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Opinione personale.
Come ha già anticipato Barone Rosso, per la caccia “sul campo” a Colombelle e Colombacci, noi abbiamo utilizzato finora (stagione venatoria 2019) n. 2 giostre motorizzate con ciascuna appesi due colombi imbalsamati con le ali aperte, sorretti da quattro normalissime canne da pesca in fibra lunghe tre mt. pitturate con acrilico in bombolette “spray”, prima in verde opaco e poi ripassate con un leggerissima spruzzatina qua e là di giallo sempre opaco. Abbiamo fatto questo perché riteniamo che all’occhio molto vigile del Colombaccio questa colorazione mista ed opaca sulle aste possa disturbare meno la sua attenzione (da lontano sono pressoché invisibili perché si confondono bene con la tipologia della coltivazione, terreno prativo coltivato a fieno) ed essere pertanto egli più attratto e concentrato sulla presenza di Colombi in movimento (le giostre girano lente una contraria all’altra) che “volano” raso terra, circa 15 cm. sopra il terreno, in mezzo ad una trentina di stampi sparsi che abbiamo provveduto ri-pitturare accuratamente. Nella “tesa” abbiamo inserito anche alcuni colombi vivi legati a “zavorre” (selvatici che in precedenza avevamo ferito, poi medicati e curati, tuttora vivi e vegeti). Adesso, se riesco trovare qui la “buonanima” di un bravo imbalsamatore, sarei tentato di costruire un Colombaccio “motorizzandolo” con le ali battenti (oppure girevoli): personalmente ritengo comunque che sia più naturale ed attrattivo quello con le ali “battenti”: finora di Colombacci ne abbiamo visti a migliaia e migliaia, ma di quelli con le ali girevoli proprio mai nessuno ….. e sì che ci siamo sempre fatto la “punta” agli occhi tenendoli spalancati, usando anche i cannocchiali, ma vivi con le ali girevoli finora nessuno …!!
Michele ed io crediamo che se la postazione di caccia è ben mimetizzata a dovere e si trova in “affilo” con una buona rotta migratoria, un paio di giostre ed alcuni stampi ben imitanti quelli reali siano più che sufficienti per attrarre i Colombacci (non certo quelli che volano a 1000 mt.). Certo che più è “attrezzato” il campo meglio è !
Non prendendo in considerazione i “Volantini” (sicuramente ottimi ma troppo impegnativi, ci vuole passione, tempo, pazienza, preparazione ecc.) che penso sarebbero “il non plus ultra” ma non adatti per la nostra forma di caccia: per la caccia “al campo” come la pratichiamo noi credo che poter aggiungere un Colombaccio (o due) imbalsamato e motorizzato con ali battenti (meglio ancora se si potesse averne uno vivo sul rullo, una tecnica alla quale ci sto pensando ultimamente) penso che l’effetto dovrebbe essere altrettanto “micidiale” e convincente con i “pennuti” . Noi abbiamo la fortuna che una nostra “postazione” è collocata in una bella rotta primaverile ed autunnale seguita da moltissime specie di migratori Oche comprese (sono passate qui a migliaia e migliaia nelle notti dal 8 al 14 Marzo, soprattutto Lombardelle e Selvatiche tenendomi sveglio quasi tutte le notti fin quasi all’alba per ascoltarle passare anche sopra casa nostra), motivo per il quale, soprattutto in certe giornate, cacciare in queste zone proviamo notevoli soddisfazioni.
Nei giorni che passano questi migratori, abbiamo sempre visto i Colombacci e le Colombelle chiudere le ali per buttarsi a capofitto verso il nostro “impianto” che tutto sommato non è poi così tanto “eccezionale”: con questo voglio dire che secondo noi un Colombo con ali battenti non è indispensabile se si possiedono un paio di giostre ed alcuni stampi ben fatti “ad hoc”, ovvero non è “determinante” per conseguire ottimi risultati; è determinante invece che il capanno si trovi in linea con una buona rotta migratoria, questa sì che è importantissima !!! E talvolta bastano poche centinaia di metri fuori “rotta” per rischiare di rimanere noi a “becco asciutto” !
