Qui in Alabama (in zona subtropicale!!!) sono due o tre anni che la primavera e' ben al di sotto dei valori stagionali di temperatura. Riscaldamento glo-BALLE!
Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!!
- Creatore Discussione Luca da Lecce
- Data di inizio
Suggerisco, per futuri genitori, nomi da imporre ai loro figli:
MASCHI:
Colt
Browning
Ruger
Cosmi
Magnum
Glock
FEMMINE:
Beretta
Valtrompia
Kalashnikova
Bindella
Iside
Doppietta
Kimber
MASCHI:
Colt
Browning
Ruger
Cosmi
Magnum
Glock
FEMMINE:
Beretta
Valtrompia
Kalashnikova
Bindella
Iside
Doppietta
Kimber
Un settantenne rimorchia una prostituta e la porta in albergo. Si spogliano, vanno a letto, ed il vecchio ha una performance fantastica, come un ventenne. La prostituta riprende fiato e gli dice, "Se sei capace di ripetere una tale performance la prossima te la concedo gratis."
"Si' pero' a due condizioni: prima mi devi lasciar fare un pisolino di una ventina di minuti, e mentre dormo mi devi reggere il 'coso' in mano."
"D'accordo."
Il vecchio dorme una ventina di minuti, si sveglia, e la seconda puntata e' meglio della prima.
"Wow!" Esclama la prostituta, riprendendosi appena dall'orgasmo che aveva avuto. "Se riesci a farne una terza con la stessa forza e durata, anche la terza sara' gratis."
"Va bene. Ma prima il pisolino durante il quale, mi raccomando, mi devi tenere il 'coso' in mano mentre dormo."
"Ma certo, fa' il tuo pisolino ed il tuo uccello sara' al sicuro nel nido della mia mano."
Quando il vecchio si sveglia, le salta addosso e a momenti la fa morire di una passione piena di gemiti e strilli.
Dopo il cataclismico coito, la prostituta ce la fa appena a parlare. "Basta, basta, o mi ammazzi. Non ce la faccio piu'. Ma dimmi, perche' ti devo tenere il 'coso' mentre dormi? E' quello il segreto della tua virilita'?"
"Macche'," risponde il vecchio. "E perche' non voglio farmi fregare il portafogli mentre dormo dalla prima minniotta che incontro!"
"Si' pero' a due condizioni: prima mi devi lasciar fare un pisolino di una ventina di minuti, e mentre dormo mi devi reggere il 'coso' in mano."
"D'accordo."
Il vecchio dorme una ventina di minuti, si sveglia, e la seconda puntata e' meglio della prima.
"Wow!" Esclama la prostituta, riprendendosi appena dall'orgasmo che aveva avuto. "Se riesci a farne una terza con la stessa forza e durata, anche la terza sara' gratis."
"Va bene. Ma prima il pisolino durante il quale, mi raccomando, mi devi tenere il 'coso' in mano mentre dormo."
"Ma certo, fa' il tuo pisolino ed il tuo uccello sara' al sicuro nel nido della mia mano."
Quando il vecchio si sveglia, le salta addosso e a momenti la fa morire di una passione piena di gemiti e strilli.
Dopo il cataclismico coito, la prostituta ce la fa appena a parlare. "Basta, basta, o mi ammazzi. Non ce la faccio piu'. Ma dimmi, perche' ti devo tenere il 'coso' mentre dormi? E' quello il segreto della tua virilita'?"
"Macche'," risponde il vecchio. "E perche' non voglio farmi fregare il portafogli mentre dormo dalla prima minniotta che incontro!"
Ultima modifica:
I' me faciv' da' 'o 'ndirizz' o 'o nummero d''o telefono. Chista me par' 'na buona samaritana ca me facisse scurda' tutt' 'e prublema ca tengo. Ue', n'agg' vist' 'e putt@ne, ma comm' 'e femmene mai!
*Il Marito ottantenne* ... sussurra all’orecchio della *Moglie* ... :
✓ ..... *“Cara .. ricordi la prima volta che abbiamo fatto l’amore insieme sessant’anni fa* ...
Andammo dietro l’osteria; *tu ti appoggiasti contro il recinto di rete metallica e facemmo l’amore* ...
... fu "meraviglioso" ...
“ Eh, *si* ... lo ricordo bene" ...
- *“Senti.. che ne dici di fare di nuovo due passi fino a quel recinto* ... e far l’amore ... ancora una volta, magari nello stesso modo, in ricordo di quella prima volta ...
“Oh Giacomo ... che diavoletto sei ...
Ma se proprio vuoi provare, "proviamo" ...
