici: da quanto vediamo gli Orsi bruni locali sono tutti vendicativi, ma questa prerogativa è sviluppata sopratutto nelle femmine: difenderanno sì i loro cuccioli, ma noi le giudichiamo pestifere, cattive, feroci che hanno la maledetta abitudine di attaccare anche se non le disturbiamo. Talvolta se ci individuano hanno il coraggio di abbandonare i cuccioli per inseguirci ed aggredirci anche se passiamo a ben oltre 100 mt. da loro ! Mentre il maschio fa per così dire "4 versi" per intimorirci, ma poi se è da solo, non è ferito, inseguito dai cani oppure spaventato se ne va via, (in due o più attaccano!!), la femmina attacca quasi sempre ! Forse non vorrà ucciderci, ma una sua "involontaria" zampata violenta ci può staccare la testa di netto, mentre un'unghiata altrettanto "involontaria" sulla schiena è sinonimo di sedia a rotelle per tutta la vita !! Con un morso ci può staccare di netto un braccio intero, se invece ci prende sulla gamba si rischiano le "stampelle" a vita... Seppure di dimensioni inferiori, sotto il profilo "tremende" credo che siano cugine molto strette di quelle tue Americane dell'isola di Kodjak. A detta di persone che vivono qui "da sempre" le Orse sono il Diavolo in persona camuffato con la pelliccia.... Per le nostre esigenze cacciare qui sarebbe magnifico sotto ogni profilo, ma la presenza di questi plantigradi "guasta" spesso e non poco la situazione: pressochè ad ogni uscita venatoria direi che l'incontro con gli Orsi è garantito, mentre non lo è affatto con Cervi, Cinghiali e Caprioli. Non ti nascondo che cacciamo spesso con questo patè d'animo ! Questo è uno dei motivi per i quali adottiamo con soddisfazione il calibro 9,3x62 (o il 338 Winc. Mag.) e lo consigliamo ai cacciatori di Cinghiali (non sappiamo mai quale locomotiva magari arrabbiata ci può venire incontro o quale situazione anche pericolosa possiamo affrontare un giorno). Per quanto riguarda i piccoli calibri, compreso il cal. 223 Remington oppure il nostro 6x62 Freres, noi li riteniamo molto adatti solo per i selvatici di mole e resistenza inferiore al Cinghiale salvo rare eccezioni. Anche qui in Romania i rapaci sono protetti, ma talvolta quando diventano predatori pericolosi per gli animali di casa compresi i giovani agnellini, devono essere allontanati in qualche modo: per salvaguardare le loro proprietà nelle zone più isolate o impervie gli agricoltori ricorrono talvolta alla maniere forti.... e come possiamo dargli contro ? Pur rispettando natura ed ambiente, unitamente al buon senso, siamo convinti sia sicuramente meglio proteggere categoricamente l'interesse delle persone piuttosto che quelli dei selvatici, al di là di Leggi e disposizioni. Quando scoppiano le guerre anche con l'utilizzo di ordigni radioattivi, le Leggi e le disposizioni vanno tutte su per il camino senza chiedere il benestare a nessuno.... o sbaglio ? Per non parlare degli esperimenti nucleari con radiazioni che fanno migliaia di km. uccidendo le persone oltre gli animali: tutelare e rispettare tutto e tutti sì, come no, ma all'interno di un certo contesto e misura !
 
Crediamo tuttavia che il 223 Rem. in mano ad una persona esperta, se ben caricato con una specifica palla adatta, nei tiri brevi contro selvatici non troppo impegnativi o resistenti, sappia in ogni caso dire la sua: chiaro non è paragonabile ai grossi calibri, ma comunque pensiamo sia di sicura soddisfazione per chi lo utilizza se impiegato con questo criterio.
 
