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Veneto: Delibera deroghe in arrivo, con la scure Ue
10 settembre 2012[/h]
Veneto: Caccia in deroga Delibera in arrivo con la scure Ue
POLEMICA. Confavi sollecita la Regione, l’assessore Stival non ci sta
«Era pronta da aprile ma ha avuto parere negativo Stiamo rispondendo alle prescrizioni: meno specie, periodi più circoscritti e trascrizione immediata»
«La delibera sulla caccia in deroga è pronta da aprile, l’abbiamo inviata alla Commissione europea e al Governo nazionale. I pareri li abbiamo avuti e sono negativi. I paletti sono quelli che arrivano dall’Europa. Stiamo lavorando per dare una risposta a tutte le prescrizioni: la delibera sarà pronta per questo mese di settembre, non sarà il massimo per i cacciatori ma almeno non potrà essere attaccata. Alcuni europarlamentari stanno lavorando in Europa per conto del Veneto. E non quelli vicentini. La Bizzotto sì».
Daniele Stival, veneziano, assessore regionale leghista alla Caccia che non ha mai sparato nemmeno ai passeri, fu scelto ad inizio legislatura dal governatore Zaia per un referato di materia delicata e bacino di voti non da poco perché, ricorda l’assessore, «c’era bisogno di uno sopra le parti».
Oggi gli tocca sparare verso chi sollecita la Regione a spada tratta ad emanare il provvedimento che autorizza la caccia in deroga per la stagione 2012/2013 a pochi giorni ormai dall’inizio della stagione venatoria fissata per domenica prossima 16 settembre.
La lettera inviata al governatore Zaia, a tutti gli assessori e consiglieri regionali parte da Thiene ed è firmata da Maria Cristina Caretta, presidente dell’associazione cacciatori veneti – Confavi «a nome degli oltre 16 mila associati», e che ha riferimento politico nell’europarlamentare e coordinatore vicentino Pdl Sergio Berlato. Caretta, Berlato e i presidenti comunali di Confavi si erano recati a Venezia già il primo agosto «per avvisare la Regione – ricorda Caretta – della nostra intenzione di non farci privare di un diritto sancito dalle direttive comunitarie e dalle normative nazionali e regionali di riferimento».
Caretta cita le direttive 2009/1477/CE, la precedente 79/409/CEE. Come pure la legge statale 221/2002 e la norma regionale 24/2007. Tutte – rimarca – tuttora in vigore e mai, le ultime due, oggetto di procedura d’infrazione da parte dell’Ue. Stival non ci sta e parla degli avvisi ricevuti dall’Ue a non sgarrare sulla materia. Trattasi appunto della caccia ad una serie di uccelli in deroga allo status di protezione di cui godono a livello europeo.
Lo scorso anno il corso della delibera è stato travagliato: il 20 settembre il via libera della Giunta per la cacciabilità a fringuelli, storni, peppole, pispole, frosoni, prispoloni dal 1° ottobre, ma sei giorni dopo era già arrivata la sospensione con il ricorso della Lega Abolizione caccia, respinto però i primi di novembre con il nuovo via libera. Delibera che poi ha subito un altro stop a fine novembre dall’Ue con tanto di messa in mora.
Stival non le manda a dire: «Sollecitare la Regione ad emanare il provvedimento accusando il ritardo è una polemica strumentale che fa male ai cacciatori e serve solo a qualcuno per mantenersi in vita politicamente. Qui il tema è ben altro: la Commissione europea ha dato delle prescrizioni a cui stiamo cercando di rispondere in modo puntuale per non essere messi con le spalle al muro alla prima occasione, visto che purtroppo la caccia oggi si svolge per lo più nelle aule dei tribunali». Nella nuova delibera è così possibile che il numero delle specie cacciabili sia ridotto a 4 o 5 e che nel carniere possanno essere messe specie non contemplate lo scorso anno.
Altro punto è la limitazione del periodo: alcune specie potranno essere cacciate dai primi di ottobre, altre dalla metà e non prima. Altro punto per la caccia in deroga sarà l’immediata trascrizione delle specie, non spostando l’assegnazione a fine giornata. «Tenteremo di dare una risposta positiva e inattaccabile per settembre».
Roberta Bassan
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