Poi è vero che ormai anche tra le nostre schiere ci sono sempre più persone che non trattano i cani da cane...
guarda, su questo non sono d'accordo, io i miei spinoni li ho sempre tenuti in casa e sono e sono stati dei signori Cani da Caccia, spesso facendo prendere fagiani e beccaccini dove erano passate persone con i loro cani alcuni minuti prima. considera che se il cane vive in casa, entrerà più in simbiosi con il proprietario, soprattutto se interagisce e fa parte della famiglia. poi, che ci siano delle grosse lacune da parte di alcuni cacciatori, che addestrano i loro cani, quello è vero, ma non centra il fatto di farli vivere in casa.
 
Basta guardare tanti cani anche fra quelli che accompagnano i cacciatori... Quanti sono pateticamente obesi e conseguentemente pigri? Quanti sono timidi, paurosi degli spari, dell'acqua, dei rovi? Si', sara' anche la mancanza di addestramento, di esercizio fisico, di opportunita' di confrontarsi con selvatici veri, ma una delle maggiori cause e' il "pervertimento" degli istinti delle varie razze da caccia e da lavoro per farne dei "Fifi'" o dei "Ciccini," magari con fiocchetti e smalto alle unghie e addestrati a mordersi la coda, fare le capriole, camminare sulle zampe posteriori, ballare, e far finta di cadere morti quando glipunti il dito e fai "BANG!" per allietare gli ospiti. Pensa ad uno dei migliori (illo tempore) cani da riporto dall'acqua: il barbone. Quanti ne vedi in palude? Nelle Valli Venete?
su questo ti do ragione, il cane, soprattutto da caccia, deve ed ha bisogno di muoversi, di correre, di andare nell'acqua, di esplorare la campagna, io tutti i giorni faccio circa 2,5 km con i cani a piedi, non si può pretendere di tenere un cane e farlo uscire solo da settembre a gennaio, pensando che poi arrivi a settembre in perfetta forma, che poi, al di là delle prestazioni a caccia, un cane che fa poco movimento per 6/7 mesi, per poi farne tantissimo per 5 mesi, rischia di andare in contro a seri problemi di salute, in particolare cardiaci
 
guarda, ad essere sincero, quello che non ama l'acqua l'ho portato a nuotare a 6 mesi, ma non c'è stato verso, ora ci entra solo se nuoto anch'io. quello giovane, invece, aveva più o meno 6 o 7 mesi quando provo a riportare un legno nell'acqua di un laghetto, ma non si sentiva tranquillo e per un po' era restio ad andarci, ora invece ci si butta anche dove è abbastanza profonda senza nessun problema
I cuccioli vanno portati in acqua il prima possibile. Un cucciolo di 6 mesi impiegherà più tempo per entrare in acqua e incominciare a nuotare più tardi di un cucciolo di 3 mesi. Quello 6 mesi ha bisogno di fare esperienza, quello di tre è ancora incosciente, si potrebbe buttare dietro un biscottino e incominciare a nuotare, oppure potrebbe seguire un cane esperto che entra in acqua per un riporto.

Ma questo non basta, periodicamente il cucciolo va portato in acqua, non deve mai perdere il contatto con l'acqua, anche da adulto va portato in acqua. Con questo non ho assolutamente detto che un cane di 2 non potrebbe imparare a nuotare.
 
A fine aprile prenderò un cucciolo di 90 gg. Entro il quarto mese dovrei "battezzarlo" in acqua?
Tonin, un cane nato in marzo, aprile sicuramente si trova nel periodo giusto per essere portato in acqua a 3/4 mesi. Il tuo cucciolo è meglio aspettare che faccia più caldo.
 
