Una strategia del mondo venatorio per la comunicazione

Una strategia del mondo venatorio per la comunicazione
La Delegazione italiana del CIC, con il decisivo supporto organizzativo del socio avv. Enrico Adriano Raffaelli, originario del territorio asolano, ha organizzato l’8 giugno 2013 il Convegno “Caccia e Comunicazione”, tenutosi presso la prestigiosa sede della Sala consiliare del palazzo comunale di Asolo, nel Trevigiano.
All’importante dibattito hanno, innanzitutto, portato il proprio saluto istituzionale il sindaco Loredana Baldisser, il Prefetto di Treviso Aldo Adinolfi e l’Assessore regionale alla Caccia Daniele Stival: tre interventi che, in realtà, sono andati assai oltre i semplici convenevoli, spingendosi al contrario, con molta efficacia, sino al cuore di alcuni degli aspetti successivamente dibattuti.
Come il titolo del Convegno ben testimonia, l’obiettivo del CIC Italia è stato quello di favorire un’attenta analisi del conflittuale rapporto dell’attività venatoria e di coloro che la praticano con il mondo della comunicazione e dei media in particolare, tale per cui quasi mai si riesce a fare transitare verso l’opinione pubblica “generica” un messaggio positivo sulla caccia o, perlomeno, una mera informazione su quanto i cacciatori italiani sappiano fare e facciano per il territorio e la fauna selvatica ben al di là del semplice atto del prelievo. Per tali motivi, nella folta platea che ha assistito ai lavori non vi erano soltanto soci del CIC Italia ma anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, degli organi di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia veneti e dell’associazionismo venatorio in generale. Un appuntamento la cui centralità strategica è stata testimoniata dalla partecipazione all’intera giornata di lavoro da parte del Presidente del CIC Bernard Lozè e dal consigliere politico e lobbista della FNC francese (Fédération Nationale des Chasseurs) Thierry Coste.
Vigilati dai magnifici rapaci sul pugno dei falconieri Patrizia Cimberio e Andrea Villa, i tre relatori, l’avv. Innocenzo Gorlani di Brescia, il prof. Alberto Quaglino del Politecnico di Torino e lo stesso Coste, introdotti dal Capo Delegazione CIC Italia avv. Giovanni Bana e moderati dall’avv. Raffaelli, hanno affrontato il tema del Convegno sotto molteplici punti di vista: l’inquadramento giuridico nella duplice prospettiva “informazione – comunicazione” è stato svolto da Gorlani, profondo conoscitore della materia venatoria e di quanto le ruoti attorno; l’inquadramento scientifico e sistematico su cosa fare e come procedere è stato appannaggio di Quaglino, sempre chiaro e preciso nel delineare gli obiettivi; infine, Coste ha spiegato il percorso virtuoso intrapreso dai cacciatori francesi negli ultimi dieci anni, reso possibile da esperienze non propriamente proficue degli anni precedenti che, però, hanno permesso di evitare il ripetersi di errori dannosi per la causa venatoria. Le conclusioni sono state affidate al Vice Presidente del CIC dr. Massimo Marracci, che ha sintetizzato gli spunti di principale rilevanza emersi dalle relazioni sollecitando il mondo venatorio italiano a decidersi a fare finalmente sistema programmando compiutamente le proprie strategie, anche e soprattutto in tema di comunicazione, visto che i cacciatori sono già utili alla collettività e ancor più potrebbero esserlo in futuro diversamente da quanto comunemente ritenuto.
Ne è seguito un dibattito, moderato dal giornalista e socio CIC Bruno Modugno, tra Gianluca Dall’Olio, Presidente FIdC, Marco Castellani, Presidente ANUUMigratoristi e Mariano Trevisan, Presidente regionale ANLC del Veneto.
I tre intervenuti hanno pienamente convenuto sull’analisi e sulle prospettive di lavoro emerse dal Convegno, concordando sulla necessità che si compia il più velocemente possibile quel salto di qualità – anche nel settore dell’informazione e della comunicazione rivolta dai cacciatori verso gli “altri” – divenuto indifferibile e dimostrando, così, un’unità di intenti che lascia bene sperare sulla concretezza dell’agire del mondo venatorio a livello nazionale.