Un tale ... seduto al tavolo vicino, sente la loro conversazione ... .
Si fa una risatina in silenzio ... e pensa ... :
> *“Devo proprio vedere questi due vecchietti* cosa riescano a fare"
Così li segue da lontano senza farsi vedere ... .
I due "Nonnini" ... "sostenendosi" a mala pena, con i loro bastoni ed anche tra di loro, arrivano dietro all’osteria ... e quindi, si accingono a "far l’amore" ... appoggiati al recinto di rete metallica ... .
Di colpo, esplodono nel sesso più furioso che si sia mai visto
La cosa va avanti per lunghi minuti ... mentre entrambi emettono urla, gemiti e ruggiti ... Finalmente, tutti e due ... *"crollano a terra, sudati, esausti ansimanti"*... . Rimangono un bel po’ a terra, poi *a fatica* e "doloranti" ... si alzano ed incominciano a rivestirsi ... .
L’uomo è incredulo ... non può immaginare una cosa del genere ...
La sua curiosità è così grande che a tutti i costi vuole conoscere il loro segreto ...
Una volta ricomposti
... *"si avvicina loro"* ... ed in buone maniere, chiede ... :
> *“Scusatemi, ma non ho potuto fare a meno di vedere tutto"* ...
Alla vostra età ... avete fatto una cosa fantastica ... Dovete aver avuto una vita sessuale insuperabile ... Ma ditemi, vi prego, qual è il segreto della vostra incredibile "potenza" ...
Ancora tremante ed ansimante ... il marito ... risponde:
> *“Boia can* ... sessant'anni fa quella rete lì ... *"NON ERA ELETTRICA"* ...
✓ ..... *“Cara .. ricordi la prima volta che abbiamo fatto l’amore insieme sessant’anni fa* ...
Andammo dietro l’osteria; *tu ti appoggiasti contro il recinto di rete metallica e facemmo l’amore* ...
“ Eh, *si* ... lo ricordo bene" ...
- *“Senti.. che ne dici di fare di nuovo due passi fino a quel recinto* ... e far l’amore ... ancora una volta, magari nello stesso modo, in ricordo di quella prima volta ...
“Oh Giacomo ... che diavoletto sei ...
Ma se proprio vuoi provare, "proviamo" ...
Un tale ... seduto al tavolo vicino, sente la loro conversazione ... .
Si fa una risatina in silenzio ... e pensa ... :
> *“Devo proprio vedere questi due vecchietti* cosa riescano a fare"
Così li segue da lontano senza farsi vedere ... .
I due "Nonnini" ... "sostenendosi" a mala pena, con i loro bastoni ed anche tra di loro, arrivano dietro all’osteria ... e quindi, si accingono a "far l’amore" ... appoggiati al recinto di rete metallica ... .
Di colpo, esplodono nel sesso più furioso che si sia mai visto
La cosa va avanti per lunghi minuti ... mentre entrambi emettono urla, gemiti e ruggiti ... Finalmente, tutti e due ... *"crollano a terra, sudati, esausti ansimanti"*... . Rimangono un bel po’ a terra, poi *a fatica* e "doloranti" ... si alzano ed incominciano a rivestirsi ... .
L’uomo è incredulo ... non può immaginare una cosa del genere ...
La sua curiosità è così grande che a tutti i costi vuole conoscere il loro segreto ...
Una volta ricomposti
... *"si avvicina loro"* ... ed in buone maniere, chiede ... :
> *“Scusatemi, ma non ho potuto fare a meno di vedere tutto"* ...
Alla vostra età ... avete fatto una cosa fantastica ... Dovete aver avuto una vita sessuale insuperabile ... Ma ditemi, vi prego, qual è il segreto della vostra incredibile "potenza" ...
Ancora tremante ed ansimante ... il marito ... risponde:
> *“Boia can* ... sessant'anni fa quella rete lì ... *"NON ERA ELETTRICA"* ...
Mi viene in mente un'altra coppia di vecchietti...
Il giorno delle loro nozze d'oro, decidono di celebrarlo nel luogo dove erano andati in viaggio di nozze. Prenotano la stessa stanza nello stesso albergo dove avevano passato la prima notte, e quella sera, dopo aver fatto i turisti nella citta', tornano in albergo.
"Te ricordi cosa facessimo la prima notte? Ordinassimo la cena in cammera, poi se spojassimo ignudi e se sededssimo a magna'. Te piacerebbe arifallo uguale? Po' esse puro che ariuscimo a ffa l'amore come a quei tempi belli..."
"Certo che me l'aricordo," risponde lei. "Eccome nun m'andrebbe d'arifallo, propio come du' sposini!?"