io credo che sia colpa della selezione, senza se e senza ma, vedo un crescendo di problemi, quindi o i cacciatori sono diventati tutti rinc******ti oppure qualche problema c'è, in primis le gare dove si dovrebbe pescare il "sangue" molti cani campioni sono super addestrati e non hanno mai neanche fatto un giorno di caccia vera.
La colpa alla selezione bisogna darla quando il cane stenta nei recuperi, oppure ha poca voglia di cercare, o ha un olfatto appena sufficiente, tutto il resto il cane lo deve imparare nell'ambiente dove vive. Non si tratta di essere o non essere rinco...... si tratta che molti approdano alla caccia già da adulti e non hanno parenti in attività di caccia.
Sono d'accordo che adesso è la cinofilia a fornire i cani alla caccia, negli anni che furono era la caccia a fornire i cani alla cinofilia.

Poi è vero che ormai anche tra le nostre schiere ci sono sempre più persone che non trattano i cani da cane...ma comunque sono convinto che la selezione dovrebbe puntare a produrre soggetti facili, non tutti siamo addestratori e abbiamo un sacco di ore/capacità da dedicare all' addestramento,
Purtroppo ci sono cacciatori che umanizzano, pensando in una futura riconoscenza da parte del cane. Ed ecco che il soggetto facile diventa difficile.
Per produrre soggetti facili, bisognerebbe inventare un programma genetico dove tutti i cuccioli dovrebbero nascere sottomessi, anche in questo caso non tutti sarebbero nelle condizioni di usare il guanto di velluto. Neanche i nostri nonni e bisnonni sapevano addestrare, pero sapevano vivere con il cane, pur non sapendo niente di socializzazione. Però quando fischiavano il cane arrivava ai loro piedi senza indugiare, con il posteriore e la coda bassa messa di lato.

Un cane da caccia per come la vedo io deve essere tutto istinto predatorio e 3 richiami...vieni, fermo, porta...l'ultimo con 2 dei 3 miei cani non serve pronunciarlo.
Anche per me la selezione deve sfornare soggetti con gli istinti per la caccia alla massima potenza. Su questo argomento non ci possiamo lamentare, i cani da caccia selezionati in Italia hanno e continua ancora a ben figurare a livello mondiale. Ovvio che con soggetti così selezionati, non ci possiamo permettere di portare il cucciolo di 5 mesi e matematicamente slegarlo sul terreno di caccia con il motto "va e uccidi" Anche il migliore addestratore si troverebbe in difficoltà nel correggere il comportamento del cane.
 
comunque, un passaggio fondamentale, che può sembrare un'ovvietà, ma che a volte non viene considerato, è quello di far appassionare il cane alla caccia. so che detta così, ripeto, può sembrare un'ovvietà, perchè i cani da caccia hanno innato l'istinto predatorio e venatorio, ma a volte vedo cani che sembrano automi, che cacciano solo a comando, ma bisogna considera che noi non abbiamo l'olfatto e altri sensi di un cane, quindi va bene insegnare al cane a cercare in zone e punti in cui vogliamo che vada, ma è bene lasciare un minimo di libertà di "mano" al cane. lo dico in onore del fatto che, cacciando praticamente solo fauna completamente selvatica (principalmente beccaccini, quaglie, rallidi, fagiani, anatidi e lepri), è capitato che abbiano trovato animali in punti in cui nessuno c'avrebbe scommesso
 
comunque, un passaggio fondamentale, che può sembrare un'ovvietà, ma che a volte non viene considerato, è quello di far appassionare il cane alla caccia. so che detta così, ripeto, può sembrare un'ovvietà, perchè i cani da caccia hanno innato l'istinto predatorio e venatorio,
Non è affatto un'ovvietà. Ci sono cani che prima vanno ben addestrati e solo dopo vanno portati a caccia, e ci sono cani che prima vanno portati a caccia e dopo addestrati.

a volte vedo cani che sembrano automi, che cacciano solo a comando, ma bisogna considera che noi non abbiamo l'olfatto e altri sensi di un cane, quindi va bene insegnare al cane a cercare in zone e punti in cui vogliamo che vada, ma è bene lasciare un minimo di libertà di "mano" al cane
Quelli che sembrano automi, hanno ricevuto un addestramento esagerato per il loro carattere, quando si esagera con un addestramento non adeguato al soggetto, si crea dipendenza, che non ha nulla a che vedere con il collegamento.