rispondo a seguenti commenti di capriolo astuto
  • Capriolo Astuto commentata
    oggi, 15:56
    io non sono assolutamente un chirurgo del tiro... sparo discretamente entro i 150 metri. Comunque gli esempi da te citati sono casi limite.... può accadere e non lo metto in dubbio ma il fatto è che qui in italia abbiamo il difetto di sottovalutare le armi che abbiamo in mano.. si crede che sparando con un 300wm a un capriolo in un coscio rimangà li. SE viene preso male va via punto. Si chiama il recuperatore e lo ritrova(forse).. un signore che caccia nel mio distretto ha ferito la sera dell'apertura al capriolo (15 giugno) un maschio adulto... gli ha sparato con una blaser r8 in 7x64 a una distanza di 150 metri, la mattina seguente con il cane lo hanno recuperato (vivo) a 200 metri di distanza!!! e aveva le spalle sfondate
  • Capriolo Astuto

    #79.2
    Capriolo Astuto commentata
    oggi, 16:02
    poi quel tuo allievo o amico non ricordo bene.. ha bloccato un orso con un .243... allora perche il 223 non può bloccare un cinghiale?
    Secondo me le cose vanno provate.. e poi trarre le conclusioni.
Il mio ex-allievo era a caccia di cervi Sitka Blacktail, non di orsi, e incoscientemente aveva un fucilino da cervi in un posto pieno di orsi. Il fatto che sia riuscito ad abbattere l'orso (ci sono voluti tre colpi, a proposito, mentre sarebbe bastato uno di .338) e' la classica rondine che non fa primavera. Scommetto che se Luke, che oggi e' una guida di caccia all'orso affermatissima, vedesse un suo cliente presentarsi con un .243, gli direbbe che o caccia con almeno una .30-'06 prestatagli da lui, o se ne torna a casa, perche' ad andare dietro un Kodiak ferito nei grovig.
Per quanto riguarda il tale che nel tuo distretto ha colpito un capriolo nelle spalle col 7x64 e lo ha ritrovato vivo il giorno dopo col cane da traccia, anche quell'episodio e' una rondine che non fa primavera, un'eccezione e non la regola. Poi chissa' che palla usava? Mi fa venire in mente cio' che mi raccontava un mio carissimo amico, piu' anziano di me e ormai scomparso da diversi anni. Era di servizio militare in Germania. Ancora nel 1975, quando c'ero io, c'erano caserme militari americani, basi dell'U.S. AirForce ovunque, e esercitazioni militari U.S.--mia moglie ed io ancora ci ricordiamo i convogli di carri armati per le strade di Bayreuth, dove ci incontrammo.Il mo amico e altri ufficiali U.S. furono invitati a una battuta al cinghiale da gente importante locale. Le uniche armi che gli americani avessero erano gli M1 Garands, cal. .30-'06. Il mio amico mi disse che dei molti cinghiali colpiti da lui e dai suoi commilitoni nessuno cadde sul colpo, ma dovettero essere trovati e finiti dai canai. Il problema e' che le cartucce usate dagli Americani erano quelle militari: palla da 150 grani, FMJ, aguzza. Penetrava come un ago, non si espandeva, ed usciva dall'altra parte senza aver ceduto se non una piccola parte della loro energia. Erano palle destinate ad esseri umani, molto piu' fragili e meno determinati a reagire, a fuggire, ad attaccare chi gli ha fatto del male della bestiaccia nera ed irsuta.
A caccia non si portano da casa le eccezioni e le "rondini," perche' gia' ce ne sono abbastanza delle une e delle altre pronte a rovinare anche i migliori piani. Melius abundare quam deficere.... Poi ognuno faccia cio' che il cuore e la mente (o l'uno o l'altra se non si possiedono ambedue) gli dettano di fare..
 
