La caccia non è assolutamente pericolosa, ma non per questo bisogna rimanere inermi, immobili difronte ciò che è accaduto ieri e che mai mi sembra sia accaduto in passato. Ogni singola vita umana perduta deve far riflettere su come limitare il rischio che ciò avvenga nuovamente. Sempre maggiori sono le norme sulla sicurezza in ambito venatorio, maggiore formazione per i praticanti, abbigliamento specifico imposto. Come si evita però che un non praticante l'attività venatoria, ma praticante come noi dei boschi non rimanga vittima suo malcapito ? Prevenzione.
Obbligare ai giubetti anche i fungaroli ecc, tabellazione massiccia delle zone oggetto di braccata, divieto di frequentazione boschi ai liberi cittadini, oppure divieto ai cacciatori del praticare cacce pericolose in periodi frequentati da biker, fungaroli, o semplici escursionisti.
Sono solo soluzioni che andrebbero trovate affinche non succeda un'altro caso simile che mai e poi mai potrà essere giustificato con il fatto che la caccia è meno pericolosa di un'infinità di altre attività ludiche.
Vorrei farvi riflettere su una mia considearzione. A livello mediatico contiamo meno di nulla. Le nostre aavv sono più intente a farsi la guerra che entrare nelle case degli italiani. Nessuna comunicazione se non tra 4 compagni di merende tra le amicizie sui social, ebbene, credo che l'obbligo del giubetto " arancione o giallo, avrebbe salvato il giovane, ma come la mettiamo domani se quest'imposizione divenisse legge per il diletto di 50 mila o giù di lì cacciatori di suini ? 60 milioni di italiani obbligati a passeggiare in campagna come gli " stradini ". Mediaticamente sarebbe un massacro.