ma bisogna considera che noi non abbiamo l'olfatto e altri sensi di un cane, quindi va bene insegnare al cane a cercare in zone e punti in cui vogliamo che vada, ma è bene lasciare un minimo di libertà di "mano" al cane.
E' solo illusione credere di insegnare a cacciare al predatore. Il cane ha bisogna di fare delle buone esperienze, non ha bisogno di maestri. Non ha neanche bisogno di "vigili" che lo dirigono nei meandri della macchia. Il cane per essere portato a caccia ha bisogno di socializzazione, di un adeguato addestramento, e di una buona conduzione, se non c'è una buona conduzione l'addestramento e la socializzazione vanno a farsi benedire. Chi sa condurre il cane a caccia, anche una "ciufeca di cane" gli darà la possibilità di cacciare e fare l'abbattimento.
 
Di che razza? Con un cane di razza "acquatica" cominciare a farlo familiarizzare con l'acqua a tre mesi non e' troppo presto, anzi. Non forzarlo, pero'. Sciaguattare in acqua bassa dove soltanto meta' delle zampe entra in acqua ed il fondo non e' molle e' come cominciare. E soprattutto--da principio--acqua non fredda.
cocker spaniel
 

Aggiungo:non so se esista una vaccinazione contro la bilharzia. Purtroppo si sta diffondendo qui negli U.S. e colisce i cani che nutano nelle acque infette da un microorganismo. E' mortale per i cani. In questo articolo si raccomanda che i cani vengano vaccinati prima di cominciare a giocare in acqua. Come ho scritto, non so sela bilharzia ha un vaccino, ma comunque da' retta a quel consiglio di vaccinare il cucciolo primadi farlo entrare in acqua.
il cucciolo arriverà con tutto il ciclo vaccinale già compiuto, grazie mille sempre per il tuo altruismo e la tua gentilezza
 
Scusate l'ignoranza: come si fa a rispondere a "pezzettini" di uno messaggio altrui? cioè come fate a riportare nella vostra risposta solo la parte di testo a cui volete dare risposta?
 
guarda, su questo non sono d'accordo, io i miei spinoni li ho sempre tenuti in casa .
il discorso non è tenerli in casa o fuori, i miei vivono fuori ma spesso entrano in casa quando ceno...il discorso è che un cane deve fare il cane, se a casa gli fai fare il peluche, i giochini stupidi, i versetti, ecc....poi non ti lamentare se fuori o fa quello che vuole o invece di cacciare viene a fare lo **** da te...ho visto cani da caccia quando un po' stanchi o bagnati smettere di cacciare o andare in parte al padrone a saltargli addosso e piangere. il cane da caccia lo deve fermare solo la morte...
 
il discorso non è tenerli in casa o fuori, i miei vivono fuori ma spesso entrano in casa quando ceno...il discorso è che un cane deve fare il cane, se a casa gli fai fare il peluche, i giochini stupidi, i versetti, ecc....poi non ti lamentare se fuori o fa quello che vuole o invece di cacciare viene a fare lo **** da te...ho visto cani da caccia quando un po' stanchi o bagnati smettere di cacciare o andare in parte al padrone a saltargli addosso e piangere. il cane da caccia lo deve fermare solo la morte...
però si tratta di cani che non stati appassionati alla caccia, i miei dormono in casa, spesso me li trovo a dormire nel letto, ma non vedono l'ora di andare a caccia e dopo 5/6 ore a caccia, non vogliono venire via, quindi mi tocca mettergli il guinzaglio per farli montare in macchina.
 