Giovanni , parlando di palle FMJ mi hai fatto venire in mente un particolare che riguarda il .223 , risale al periodo della leva quando l’istruttore di tiro ci disse che la nuova arma in dotazione alla VAM sarebbe stata l AR 70 della Beretta , praticamente una versione italiana dell AR15 americano, e che era stata scelta per la propensione della palla all effetto “tumbling”cosa molto apprezzata dai militari perché invalida il nemico invece di abbatterlo causando così un problema di gestione dei feriti. Mi chiedo come mai nessuno di voi ha citato questa propensione del calibro , immagino che con palle da caccia questo effetto non si verifichi però sono curioso di capire cosa succederebbe con una palla FMJ dal peso massimo consentito per il calibro ad un cinghiale tirato dai 100 ai 200mt.[15]
 
Giovanni , parlando di palle FMJ mi hai fatto venire in mente un particolare che riguarda il .223 , risale al periodo della leva quando l’istruttore di tiro ci disse che la nuova arma in dotazione alla VAM sarebbe stata l AR 70 della Beretta , praticamente una versione italiana dell AR15 americano, e che era stata scelta per la propensione della palla all effetto “tumbling” cosa molto apprezzata dai militari perché invalida il nemico invece di abbatterlo causando così un problema di gestione dei feriti. Mi chiedo come mai nessuno di voi ha citato questa propensione del calibro , immagino che con palle da caccia questo effetto non si verifichi però sono curioso di capire cosa succederebbe con una palla FMJ dal peso massimo consentito per il calibro ad un cinghiale tirato dai 100 ai 200mt.[15]

Il tumbling si verifica quando il passo di rigatura non e' abbastanza veloce per la palla usata. Per essere efficace contro un bersaglio umano la palla deve cominciare a far capriole dopo essere entrata, perche' se le fa in aria ovviamente non ci sarebbe alcuna precisione. Io non credo che il tumbling fosse unza cosa vera e accertata e causata da palle troppo lunghe per il passo di rigatura. Se non vado errato la rigatura dell'M16 originale era 1:9" (un giro completo in 9 pollici) e sempre se non vado errato, le palle militari sono sempre state di 55 grani. Quindi dovrebbero essere ben stabilizzate. Sono piu' propenso a credere che una palla fmj piccola e leggera a velocita' molto alta possa avere una tendenza a deviare all'interno di un bersaglio animale (o umano). So da letture di esperti che le palle "solid" da elefanti o altri animaloni duri a volte deviavano a causa del loro"naso" tondo e che un "meplat" (la superficie frontale) di tali palle era da preferire piatta. Parlo di cose lette e non di esperienza personale, ripeto. Le palle legere molto veloci fanno strani scerzi quando incontrano superfici dure. Sono sicuro che una palla fmj militare del .223che urta il bottone di una divisa, un caricatore in una delle tasche del giubbetto portamunizioni, una cerniera lampo, una piastrina di metallo, ecc. potrebbe essere spinta a capitombolare (la traduzione di "tumble" mentre entra. O a fare lo stesso dopo aver incontrato un osso. Ad ogni modo non sono sicuro di cio' che ho scritto. FAro' qualche ricerca.
 
Il tumbling si verifica quando il passo di rigatura non e' abbastanza veloce per la palla usata. Per essere efficace contro un bersaglio umano la palla deve cominciare a far capriole dopo essere entrata, perche' se le fa in aria ovviamente non ci sarebbe alcuna precisione. Io non credo che il tumbling fosse unza cosa vera e accertata e causata da palle troppo lunghe per il passo di rigatura. Se non vado errato la rigatura dell'M16 originale era 1:9" (un giro completo in 9 pollici) e sempre se non vado errato, le palle militari sono sempre state di 55 grani. Quindi dovrebbero essere ben stabilizzate. Sono piu' propenso a credere che una palla fmj piccola e leggera a velocita' molto alta possa avere una tendenza a deviare all'interno di un bersaglio animale (o umano). So da letture di esperti che le palle "solid" da elefanti o altri animaloni duri a volte deviavano a causa del loro"naso" tondo e che un "meplat" (la superficie frontale) di tali palle era da preferire piatta. Parlo di cose lette e non di esperienza personale, ripeto. Le palle legere molto veloci fanno strani scerzi quando incontrano superfici dure. Sono sicuro che una palla fmj militare del .223che urta il bottone di una divisa, un caricatore in una delle tasche del giubbetto portamunizioni, una cerniera lampo, una piastrina di metallo, ecc. potrebbe essere spinta a capitombolare (la traduzione di "tumble" mentre entra. O a fare lo stesso dopo aver incontrato un osso. Ad ogni modo non sono sicuro di cio' che ho scritto. FAro' qualche ricerca.