Detto fatto ordinano la cena, e dopo che il cameriere l'ha servita, si siedono al tavolino dopo essersi spogliati.
"A Romole'," dice Cesira, "ma ce lo sai che 'sta manfrina de fa' come quanno eravamo giovini me sta a ffa' 'n effetto forte, 'na senzazzione che ereno anni che nun la sentivo... Me sento un callo (calore) ne le zinne che me se sta a sparge pe' tutto er corpo, fino alla topa!"
"A Cesi', e toji le zinne da la minestra, che te se scotteno!
Il giorno delle loro nozze d'oro, decidono di celebrarlo nel luogo dove erano andati in viaggio di nozze. Prenotano la stessa stanza nello stesso albergo dove avevano passato la prima notte, e quella sera, dopo aver fatto i turisti nella citta', tornano in albergo.
"Te ricordi cosa facessimo la prima notte? Ordinassimo la cena in cammera, poi se spojassimo ignudi e se sededssimo a magna'. Te piacerebbe arifallo uguale? Po' esse puro che ariuscimo a ffa l'amore come a quei tempi belli..."
"Certo che me l'aricordo," risponde lei. "Eccome nun m'andrebbe d'arifallo, propio come du' sposini!?"
Detto fatto ordinano la cena, e dopo che il cameriere l'ha servita, si siedono al tavolino dopo essersi spogliati.
"A Romole'," dice Cesira, "ma ce lo sai che 'sta manfrina de fa' come quanno eravamo giovini me sta a ffa' 'n effetto forte, 'na senzazzione che ereno anni che nun la sentivo... Me sento un callo (calore) ne le zinne che me se sta a sparge pe' tutto er corpo, fino alla topa!"
"A Cesi', e toji le zinne da la minestra, che te se scotteno!
Barzellette del Ventennio
1. Il Duce, dal balcone di Piazza Venezia, osserva compiaciuto una sfilata delle Giovani Fasciste--tutte belle ragazze, alte, snelle, con lunga gonna scura, camicia bianca, bei cinturoni larghi di cuoio nero. "Queste sono le promesse dell'Impero," dichiara il Duce col suo soito tono enfatico, il mento proteso in avanti, la mascella schiacciasassi prominente.
"Si', mio Duce," risponde la sua "spalla," Starace. "E un giorno saranno tutte mantenute! "
2. In un bagno pubblico, qualche nemico del Regime ha scritto con vernice indelebile "Qui la faccio e qui la lascio, mezza al Duce e mezza al Fascio."
Quando le autorita' lo vengono a sapere, mandano un paio di operai a coprire la scritta, ma la vernice indelebile resiste ai tentativi, e la scritta riaffiora. I due, non sapendo che fare, svitano la lampadina per impedire che i cittadini leggano tale oscenita', tale mancanza di rispetto all'Impero ed alla persona sacra di Mussolini, e vanno a procurarsi dell'intonaco per scrostare la vernice fino ai mattoni e intonacare il muro di nuovo.
Quando tornano, riavvitano la lampadina, e trovano un'altra scritta: "Qui la faccio senza luce, niente al Fascio e tutta al Duce."
3. Il Duce ha comandato la "Battaglia Demografica." Vuole che le mamme fasciste facciano piu' figli per gonfiare i ranghi futuri dell'esercito ed avere piu' carne da cannone a disposizione per riportare l'Impero sui colli fatali di Roma. Purtroppo la battaglia non procede come il Duce vorrebbe. Le nascite non vogliono aumentare. Domanda mestamente a Starace: "Ma allora, perche' i camerati e le camerate d'Italia non ci danno piu' figli?"
"Mio Duce," risponde Starace, "si puo comandare un popolo di co9lioni, ma non i co9lioni di un popolo!"
4. Un grosso gerarca fascista, poiche' la Perfida Albione e la Plutocrazia Occidentale, sua alleata, hanno cominciato a bombardare obiettivi strategici italiani, raduna il consiglio comunale e tutti i fascisti del paese e raccomanda loro di far si' che tutti i locali pubblici vengano oscurati. Sua moglie e le sue due figlie, presenti anche loro alla riunione, si alzano in fretta e corrono via. Il gerarca, piu' tardi, mentre gli scherani del partito girano per le strade per assicurarsi che tutti stiano osservando le nuove regole, va a casa e chiede alla moglie perche' lei e le sue figlie erano scappate via cosi' repentinamente. E la moglie, "Ovvia. te tu 'un avevi detto che bisogna oscurare i lohali pubblici? E noi si e' andate a indossarei le mutandine nere!"