comunque, un passaggio fondamentale, che può sembrare un'ovvietà, ma che a volte non viene considerato, è quello di far appassionare il cane alla caccia. so che detta così, ripeto, può sembrare un'ovvietà, perchè i cani da caccia hanno innato l'istinto predatorio e venatorio, ma a volte vedo cani che sembrano automi, che cacciano solo a comando, ma bisogna considera che noi non abbiamo l'olfatto e altri sensi di un cane, quindi va bene insegnare al cane a cercare in zone e punti in cui vogliamo che vada, ma è bene lasciare un minimo di libertà di "mano" al cane.
Non è un ovvietà, è una cosa impossibile...il cane caccia per istinto, ne gli insegni ne lo appassioni, l'unica cosa che fai è fargli fare esperienza...non so se ti è mai capitato di vedere quei bastardini di cascina che sono liberi di andare e venire come vogliono in 3/4 a cacciare in branco...ecco quelli farebbero le scarpe a molti cani da caccia e sono autodidatti :D
 
Il problema non e' la mancanza d'istinto venatorio, ma quello di incanalarlo e dirigerlo in modo che sia d'aiuto invece d'impiccio al cacciatore. Il cane che dopo aver frullato un selvatico lo insegue e' un impiccio. Segue il suo istinto, e o si mette fra cacciatore e selvatico impedendogli di sparare o, se ilcacciatore spara e lo manca, lo insegue fino a sparire alla vista e oltre la portata di voce del padrone. Ho recentemente visto un video nel quale una coppia di setters dopo una magnifica cerca e una bellissima ferma, poi inseguono velocissimi il selvatico frullato dal padrone fino a sparire alla vista. Addestramento del tutto sbagliato, specialmente data la soddisfazione del padrone che commentava, "Bravi! Bravi!" Bravi 'sto ca220! Una corsa sfrenata del genere prima di tutto fa rimettere il selvatico fuori portata, poi puo' farne frullare altri che si sarebbero potuti fermare, e se questo avviene parecchie volte in cacciata si perde tempo ed i cani si stancano, specialmente se fa caldo, e smettono di cacciare bene. Il cane deve frenare in tale situazione il suo istinto, e tocca al padrone insegnarglielo, con punizione positiva come prescritta da Skinner e adottata da quasi tutti gli addestratori che sanno cio' che fanno. Una punizione negativa (cioe' magari smettere di cacciare per far dispiacere il cane) qui non funzionerebbe affatto. E in questo caso l'unica punizione positiva comprensibile al cane deve essere istantanea. Qui brilla il collare elettrico che rilascia il suo impulso anche quando il cane e' lontano dal padrone, e lo fa entro quel paio di secondi oltre i quali la ragione della punizione sfuggerebbe alle capacita' intellettive limitate del cane.
Un esempio dell'importanza della correttezza al frullo: quando cacciavo le starne ungheresi nel Montana, a volte mi imbattevo in una grossa brigata. La maggior parte partivano insieme. Se mi andava bene facevo una coppiola (una volta persino una tripletta, e con un fucile a pompa!). Ma quasi sempre dovevo stare attento, ricaricare e fermarmi. Ci sarebbero potute essere un paio di "sleepers," cioe' "dormiglione," in realta' uccelli non che dormivano, ma che cercavano di evitare il pericolo con l'acquattarsi in terra e non esporsi. Questo comportamento e' probabilmente dovuto ai molti rapaci alati che insidiano le starne nel Montana, dai falchi ai gufi delle nevi d'inverno. Ma se rimani immobile dopo un po' si innervosiscono e partono dandoti un'altra opportunita'. Un cane che non regge al frullo comprometterebbe questa opportunita'. Inoltre, la brigata spesso si rimetteva in qualche posto a me prevedibile per esperienza, o addirittura in qualche sporco o pezzetto di macchia rada dove le vedevoo atterrare. Lasciandole calmare per una mezz'ora e poi andandole a ribattere c'era una discreta possibilita; se non se ne erano andate via di pedina, di prenderne una o due di piu'. Ma come le vedevo io rimettersi le avrebbe potute vedere il cane, e se fosse corso appresso alla brigata al frullo come i due setters del filmato le avrebbe fatte volare via per chissa' quali orizzonti, oltre a far involare le "dormiglione" quando avevo ancora il fucile scarico.
 
