.....allora ...vediamo di fare un po' di chiarezza....il vaccino contro la leishmaniosi è disponibile nel nostro paese da circa 3 anni....il primo anno necessità di 3 dosi,praticate a distanza di 3 settimane una dall'altra, e poi un richiamo annuale....non si fa ai cuccioli ma ai soggetti adulti,diciamo dall'anno in poi.
...prima va fatto naturalmente un prelievo ematico su cui eseguire un test anticorpale,per verificare che il soggetto non abbia già la malattia in atto...
il momento giusto è fine inverno,inizio primavera,in modo da completare il piano vaccinale entro la stagione critica.
effettivamente il costo del vaccino è maggiore della classica vaccinazione quadrivalente o dell'antirabbica....
Per alcuni può essere tanto,per altri giusto....è soggettivo....ma il reale "problema" è che la copertura vaccinale è ....incompleta.
...a detta della stessa azienda produttrice dà una copertura di circa il 75%......mentre la classica quadrivalente raggiunge quasi il 100%....
Se un proprietario riesce a mettere in atto tutte le altre difese contro i pappataci (collari e spot-on repellenti....diffusori ambientali temporizzati.....zanzariere alle finestre....non tenere il cane all'aperto di notte e al crepuscolo...) ottiene una protezione abbastanza vicina a quella garantita dal vaccino.....
Di fatto , probabilmente, il vaccino non ha ancora avuto quella grande diffusione che ci si poteva aspettare....ma essendo disponibile da pochi anni non ci sono ancora studi statistici retrospettivi.
Certamente il vaccino è un'arma in più che prima non era disponibile......in zone ad alto rischio e non potendo utilizzare altre prevenzioni anche il 75%.... è comunque tanta roba....
....ultima cosa ...forse la più importante...il ciclo della malattia....ve lo spiego nel modo più semplice possibile ...
....IL PAPPATACIO SUCCHIA IL SANGUE DAL CANE MALATO.... NEL SUO ORGANISMO L'AGENTE PATOGENO COMPIE UN CICLO EVOLUTIVO....DOPO QUALCHE GIORNO IL PAPPATACIO PUNGE UN ALTRO CANE E PUO' ,MA NON NECESSARIAMENTE..,TRASMETTERE LA MALATTIA.
l'uomo, bimbo o adulto,ha scarse probabilità di contrarre la malattia,almeno nel nostro paese,a meno che non sia un soggetto fortemente immunodepresso....