Grande Riccà! Giusto venerdì scorso sono andato a iscrivere al primo anno mio figlio proprio nello stesso liceo dove 34 anni fa iniziai , appena quattordicenne, un'avventura che da ragazzino mi vide crescere fino all'età maggiore e, soprattutto, conoscere persone alcune delle quali ancora oggi sono i miei amici più cari. Rivedere quei luoghi, non troppo cambiati, in fin dei conti, mi ha dato un'emozione incredibile!
 
Ecco.....la risposta sta' in quel che hai detto: l'onesta' d'una persona perbene nel fare quello che e' il suo lavoro!Dovrebbe esser la norma......ma ormai quando c'imbattiamo in qualcuno che lo fa'.....ne rimaniamo quasi sbalorditi!Bravo Ricca',continua cosi' : non te daranno neppure 'n centesimo in piu' in busta paga e manco andrai in pensione prima......ma a ogni sorriso di riconoscenza capirai che ne valsa la pena!Un abbraccio.
 
La società non offre in fondo molti modelli positivi, la contemporaneità è il mondo che non c'è, solo finzione e per questo le persone appaiono sempre più fredde distaccate ( hanno paura ) diffidenti e sempre sulla difensiva pronti alla "rissa" gli esempi non mancano neanche qui. La socializzazione è un'altra cosa, è un patrimonio culturale un apprendimento fin da piccoli che si può anche trascurare ma non dimenticare, il riferimento è ai valori, al comportamento all'interpretazione della realtà, se poi mescoliamo tristezza e nostalgia sono sensazioni naturali che ci accomunano sempre in tutte le situazioni più "sensibili"specialmente con chi ha bisogno.
 
Ieri sono finiti gli esami di stato per gli alunni delle classi quinte del “mio liceo”. Un'altra infornata di giovani “speranze” ha preso il volo, esattamente la 29 esima infornata. Cavoli il tempo passa proprio rapidamente, seduto alla scrivania all'ingresso dove faccio accoglienza all'utenza sono la prima persona che incontrano sia i ragazzi che i genitori (anche i professori e altri colleghi), parlano con me e se sono in grado di accontentare le richieste bene(modulistica, appuntamenti con la dirigenza, fornitura di materiale didattico, chiamare casa, emergenze varie) se poi hanno bisogno di qualcosa in particolare li indirizzo all'ufficio preposto.....quante storie dietro di loro e le loro famiglie, quante amicizie sono nate, quante gioie e quanti dolori ho condiviso, qualcuno dei primi alunni (di 30 anni fa) ieri ha visto diplomarsi il proprio figlio/a ed io ero li con loro, abbracci, saluti qualche lacrima (più le mamme e le bimbe) e la promessa di tornare a salutare appena possibile. Guardandoli allontanare mi son chiesto come mai soprattutto i genitori dimostrano questa forma di, chiamiamola riconoscenza perchè non mi viene un altro termine,, che mi sembra quasi esagerata per una persona che svolge, pur con coscienza il proprio lavoro, (personalmente mi propongo all'utenza come vorrei facessero gli altri con me)......la risposta è giunta da li a poco..........”Grazie per aver accompagnato e vegliato con affetto e dedizione in questa parte del loro cammino il bene più prezioso della terra …...I NOSTRI FIGLI”...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Capisco e condivido quanto hai scritto, anch'io sono da 41 anni nella scuola ed ogni anno che finisce lascia quella piccola malinconia, si pensa al primo giorno entrati nella classe prima, ed ora li vedi uscire già maturati..... quanti ne ho visti.... ma il bello è che poi qualcuno ti viene a trovare dopo qualche anno.... "laureato, sposato con figli, già con un lavoro nell'azienda di famiglia....o altro e dopo l'abbraccio ... cominciano.... caro Prof. ti ricordi quel fatto... e quell'altro.... e si passano ore parlando dei bei anni passati.....ora smetto perche mi viene un "groppo" alla gola......
Saluti
 

riccà

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Ieri sono finiti gli esami di stato per gli alunni delle classi quinte del “mio liceo”. Un'altra infornata di giovani “speranze” ha preso il volo, esattamente la 29 esima infornata. Cavoli il tempo passa proprio rapidamente, seduto alla scrivania all'ingresso dove faccio accoglienza all'utenza sono la prima persona che incontrano sia i ragazzi che i genitori (anche i professori e altri colleghi), parlano con me e se sono in grado di accontentare le richieste bene(modulistica, appuntamenti con la dirigenza, fornitura di materiale didattico, chiamare casa, emergenze varie) se poi hanno bisogno di qualcosa in particolare li indirizzo all'ufficio preposto.....quante storie dietro di loro e le loro famiglie, quante amicizie sono nate, quante gioie e quanti dolori ho condiviso, qualcuno dei primi alunni (di 30 anni fa) ieri ha visto diplomarsi il proprio figlio/a ed io ero li con loro, abbracci, saluti qualche lacrima (più le mamme e le bimbe) e la promessa di tornare a salutare appena possibile. Guardandoli allontanare mi son chiesto come mai soprattutto i genitori dimostrano questa forma di, chiamiamola riconoscenza perchè non mi viene un altro termine,, che mi sembra quasi esagerata per una persona che svolge, pur con coscienza il proprio lavoro, (personalmente mi propongo all'utenza come vorrei facessero gli altri con me)......la risposta è giunta da li a poco..........”Grazie per aver accompagnato e vegliato con affetto e dedizione in questa parte del loro cammino il bene più prezioso della terra …...I NOSTRI FIGLI”...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Ormai chi fa il propio lavoro con dedizione e onestà è considerato un eroi. Spesso mal visto dai colleghi fannulloni, che hanno contribuito ad affondare questo paese. I figli sono il bene più prezioso che si possa avere, ecco perchè ti ringraziano e ti sono grati, semplicemente per il tuo lavoro. Che solo a quelli come te da soddisfazioni e motivo di continuare. Come dice Achille, non ti daranno un centesimo in più nella busta paga, e chi se ne frega! in questi casi i soldi non valgono un ca@@o !!!!
 
Sei un cacciatore Riccardo ... come lo è Salvatore .... come lo siamo tutti noi cacciatori che ormai ci conosciamo a menadito sul forum .... persone penso d'altri tempi .... ....
 
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