Il problema non e' la mancanza d'istinto venatorio, ma quello di incanalarlo e dirigerlo in modo che sia d'aiuto invece d'impiccio al cacciatore. Il cane che dopo aver frullato un selvatico lo insegue e' un impiccio. Segue il suo istinto, e o si mette fra cacciatore e selvatico impedendogli di sparare o, se ilcacciatore spara e lo manca, lo insegue fino a sparire alla vista e oltre la portata di voce del padrone.
Il cane deve fare ciò che è più utile al padrone, se voglio che il cane cerchi sulla sponda opposta di un fossato deve farlo, non mi interessa se lui ha il naso e l'istinto perché se voglio che vada di la, ho i miei motivi che possono essere il fatto che la mia sponda la faccio ne ritorno o che ho visto un animale mettersi ecc.ecc., ma personalmente il cane fermo al frullo, fermo vero intendo perché negli spaniel ne vedo gran pochi! (a caccia che io al frullo dell'animale debba far esplodere il fischietto come nelle prove lo escludo a priori) personalmente non lo vorrei se non per cacciare al limite delle distanze dalle strade :D :D
Gli animali che mi recuperano perché rincorrono, vedi feriti, animali caduti in acque correnti ecc, superano di gran lunga gli animali a cui non posso sparare perché il cane è d'intralcio...ovviamente non rincorrono per ore in caso di animali illesi che per forza di cose li distanziano abbastanza rapidamente.
 
Beh io penso che abbiate ragione un po' tutti, nel senso che è verissimo che il cane deve fare il cane! é altrettanto vero che se capisci come funziona la psiche del cane sei capace di fargli fare il cane dentro e fuori casa, cioè a prescindere da dove lo tieni. Partire da cani di buon sangue significa proprio non dover "perder tempo" a risvegliare presunti istinti predatoriali, un cane da caccia dovrebbe essere selezionato per la caccia e, pertanto non dobbiamo insegnargli a cacciare, dovrebbe farlo di suo, dobbiamo agevolargli l'incontro, quello si; per cui portarlo spesso sui selvatici. è anche vero che molti cacciatori e pseudo allevatori alla buona accoppiano i cani solo perché da un lato c'è una cagna in calore e dall'altro c'è chi possiede un cane. Non dobbiamo meravigliarci che in giro ci sia "sangue guasto", possiamo addestrare il peggior cane, nel modo migliore, ma se non ha Passione e senso del selvatico resterà per sempre un cane inadeguato alla caccia. Allo stesso modo possiamo addestrare in modo pessimo un cane di fervente passione, o anche non addestrarlo per niente, ed ottenere magari un discreto cane da caccia. La passione per il selvatico deve prevalere, deve essere cieca, irrefrenabile, in un buon cane da caccia e , questo lo si può ottenere dalla selezione, per il resto come si dice il cane lo fa il padrone. E qui devo dare pieno assenso ai concetti espressi sia da germano, con la tanto amata socializzazione, e da migratorista quando dice: il cane deve fare il cane! In conclusione sto a ribadire che la selezione conti poco nello specifico di quel che riguarda il riporto, già se cominciamo a parlare di recupero le cose cambierebbero, ma tuttavia un cane proveniente da linee ben selezionate, a mio parere, sarebbe un cane più facilmente "addestrabile al riporto". è pur vero che, cani, in particolar modo quelli appartenenti a specifiche razze, se socializzati bene, instaurano un rapporto tale col conduttore che non hanno bisogno di essere addestrati al riporto, riportano spontaneamente, ma questo è un altro discorso.
Buona pasqua a tutti
 