Ed ecco che cosa ho trovato. Mi sembra molto credibile. Erravo nel credere che i primi M16 avessero un passo di rigatura di 1:9. In realta' era di 1:14 e anche piu' lento. le palle non erano ben stabilizzate.
Inoltre la struttura del proiettile era anche parte del "problema." Uso le virgolette perche' all'atto pratico la pallottolina che si rompeva e capitombolava faceva danni tremendi. A la guerre comme a la guerre.

https://www.quora.com/How-did-the-ru...umbling-bullet
 
Basta provare! Sono in procinto di acquistare il .223. Lo caricherò con codeste munizioni e se avrò occasione di abbattervi un cinghiale vedremo dopo accurata ricerca sulla spoglia gli effetti che avrà provocato. Sempre che la munizione in questione sia consentita.
 
la palla morbida invece esploderebbe, ovvero si disintegrerebbe a contatto con la pelle creando solo una vasta ferita superficiale con fuga del selvatico che si renderebbe facilmente irrecuperabile e/o potrebbe forse anche morire in seguito fra inutili sofferenze – dipende dalla sua costituzione fisica).
Ciao Giorgio, puoi indicarmi qualche palla morbida che esploderebbe sulla pelle del cinghiale? In modo che la posso evitare. Sul cinghiale e sul capriolo utilizzo la RWS Tmantel da 55 gr. penso che questa cartuccia non ha una palla eccessivamente dura, qualche volta entra ma non esce, pero sulla testa del cinghiale non si è mai disintegrata, entra e frulla tutto quello che c'è da frullare. Questo a una distanza che va dai 35 ai 45 metri. Per ovvi motivi il cinghiale non lo tiro dietro la spalla, neanche con una carabina del calibro della tua, le probabilità che possa fare quei pochi metri tanto da rendere vano il recupero senza l'ausilio del cane sono abbastanza alte, specialmente se il tiro venisse fatto due o tre ore dopo il tramonto. Difficile trovare un conduttore di cani da traccia che accetta di venire a recuperare un cinghiale ferito con il buio. In questa stagione prima si eviscera, prima si mette in frigo, meglio è.
 
Ma io non ho mai detto che sono tutti uguali...tanto e' vero che ne ho 8 diversi...sto semplicemente dicendo che un 223 a 300 mt ammazza un daino preso nel posto giusto con la munizione giusta e ne sono certo...peraltro non ho nemmeno detto di essere io a sparare.
 
"Per la stabilizzazione del proiettile SS109/M855 sarebbe bastato un passo di rigatura di 1:9 o 1:8 ma, tenendo conto anche della palla tracciante ancora più lunga, si è preferito poi optare per il passo di 1:7. Alla fine si è arrivati ad avere una palla poco più lenta (930m/s invece degli iniziali 990m/s) ma, più penetrante e precisa alle lunghe distanze, con raggio medio di rosata di 1.6÷1.8 pollici tra 100 e 300 yards." Ognuno dice la sua. Gli eserciti hanno diversi tipi di munizionamento.
 
tanti calibri = tanto marketing = tanti pir..a come me che spendono. Nel tiro venatorio normale europeo con armi da caccia e non da tiro e munizioni commerciali molto spesso si sovrappongono tanti calibri.
 
questo 6.5 x 284 è una bomba!! comunque la maggior parte dei tiri sono stati fatti al collo.
Il punto migliore è quello per non incorrere in ricerche.
 
