Tordi in Spagna: è il titolo della rubrica che leggo volentieri, non ci sono mai andato fino ad ora, ed appartengo a quella categoria che ha cacciato fino al 31 di marzo anche i tordi, poi febbraio, ora lo sappiamo. Leggo di una polemica demolitrice che non serve a nessuno, senza nessun nesso logico, lamentarsi di continuo e non per un episodio una giornata no, di una casuale insoddisfazione, è anche vero che il piagnisteo secondo studi recenti fa male al cervello, lo percepisce come atteggiamento sbagliato, che con l'insuccesso degli altri rafforza il detto " mal comune mezzo gaudio" Vorrei esprimere la mia opinione senza dare i numeri pochi molti che siano, o fucilare a fermo o volo chi che sia, credo che alla base dei viaggi ci sia molto più che i numeri, i passionisti mi capiranno, le emozioni.
La conoscenza è la base irrinunciabile per gestire le specie cacciabili, sempre nel rispetto della sostenibilità, della conservazione e delle tradizioni venatorie, emotività e disinformazione non devono o dovrebbero influenzare limitazioni di prelievi, ci vogliono studi a supporto di scelte, sappiamo come la riproduzione sia legata e per fortuna su larga scala ad andamenti climatici, alla presenza sui territori, a condizioni agronomiche locali ecc. come la migrazione, i provvedimenti e la gestione vengono presi a livello Unione Europea su tutte le specie migratrici compreso il tordo considerato in buona salute, questo dopo attente valutazioni e dati oggettivi pluriennali provenienti da organismi di studio, non basta qualche IO oppure una presunta riduzione di un anno per considerare una specie a rischio o in diminuzione e il prelievo venatorio non è mai dico mai stato considerato una causa di declino, come è evidente che specie non soggette ad attività venatoria sono in diminuzione perchè risentono in misura maggiore di tanti fattori negativi. Basta negatività, allarmismi e proposte limitative, l'etica è anche andare in Spagna per un tordo se a uno piace, tornare e ricominciare a sperare.
Ps. Scusa Andrea per l'intromissione.