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La sentenza del TAR Lombardia sui valichi è tanto inattesa quanto stupefacente in ordine alle motivazioni date dai Giudici. Di fatto il TAR ha stabilito che quanto alla chiusura dei “valichi interessati dalle rotte di migrazione” le Regioni non hanno discrezionalità, ma che sono chiusi ex lege.

Siamo di fronte ad un vero “non senso”: chi stabilisce concretamente cosa sia valico e cosa no? E chi verifica, almeno sulla base di indicatori, se un valico sia “interessato dalle rotte di migrazione” oppure no? Forse i Giudici pensano che giunti in un luogo qui possano trovare un cartello, messo dal Padreterno, con scritto “benvenuti su un valico interessato dalle rotte di migrazione”.

Regione Lombardia ha individuato i valichi non a capocchia, ma commissionando un apposito studio ad una Università!

Ma la vera ciliegina sulla torta è la nomina a commissario (che ci si chiede cosa dovrà fare, se i valichi sono quelli che sono e si conoscono senza poterli individuare sulla base di parametri tecnici, orografici, ornitologici certi): il commissario sarà il Direttore Generale dell’ISPRA, ovvero dell’ente che a richiesta della Regione ha risposto di non avere dati a disposizione per poter individuare i valichi interessati dalle rotte di migrazione. Certo è che se la Politica esercitasse i suoi sacrosanti poteri di indirizzo sull’attività dell’ISPRA, come Federcaccia Lombardia chiede da tempo, saremmo molto più tranquilli.

Anche questa volta siamo di fronte all’ennesima conferma che chi decide le sorti delle attività rurali e si pone come obiettivo la tutela della fauna e dell’ambiente nulla sa né degli uni né degli altri, ed è certamente privo di senso pratico.

Ora vedremo cosa farà il Commissario: per il momento il TAR Lombardia, che probabilmente ignora che la caccia alla migratoria è chiusa almeno sino al 15 settembre 2024) è riuscito nella difficile impresa di vietare la caccia di selezione al cinghiale (l’unica possibile da qui a 5 mesi, il tempo dato al commissario) su circa 6.000 ettari di territorio in Regione.

Confidiamo che Regione e Consiglio Regionale attivino al più presto ogni possibile rimedio, non da ultimo caldeggiando in Conferenza Stato Regioni la modifica della 157/92. (Federcaccia Lombardia – Il Presidente Regionale Lorenzo Bertacchi