Questo, peraltro, non farebbe nulla più che inserirsi nell’ampio processo, in corso dal 2012, di avvicinamento tra alcune associazioni nazionali (FIdC, ANUUMigratoristi, CPA) per giungere alla costruzione di un nuovo soggetto unitario, che possa condurre un giorno a una sola rappresentanza associativa di tutti i cacciatori italiani attraverso l’adesione delle associazioni che, a oggi, si tengono ancora fuori da questo percorso.
Tra i numerosi interventi dalla sala, ricordiamo quelli dei soci CIC Giovanni Persona, Andrea Negri, Gianluigi Quaglio, Vittorio Scoccini ed Enzo Berzieri, dei rappresentanti istituzionali Claudio Lorenzini e Stefano D’Ambrosi del MIPAF e Gianfranco Zoller, consulente della Provincia di Milano, nonché degli esponenti di associazioni venatorie Andrea Trenti, Alessandro Gambirasi, Domenico Rossato. Il confronto d’idee è poi proseguito nella giornata successiva a Bassano del Grappa (VI), ove i partecipanti, sullo sfondo del massiccio del Grappa, hanno goduto della possibilità di visitare l’eccezionale raccolta museale privata del socio CIC Renato Luca presso la sua residenza di Villa Cà Erizzo, una delle più complete al mondo tanto da rivaleggiare con successo, sui mammiferi e gli uccelli, con le più note collezioni pubbliche conservate nei musei anche dell’estero.
Una degna conclusione per una due giorni di lavori ed eventi di particolare interesse, resi ancor più completi dalla suggestiva visita culturale della vecchia casa-bottega del Canova a Possagno e aperti dalla serata introduttiva in casa di Maristella ed Enrico Adriano Raffaelli, perfetti organizzatori, quale preludio alla 61a Assemblea Generale del CIC di Milano 2014 (23-26 aprile), con l’auspicio che presto l’organizzazione della caccia in Italia possa trarne giovamento.
(a cura di Massimo Marracci)
Giugno 2013
CIC Italia Stampa
Speriamo che questa iniziativa abbia un seguito, spero che i media ne parlino per il bene della caccia.
 
Ragazzi i segnali ci sono speriamo che dopo anni di declino si riesca a risalire la china e ridare,ridarci quell'immagine che ci hanno tolto con messaggi falsi avvantaggiati dal nostro assurdo silenzio saluti
 

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Una strategia del mondo venatorio per la comunicazione
La Delegazione italiana del CIC, con il decisivo supporto organizzativo del socio avv. Enrico Adriano Raffaelli, originario del territorio asolano, ha organizzato l’8 giugno 2013 il Convegno “Caccia e Comunicazione”, tenutosi presso la prestigiosa sede della Sala consiliare del palazzo comunale di Asolo, nel Trevigiano.
All’importante dibattito hanno, innanzitutto, portato il proprio saluto istituzionale il sindaco Loredana Baldisser, il Prefetto di Treviso Aldo Adinolfi e l’Assessore regionale alla Caccia Daniele Stival: tre interventi che, in realtà, sono andati assai oltre i semplici convenevoli, spingendosi al contrario, con molta efficacia, sino al cuore di alcuni degli aspetti successivamente dibattuti.
Come il titolo del Convegno ben testimonia, l’obiettivo del CIC Italia è stato quello di favorire un’attenta analisi del conflittuale rapporto dell’attività venatoria e di coloro che la praticano con il mondo della comunicazione e dei media in particolare, tale per cui quasi mai si riesce a fare transitare verso l’opinione pubblica “generica” un messaggio positivo sulla caccia o, perlomeno, una mera informazione su quanto i cacciatori italiani sappiano fare e facciano per il territorio e la fauna selvatica ben al di là del semplice atto del prelievo. Per tali motivi, nella folta platea che ha assistito ai lavori non vi erano soltanto soci del CIC Italia ma anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, degli organi di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia veneti e dell’associazionismo venatorio in generale. Un appuntamento la cui centralità strategica è stata testimoniata dalla partecipazione all’intera giornata di lavoro da parte del Presidente del CIC Bernard Lozè e dal consigliere politico e lobbista della FNC francese (Fédération Nationale des Chasseurs) Thierry Coste.
