Ieri sono finiti gli esami di stato per gli alunni delle classi quinte del “mio liceo”. Un'altra infornata di giovani “speranze” ha preso il volo, esattamente la 29 esima infornata. Cavoli il tempo passa proprio rapidamente, seduto alla scrivania all'ingresso dove faccio accoglienza all'utenza sono la prima persona che incontrano sia i ragazzi che i genitori (anche i professori e altri colleghi), parlano con me e se sono in grado di accontentare le richieste bene(modulistica, appuntamenti con la dirigenza, fornitura di materiale didattico, chiamare casa, emergenze varie) se poi hanno bisogno di qualcosa in particolare li indirizzo all'ufficio preposto.....quante storie dietro di loro e le loro famiglie, quante amicizie sono nate, quante gioie e quanti dolori ho condiviso, qualcuno dei primi alunni (di 30 anni fa) ieri ha visto diplomarsi il proprio figlio/a ed io ero li con loro, abbracci, saluti qualche lacrima (più le mamme e le bimbe) e la promessa di tornare a salutare appena possibile. Guardandoli allontanare mi son chiesto come mai soprattutto i genitori dimostrano questa forma di, chiamiamola riconoscenza perchè non mi viene un altro termine,, che mi sembra quasi esagerata per una persona che svolge, pur con coscienza il proprio lavoro, (personalmente mi propongo all'utenza come vorrei facessero gli altri con me)......la risposta è giunta da li a poco..........”Grazie per aver accompagnato e vegliato con affetto e dedizione in questa parte del loro cammino il bene più prezioso della terra …...I NOSTRI FIGLI”...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!