In ogni caso secondo noi nel cacciare Colombacci e Colombelle “al campo” sono estremamente importanti alcuni fattori:
1 - mantenere il terreno bene falciato affinché gli stampi possano essere notati sul “pulito” da notevole distanza;
2 - una buona mimetizzazione “ad arte” del capanno e quindi del cacciatore;
3 – mimetismo ed immobilità del cacciatore sono fattori determinanti soprattutto in fase di avvicinamento dei pennuti;
4- fare moltissima attenzione alla direzione del vento, rapidi nell’uscire dalle postazioni per girare prontamente gli stampi mettendoli con il becco contro vento.
5 – se possibile uscire a caccia sopratutto nella giornate con il tempo “in moto”, perché i migratori passano in particolare nelle giornate nuvolose con un po’ di vento, magari un poco piovviginose, soprattutto se la precipitazione è a “singhiozzo” (si muovono molto anche nei giorni che precedono una perturbazione in arrivo): in questi casi i migratori passano quasi tutto il giorno. Ecco perché una delle nostre migliori postazioni (quella che si vede nelle foto allegate) è provvista di un “tunnel” riparato con “ondulina catramata” sotto le frasche, passaggio che collega la postazione aperta lato Sud con quella lato Nord: ovvero rimanendo protetti si può cacciare ugualmente … e con il tempo perturbato e/o pioggia leggera di uccelli ne passano …. uuhhhuuu se ne passano !!! Preciso che parliamo di tempo perturbato, non certo di temporali violenti, tanto più se associati con tuoni e fulmini. Invece con il bel tempo, salvo rare eccezioni, non passa proprio un bel niente perché gli uccelli sono fermi a riempirsi la pancia nelle zone ricche di alimentazione. Giorgio e Maria
Cerchiamo alcune foto che poi speriamo riuscire postare qui.
Come ha già anticipato Barone Rosso, per la caccia “sul campo” a Colombelle e Colombacci, noi abbiamo utilizzato finora (stagione venatoria 2019) n. 2 giostre motorizzate con ciascuna appesi due colombi imbalsamati con le ali aperte, sorretti da quattro normalissime canne da pesca in fibra lunghe tre mt. pitturate con acrilico in bombolette “spray”, prima in verde opaco e poi ripassate con un leggerissima spruzzatina qua e là di giallo sempre opaco. Abbiamo fatto questo perché riteniamo che all’occhio molto vigile del Colombaccio questa colorazione mista ed opaca sulle aste possa disturbare meno la sua attenzione (da lontano sono pressoché invisibili perché si confondono bene con la tipologia della coltivazione, terreno prativo coltivato a fieno) ed essere pertanto egli più attratto e concentrato sulla presenza di Colombi in movimento (le giostre girano lente una contraria all’altra) che “volano” raso terra, circa 15 cm. sopra il terreno, in mezzo ad una trentina di stampi sparsi che abbiamo provveduto ri-pitturare accuratamente. Nella “tesa” abbiamo inserito anche alcuni colombi vivi legati a “zavorre” (selvatici che in precedenza avevamo ferito, poi medicati e curati, tuttora vivi e vegeti). Adesso, se riesco trovare qui la “buonanima” di un bravo imbalsamatore, sarei tentato di costruire un Colombaccio “motorizzandolo” con le ali battenti (oppure girevoli): personalmente ritengo comunque che sia più naturale ed attrattivo quello con le ali “battenti”: finora di Colombacci ne abbiamo visti a migliaia e migliaia, ma di quelli con le ali girevoli proprio mai nessuno ….. e sì che ci siamo sempre fatto la “punta” agli occhi tenendoli spalancati, usando anche i cannocchiali, ma vivi con le ali girevoli finora nessuno …!!
