Il mio discorso non è riferito a nessuno dei presenti, quello che ho scritto è in generale, quindi non sbaglia chi interpreta quello che ho scritto nel senso più ampio possibile. Da quella che è la mia esperienza ho avuto modo di vedere scattare e in parecchi casi non c'erano le basi fondamentali. A me non risulta sia obbligatorio munire la carabina di ottica per la caccia di selezione, almeno per quello che riguarda la legge nazionale e quella della mia regione. Non ho mai letto "è vietato fare caccia di selezione con armi munite di mire metalliche" tutto quello che non è vietato dovrebbe essere consentito. Facciamo un esempio: ammettiamo per un attimo che il sottoscritto prima di firmare il tesserino regionale e consegnarlo al cacciatore, per un regolamento interno deve controllare l'esattezza della carabina. Il cacciatore può presentarsi per la taratura con quello che vuole, a me poco importa e neanche importa il modo che ha di scattare, se crede che tirando il grilletto con forza il colpo fine fuori dalla canna più veloce e preciso per me va ugualmente bene, in quel momento sto valutando la precisione e l'esattezza della carabina e non l'abilità del tiratore, idem se si dovesse presentare il cacciatore con una carabina con mire metalliche, a me non importa, a me importa che la carabina sia giusta. Dopo aver verificato l'esattezza dell'arma gli consegno tesserino e fascetta. A questo punto il cacciatore se è sicuro della sua azione può fare quello che vuole, può tirare il capriolo anche a 500 m. L'importante è, che alla verifica del capo abbattuto il colpo è stato piazzato in una zona vitale, senza creare sofferenze all'animale, perché non è stato lui che ha voluto sacrificare la sua vita per noi, siamo stati noi a prendergliela e il minimo che possiamo fare è quello di non farlo soffrire. Questo chi è preposto al controllo del capo abbattuto lo deve tenere in grande considerazione, ferimenti e colpi fuori zona vanno penalizzati pesantemente, dopo il cacciatore potrà decidere se conviene fare tiri esasperati o conviene trovare il modo di accostarsi o trovare un appostamento vicino ai passaggi noti. Ho messo un "mi piace" ma per un tiro con il bastone a 100 m. vedo che abbiamo allungato di 50 m. Sicuramente il tiro in ginocchio (dove non è possibile farlo da terra) è più stabile di quello fatto con il bastone, ma per farlo ci vuole un poco di allenamento e un poco di pratica per la posizione di tiro, la cinghia del fucile non serve solo per il trasporto dell'arma. Oltre a questo bisogna valutare dove andrebbe a finire la palla in caso un eventuale errore. La posizione di tiro va assunta anche per ragioni di sicurezza, anche se meno stabile se l'altezza influisce sulla sicurezza conviene tirare con l'aiuto del bastone che è sempre più alto del ginocchio. Springer tu scrivi :"anche con uno scatto di 1,5 kg forse riesci a scattare a modo .....questo può essere vero ma.......prova a scattare con arma in appoggio su bastone cercando di sparare ad un capriolo (ops....un punto del capriolo) a 150 mt con uno scatto di 1,5 kg!!!!" Ti rispondo che la difficoltà di tirare con il bastone è sicuramente superiore del tirare da terra, ma questo con lo scatto non centra, la mira e lo scatto sono due cose separate che ad un certo punto devono combaciare. Per comprendere che il tiro è fatto da statica e dinamica non occorre fare corsi di psicologia, per capire che i problemi nella testa del cacciatore avvengono proprio perché la statica contrasta con la dinamica non occorre studiare psicologia. Questo è uno dei motivi del perché alcuni cacciatori hanno bisogno del dell'appoggio davanti e di dietro per tenere l'arma ferma e di uno scatto di pochi grammi. Springer quando la statica contrasta con la dinamica e i muscoli non sono allenati ad eseguire succede che i muscoli mandano a fare in cul.o il cervello, a me non sembra che questa è psicologia. Guardate che sono io che vi lascio perdere.