Questo è un video promozionale: "La nostra azienda produce fucili e cannocchiali da puntamento (Huskemaw / The Best of the West). Questi video sono creati per la nostra fiera dove vendiamo i nostri fucili e cannocchiali di precisione. L'intenzione di questo video è di catturare l'attenzione dei potenziali clienti mentre camminano al nostro stand".
Ovviamente le padelle e i ferimenti non li trasmettono...... senza nulla togliere alla loro bravura.
Anche qui in Italia vi sono cacciatori che effettuano tiri a centinaia di metri e raccontano sempre gli esiti positivi mentre quelli dove l'animale tirato sul versante opposto della montagna non lo vedono crollare dicono di averlo "volato" e poi in estate si trovano i resti della spoglia poiché non camminano per ore senza la certezza solo per verificare eventuali ferimenti.....perché magari si tira al termine della giornata di caccia e non c'è tempo " .....e ma ho dovuto provarci, era l'ultimo giorno in cui potevo farlo".
Meglio ammalarsi di "giustezza" che di spacconeria (pensiero personale).
 
ma infatti io non mi azzarderei mai a sparare a 300 metri o oltre.
ne con un 223 ne con un 338 semplicemente perchè non ne sono capace... mi limito ai 200 mt e se è piu distante tento un avvicinamento.
Bisogna conoscere i propri limiti.
 
ma qui si parlava di potenzialità del calibro non di quanto manico noi abbiamo nello sparare a distanze siderali. Il concetto è con un 6,5 mm si possono abbattere pulitamente animali a distanze marziane...oltre il chilometro...se la palla passa di fianco all'animale anche col 50bgm non muore.
 
Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Confronto calibri.PNG  Visite: 0  Dimensione: 34.8 KB  ID: 1869235Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Confronto calibri.PNG  Visite: 0  Dimensione: 34.8 KB  ID: 1869235
Dal momento che io sono come San Tommaso, ho provato a creare una tabella dove ho confrontato alcuni calibri con palle simili per peso.
Come si evince, a 300 mt perdono tutte circa 200 m/s e anche più di velocità, se a 600 mt perdono altri 150/200 m/s la palla del 6,5 da 156 grs, ad esempio, è equivalente per energia e velocità ad un colpo di pistola in 357 mg, a 1.000 mt lascio fare a voi la proporzione.......
Io ritengo che se un animale, a distanze ragguardevoli, lo si colpisce in centri nervosi con un 6,5 (ma non solo) va giù come uno straccio, in tutti gli altri impatti non ci credo nel modo più assoluto che crolla sul posto, anzi........
Per non parlare del vento che non si può sapere come sia a 6/7/800 mt lungo un vallone.
In allegato vi metto un paio di tabelle, una di confronto energia/velocità/ impatto a 200 mt ed un'altra con qualche dato di esempio sugli effetti del vento con calibri a voi noti.
Secondo voi sto 6,5 è miracoloso?
 
io la penso come Giangio : "le tabelle balistiche non servono a ben poco.. servono a dare delle indicazioni di massima".
Però ritengo che sia un discorso da fare entro i 300 metri perchè sulle lunghe distanze cambia..
 
Giangio, strano che la RWS, la Norma, la Remington, ecc... spendano tempo e denaro quando basterebbe affidarsi a Lui.
La più grande sperimentazione di AMG è stata quella di sparare al bersaglio dietro agli steli di grano......
Ho avuto modo di parlare con persone che hanno impiegato 3/5 anni sparando migliaia di colpi per evidenziare un solo argomento di balistica ed ora arriva Lui e diventa il fenomeno al quale abbeverarsi su ogni sapere della balistica?
Che ci metta del suo ok, ma per trarre certe conclusioni ci vuole ben altro.
Dopodiché con te è una partita persa, mi chiedo perché tu non apra un tuo blog e ci istruisca tutti quanti visto che ciò che è stato valido per decenni e ora divenuto carta straccia, ma d'altro canto dall'alto della tua esperienza puoi permetterti di giudicare, capire e valutare ciò che ascolti in rete, considerando il numero di animali abbattuti, le armi e i calibri provati, per non parlare dei tipi di proiettili.
 
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