Michele ed io crediamo che se la postazione di caccia è ben mimetizzata a dovere e si trova in “affilo” con una buona rotta migratoria, un paio di giostre ed alcuni stampi ben imitanti quelli reali siano più che sufficienti per attrarre i Colombacci (non certo quelli che volano a 1000 mt.). Certo che più è “attrezzato” il campo meglio è !
Non prendendo in considerazione i “Volantini” (sicuramente ottimi ma troppo impegnativi, ci vuole passione, tempo, pazienza, preparazione ecc.) che penso sarebbero “il non plus ultra” ma non adatti per la nostra forma di caccia: per la caccia “al campo” come la pratichiamo noi credo che poter aggiungere un Colombaccio (o due) imbalsamato e motorizzato con ali battenti (meglio ancora se si potesse averne uno vivo sul rullo, una tecnica alla quale ci sto pensando ultimamente) penso che l’effetto dovrebbe essere altrettanto “micidiale” e convincente con i “pennuti” . Noi abbiamo la fortuna che una nostra “postazione” è collocata in una bella rotta primaverile ed autunnale seguita da moltissime specie di migratori Oche comprese (sono passate qui a migliaia e migliaia nelle notti dal 8 al 14 Marzo, soprattutto Lombardelle e Selvatiche tenendomi sveglio quasi tutte le notti fin quasi all’alba per ascoltarle passare anche sopra casa nostra), motivo per il quale, soprattutto in certe giornate, cacciare in queste zone proviamo notevoli soddisfazioni.
Nei giorni che passano questi migratori, abbiamo sempre visto i Colombacci e le Colombelle chiudere le ali per buttarsi a capofitto verso il nostro “impianto” che tutto sommato non è poi così tanto “eccezionale”: con questo voglio dire che secondo noi un Colombo con ali battenti non è indispensabile se si possiedono un paio di giostre ed alcuni stampi ben fatti “ad hoc”, ovvero non è “determinante” per conseguire ottimi risultati; è determinante invece che il capanno si trovi in linea con una buona rotta migratoria, questa sì che è importantissima !!! E talvolta bastano poche centinaia di metri fuori “rotta” per rischiare di rimanere noi a “becco asciutto” !
In ogni caso secondo noi nel cacciare Colombacci e Colombelle “al campo” sono estremamente importanti alcuni fattori:
1 - mantenere il terreno bene falciato affinché gli stampi possano essere notati sul “pulito” da notevole distanza;
2 - una buona mimetizzazione “ad arte” del capanno e quindi del cacciatore;
3 – mimetismo ed immobilità del cacciatore sono fattori determinanti soprattutto in fase di avvicinamento dei pennuti;
4- fare moltissima attenzione alla direzione del vento, rapidi nell’uscire dalle postazioni per girare prontamente gli stampi mettendoli con il becco contro vento.
5 – se possibile uscire a caccia sopratutto nella giornate con il tempo “in moto”, perché i migratori passano in particolare nelle giornate nuvolose con un po’ di vento, magari un poco piovviginose, soprattutto se la precipitazione è a “singhiozzo” (si muovono molto anche nei giorni che precedono una perturbazione in arrivo): in questi casi i migratori passano quasi tutto il giorno. Ecco perché una delle nostre migliori postazioni (quella che si vede nelle foto allegate) è provvista di un “tunnel” riparato con “ondulina catramata” sotto le frasche, passaggio che collega la postazione aperta lato Sud con quella lato Nord: ovvero rimanendo protetti si può cacciare ugualmente … e con il tempo perturbato e/o pioggia leggera di uccelli ne passano …. uuhhhuuu se ne passano !!! Preciso che parliamo di tempo perturbato, non certo di temporali violenti, tanto più se associati con tuoni e fulmini. Invece con il bel tempo, salvo rare eccezioni, non passa proprio un bel niente perché gli uccelli sono fermi a riempirsi la pancia nelle zone ricche di alimentazione. Giorgio e Maria
Cerchiamo alcune foto che poi speriamo riuscire postare qui.