5. Dopo la seduta del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene deposto e imprigionato in cima al Gran Sasso. Sconvolto, cerca di parlare con il Re, ma il segretario reale gli dice, "Mi spiace, ma il Re non vuole parlarle." Infuriato, Mussolini grida: "Lei non sa chi sono io! Io sono Il Duce! Mi dia immediatamente il numero personale di Sua Maesta'!" "Davvero?" risponde il segretario. " Allora sa che le dico? Lei non e' piu' Duce, ma le do questo numero lo stesso: 6-1-0, caro Benito, 6-1-0..."
6. Achille Starace (ben conosciuto per la sua stoltezza, ma potentissimo segretario politico del PNF) un giorno vede scritto su un muro "STARACE CHI LEGGE." Incavolatissimo, si procura un barattolo di vernice ed un pennello, e sotto quella scritta aggiunge: "NO, STARACE CHI SCRIVE!"
1. Il Duce, dal balcone di Piazza Venezia, osserva compiaciuto una sfilata delle Giovani Fasciste--tutte belle ragazze, alte, snelle, con lunga gonna scura, camicia bianca, bei cinturoni larghi di cuoio nero. "Queste sono le promesse dell'Impero," dichiara il Duce col suo soito tono enfatico, il mento proteso in avanti, la mascella schiacciasassi prominente.
"Si', mio Duce," risponde la sua "spalla," Starace. "E un giorno saranno tutte mantenute! "
2. In un bagno pubblico, qualche nemico del Regime ha scritto con vernice indelebile "Qui la faccio e qui la lascio, mezza al Duce e mezza al Fascio."
Quando le autorita' lo vengono a sapere, mandano un paio di operai a coprire la scritta, ma la vernice indelebile resiste ai tentativi, e la scritta riaffiora. I due, non sapendo che fare, svitano la lampadina per impedire che i cittadini leggano tale oscenita', tale mancanza di rispetto all'Impero ed alla persona sacra di Mussolini, e vanno a procurarsi dell'intonaco per scrostare la vernice fino ai mattoni e intonacare il muro di nuovo.
Quando tornano, riavvitano la lampadina, e trovano un'altra scritta: "Qui la faccio senza luce, niente al Fascio e tutta al Duce."
3. Il Duce ha comandato la "Battaglia Demografica." Vuole che le mamme fasciste facciano piu' figli per gonfiare i ranghi futuri dell'esercito ed avere piu' carne da cannone a disposizione per riportare l'Impero sui colli fatali di Roma. Purtroppo la battaglia non procede come il Duce vorrebbe. Le nascite non vogliono aumentare. Domanda mestamente a Starace: "Ma allora, perche' i camerati e le camerate d'Italia non ci danno piu' figli?"
"Mio Duce," risponde Starace, "si puo comandare un popolo di co9lioni, ma non i co9lioni di un popolo!"
4. Un grosso gerarca fascista, poiche' la Perfida Albione e la Plutocrazia Occidentale, sua alleata, hanno cominciato a bombardare obiettivi strategici italiani, raduna il consiglio comunale e tutti i fascisti del paese e raccomanda loro di far si' che tutti i locali pubblici vengano oscurati. Sua moglie e le sue due figlie, presenti anche loro alla riunione, si alzano in fretta e corrono via. Il gerarca, piu' tardi, mentre gli scherani del partito girano per le strade per assicurarsi che tutti stiano osservando le nuove regole, va a casa e chiede alla moglie perche' lei e le sue figlie erano scappate via cosi' repentinamente. E la moglie, "Ovvia. te tu 'un avevi detto che bisogna oscurare i lohali pubblici? E noi si e' andate a indossarei le mutandine nere!"
5. Dopo la seduta del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene deposto e imprigionato in cima al Gran Sasso. Sconvolto, cerca di parlare con il Re, ma il segretario reale gli dice, "Mi spiace, ma il Re non vuole parlarle." Infuriato, Mussolini grida: "Lei non sa chi sono io! Io sono Il Duce! Mi dia immediatamente il numero personale di Sua Maesta'!" "Davvero?" risponde il segretario. " Allora sa che le dico? Lei non e' piu' Duce, ma le do questo numero lo stesso: 6-1-0, caro Benito, 6-1-0..."
6. Achille Starace (ben conosciuto per la sua stoltezza, ma potentissimo segretario politico del PNF) un giorno vede scritto su un muro "STARACE CHI LEGGE." Incavolatissimo, si procura un barattolo di vernice ed un pennello, e sotto quella scritta aggiunge: "NO, STARACE CHI SCRIVE!"
Ultima modifica:
