Ciao ragazzi. Chiusosi il fine settimana precedente all'insegna della nebbia ma del "tordo costante" per presenze e catture da ieri (lo abbiamo constatato tutti) abbiamo avuto in tutto il centro un primo significativo accenno d'inverno. In altri anni, i nostri vecchi, avrebbero parlato di probabili massicci ammassamenti d'ogni tipo di selvaggiume. Ma...ormai da anni possiamo osservare che il sostanziale cambiamento climatico ha modificato atteggiamenti e fenologia di ogni migratore. Ne parlavo stasera con l'amico della caccia. Chi, una quindicina d'anni addietro avrebbe scommesso un'apertura a colombacci tra le nostre contrade ? Anatre a gennaio ? Pavoncelle e pivieri sono oggi invisibili se non in rari accenni d'inverno. Tordi che con l'ampliamento dell'areale della nidificazione sono ormai visibili sulle montagne prospicienti la capitale anche in estate. Si potrebbe continuare ma ciò che a noi interessa verificare è se realmente la meteorologia condiziona ancora la migratoria (e la caccia ad essa legata) alla stessa maniera di quanto lo facesse in passato. Lasciando aperto il tema ad eventuali opinioni desidero aggiungere che in queste giornate rigide non ho notato una maggiore abbondanza di selvatici che, come in tanti si attendevano, avrebbero compiuto un primo movimento di "rigiro" o "spostamento" in concomitanza con giornate di gelata. Insomma i tordi presenti nella scorsa settimana (calda per il periodo) non erano affatto meno di quelli cacciati in questi ultimi due giorni (descrivo una limitata esperienza personale legata ad uscite mattutine e serali nella Sabina presso Roma che hanno fruttato un carniere di una decina di bottacci solo con lo spollo e il rientro). Avvistamenti di frosoni nulli, nessuna pavoncella nei prati qui da me, i sasselli e le cesene (mi dicono amici) son gli stessi che nelle giornate delle ultime due settimane hanno popolato le nostre montagne. E le beccacce ? Oh, quelle si ! Si sono offerte agli occhi in più d'una occasione in concomitanza del freddo ma l'afflato d'ali che disgela l'aria fosca e diaccia negli orari vespertini continua a palpitare solo nei pensieri più intimi del cacciatore che...si asterrà dall'annotare agli altri amici quei dettagli che potrebbero scadere, mal raccontati, nell'ovvietà e nell'equivoco. Vi auguro una buona nottata.