Vigilati dai magnifici rapaci sul pugno dei falconieri Patrizia Cimberio e Andrea Villa, i tre relatori, l’avv. Innocenzo Gorlani di Brescia, il prof. Alberto Quaglino del Politecnico di Torino e lo stesso Coste, introdotti dal Capo Delegazione CIC Italia avv. Giovanni Bana e moderati dall’avv. Raffaelli, hanno affrontato il tema del Convegno sotto molteplici punti di vista: l’inquadramento giuridico nella duplice prospettiva “informazione – comunicazione” è stato svolto da Gorlani, profondo conoscitore della materia venatoria e di quanto le ruoti attorno; l’inquadramento scientifico e sistematico su cosa fare e come procedere è stato appannaggio di Quaglino, sempre chiaro e preciso nel delineare gli obiettivi; infine, Coste ha spiegato il percorso virtuoso intrapreso dai cacciatori francesi negli ultimi dieci anni, reso possibile da esperienze non propriamente proficue degli anni precedenti che, però, hanno permesso di evitare il ripetersi di errori dannosi per la causa venatoria. Le conclusioni sono state affidate al Vice Presidente del CIC dr. Massimo Marracci, che ha sintetizzato gli spunti di principale rilevanza emersi dalle relazioni sollecitando il mondo venatorio italiano a decidersi a fare finalmente sistema programmando compiutamente le proprie strategie, anche e soprattutto in tema di comunicazione, visto che i cacciatori sono già utili alla collettività e ancor più potrebbero esserlo in futuro diversamente da quanto comunemente ritenuto.
Ne è seguito un dibattito, moderato dal giornalista e socio CIC Bruno Modugno, tra Gianluca Dall’Olio, Presidente FIdC, Marco Castellani, Presidente ANUUMigratoristi e Mariano Trevisan, Presidente regionale ANLC del Veneto.
I tre intervenuti hanno pienamente convenuto sull’analisi e sulle prospettive di lavoro emerse dal Convegno, concordando sulla necessità che si compia il più velocemente possibile quel salto di qualità – anche nel settore dell’informazione e della comunicazione rivolta dai cacciatori verso gli “altri” – divenuto indifferibile e dimostrando, così, un’unità di intenti che lascia bene sperare sulla concretezza dell’agire del mondo venatorio a livello nazionale.
Questo, peraltro, non farebbe nulla più che inserirsi nell’ampio processo, in corso dal 2012, di avvicinamento tra alcune associazioni nazionali (FIdC, ANUUMigratoristi, CPA) per giungere alla costruzione di un nuovo soggetto unitario, che possa condurre un giorno a una sola rappresentanza associativa di tutti i cacciatori italiani attraverso l’adesione delle associazioni che, a oggi, si tengono ancora fuori da questo percorso.
Tra i numerosi interventi dalla sala, ricordiamo quelli dei soci CIC Giovanni Persona, Andrea Negri, Gianluigi Quaglio, Vittorio Scoccini ed Enzo Berzieri, dei rappresentanti istituzionali Claudio Lorenzini e Stefano D’Ambrosi del MIPAF e Gianfranco Zoller, consulente della Provincia di Milano, nonché degli esponenti di associazioni venatorie Andrea Trenti, Alessandro Gambirasi, Domenico Rossato. Il confronto d’idee è poi proseguito nella giornata successiva a Bassano del Grappa (VI), ove i partecipanti, sullo sfondo del massiccio del Grappa, hanno goduto della possibilità di visitare l’eccezionale raccolta museale privata del socio CIC Renato Luca presso la sua residenza di Villa Cà Erizzo, una delle più complete al mondo tanto da rivaleggiare con successo, sui mammiferi e gli uccelli, con le più note collezioni pubbliche conservate nei musei anche dell’estero.
Una degna conclusione per una due giorni di lavori ed eventi di particolare interesse, resi ancor più completi dalla suggestiva visita culturale della vecchia casa-bottega del Canova a Possagno e aperti dalla serata introduttiva in casa di Maristella ed Enrico Adriano Raffaelli, perfetti organizzatori, quale preludio alla 61a Assemblea Generale del CIC di Milano 2014 (23-26 aprile), con l’auspicio che presto l’organizzazione della caccia in Italia possa trarne giovamento.
(a cura di Massimo Marracci)
Giugno 2013
CIC Italia Stampa
 
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