che ci facevano le starne ungheresi nel montana? :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO:
Facciamoci pure qualche risata Giovà o no? che dici?
Erano emigranti LEGALI, non come i Magrebini e Romeni da voi ed i Messicani e Sudamericani da noi...
Dunque intorno al principio del Ventesimo Secolo, nel Montana ed altri stati del West vennero importate diverse specie di pennuti per creare opportunita' venatorie per tutti. Nelle piane vennero introdotte parecchie coppie di starne importate dall'Ungheria, e fagiani importati da non so dove in Europa, probabilmente dall'Inghilterra. Si moltiplicarono a macchia d'olio, grazie ai tipi di colture della zona e dei pezzi di prateria originale e macchia. Basta dire che la prima stagione di caccia alle starne nel Montana, io presi circa 80 starne. Feci un po' la volpe nel pollaio, e' vero, dopo tanti anni in Italia a tirare agli uccelletti, ma 80 starne dove abitavo erano niente. Quasi nessuno le cacciava. I fagiani erano l'uccello piu' ambito dai cacciatori locali. Devo aggiungere che dopo la prima immissione di queste due specie, la cui caccia fu vietata per parecchi anni, ed ai fagiani ancora oggi apre soltanto ai maschi, non ci furono piu' ripopolamenti. Sono due specie comletamente selvatiche, come del resto lo erano i loro antenati d'importazione, catturati con reti.
Nelle zone montagnose del Montana e Idaho furono immesse le chukars, dalla Turchia, una specie simile alle pernici sarde. Anche di queste le zone adatte pullulano. Recentemente nel Montana sono stati immessi i tacchini selvatici, credo della sottospecie Merriam, e anche di quelli oggi ce ne sono tanti.
Le starne ungheresi possono resistere ai micidiali inverni del Montana, a differenza di quelle italiche, che non ce la farebbero a sopravvivere al freddo di 30 e 40 sottozero ed alla neve. Sono leggermente piu' grosse di quelle italiche (se ancora se ne trovano in Italia) e ben ingrassate a grano e d'estate a cavallette, spesso l'unica fonte d'acqua per loro durante le estati siccitose. C'e' abbastanza "succo" nelle cavallette da fornire alle starne ed altri uccelli abbastanza acqua. La stagione alle starne apriva il 6 Settembre e continuava fino a inverno inoltrato, Gennaio compreso, se ricordo bene. Il limite di carniere era di sei capi al giorno, 12 in possesso. Il mio ricordo piu' bello e' quello di un giorno di apertura. Presi sei capi con sei cartucce. Prima una tripletta dopo aver incontrato la prima brigata. Poi una coppiola sulla loro rimessa, e poi una singola da un'altra brigata incontrata dopo aver macinato qualche km su stoppie e maggesi.
 
Il cane deve fare ciò che è più utile al padrone, se voglio che il cane cerchi sulla sponda opposta di un fossato deve farlo, non mi interessa se lui ha il naso e l'istinto perché se voglio che vada di la, ho i miei motivi che possono essere il fatto che la mia sponda la faccio ne ritorno o che ho visto un animale mettersi ecc.ecc., ma personalmente il cane fermo al frullo, fermo vero intendo perché negli spaniel ne vedo gran pochi! (a caccia che io al frullo dell'animale debba far esplodere il fischietto come nelle prove lo escludo a priori) personalmente non lo vorrei se non per cacciare al limite delle distanze dalle strade :D :D
Gli animali che mi recuperano perché rincorrono, vedi feriti, animali caduti in acque correnti ecc, superano di gran lunga gli animali a cui non posso sparare perché il cane è d'intralcio...ovviamente non rincorrono per ore in caso di animali illesi che per forza di cose li distanziano abbastanza rapidamente.
quindi uno spaniel corretto al frullo non lo preferisci? giusto? Mi potresti dire le tue motivazioni. Mi sto appassionando a questa razza e cerco di fare mie quante più conoscenze ed esperienze possibili
 
Non credo proprio che una cane che rimanga fermo a frullo e sparo possa compromettere il recupero di un ferito, poiche' se il cane aspetta dallo sparo e dalla caduta di un selvatico ovviamente soltanto ferito (un cacciatore esperto lo vede benissimo se e' cosi') fino al comando di recuperare, passerebbero soltanto due secondi, di certo non abbastanza per un selvatico ferito, anche il fagiano piu' furbo, di scappare al cane. Invece, se si spara a due selvatici, uno cade morto, e l'altro ferito, non c'e' modo di indirizzare il cane verso quello ferito prima di quello morto. Un cane ben addestrato che rimane fermo, deve poi seguire il comando a mano del padrone, che lo indirizza verso il selvatico che deve recuperare prima. Avrete di sicuro visto filmati di cani che seguono i comandi a braccia del padrone nei riporti multipli. Ci vuole tempo ad insegnarlo, ma se ne sono stato capace io, che non conosco tutte le teorie cervellotiche e astratte che ho visto espresse da altri, ma uso metodi pratici che hanno funzionato per secoli, anche se oggi non piu' chic e a la mode, ne possono essere capaci tutti, con santa pazienza. Il cane non e' intelligente, e le sue scelte non sono sempre quelle giuste. Mai lasciarlo fare come gli pare.
 
quindi uno spaniel corretto al frullo non lo preferisci? giusto? Mi potresti dire le tue motivazioni. Mi sto appassionando a questa razza e cerco di fare mie quante più conoscenze ed esperienze possibili
Il fatto è che l'unico fermo al frullo utile è quello automatico, che su cani da ferma che sono già fermi 😂 ne vedo molti... Negli Spaniel vedo solo far fumare i fischietti per ottenerlo e a caccia sparare e fischiare non è fattibile, vedo più utile un cane che torna al richiamo immediatamente anche se sta inseguendo cosa comunque molto difficile da ottenere.
Per la caccia vagante dove il selvatico parte è dove ti trovi ti trovi preferisco il cane che insegue ovviamente nei limiti, nel senso che non devo poi aspettarlo mezz'ora... Più volte nello sporco ho ferito animali che neanche sapevo se fossero caduti e l'arrivo tempestivo del cane me lo ha fatto incarnierare.
Se devo mettere sulla bilancia i selvatici non sparati con quelli recuperati mi conviene il cane che insegue. Poi se mi dici che vai solo a lepri allora probabile il contrario... Io caccio tutto.
 
Non credo proprio che una cane che rimanga fermo a frullo e sparo possa compromettere il recupero di un ferito, poiche' se il cane aspetta dallo sparo e dalla caduta di un selvatico ovviamente soltanto ferito (un cacciatore esperto lo vede benissimo se e' cosi') fino al comando di recuperare, passerebbero soltanto due secondi, di certo non abbastanza per un selvatico ferito, anche il fagiano piu' furbo, di scappare al cane. Invece, se si spara a due selvatici, uno cade morto, e l'altro ferito, non c'e' modo di indirizzare il cane verso quello ferito prima di quello morto. Un cane ben addestrato che rimane fermo, deve poi seguire il comando a mano del padrone, che lo indirizza verso il selvatico che deve recuperare prima. Avrete di sicuro visto filmati di cani che seguono i comandi a braccia del padrone nei riporti multipli.

Ognuno vive delle proprie esperienze, i due secondi non sono sicuramente 2 secondi, il selvatico ferito intanto fa metri... Ci possono essere ostacoli o argini che non ti fanno vedere il punto di caduta, un fosso che corre fa fare parecchi metri in pochissimo tempo, un coniglio ferito che tra sparo e comando prende 30 metri a un cane può trovare un buco... Tu mi parli di caccia a capanno o starne in spianate che non si vede la fine... Ma qui è tutto diverso, spesso o lo recuperi entro tot o c'è un divieto o una strada... Poi ripeto non è inutile ma va valutato il tipo di caccia e ambiente
 
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