Torino, caccia vietata su tutto il territorio comunale

Anche secondo me, al di là della sua necessità o meno, il vero problema risiede nel precedente che tale provvedimento costituisce.
La legge già prevede di per sé distanze da rispettare da fabbricati, strade etc., quindi dare a un Comune la possibilità di precludere l'esercizio dell'attività venatoria sul proprio territorio è un'arma a favore per quelle amministrazioni a tendenza anticaccia e se non sbaglio tempo addietro già alcune amministrazioni comunali ci avevano provato.
Spero a questo punto che provvedimenti del genere siano possibili unicamente in presenza di ben precise motivazioni e non siano lasciati all'arbitrio degli amministratori locali.
 

Diego

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Il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione che bandisce l'esercizio della caccia dal proprio territorio. Il provvedimento, presentato da Silvio Viale (PD) e Vittorio Bertola (M5S), rende esplicita una situazione di fatto già esistente. Infatti, spiega un comunicato del Comune, anche in aree teoricamente aperte alla caccia (come il territorio ai confini di Borgaro Torinese o alcuni angoli di collina) non sussistono le distanze di sicurezza dalla case prescritte dalla legge, come ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta.

A favore della mozione hanno votato 23 consiglieri, uno solo si è astenuto. La votazione, secondo i promotori, ha un significato "etico" e ribadisce che non sarà in nessun caso possibile qualsiasi attività venatoria nell’ambito dei confini della città. Almeno fino alla prossima mozione contraria.

fonte: bighunter.it
[h=2]Torino bandisce la caccia[/h]
martedì 27 gennaio 2015
 
Questo provvedimento potrebbe fare scuola e portare molti sindaci anticaccia a copiarlo, come al solito mutande d'acciaio che vogliono sempre mettercelo in quel posto.
 
domanda: quando viene redatto il piano faunistico viene tenuto conto della % di terreno cacciabile, parchi ecc... Il fatto che sia stato deliberato il divieto (che prima non c'era) non dovrebbe permettere di recuperare quegli spazi da altre parti?
 
Fidc Piemonte scrive al sindaco di Torino

Fidc Piemonte scrive al sindaco di Torino

La Federcaccia Piemontese si è rivolta al sindaco di Torino Piero Fassino in rappresentanza degli oltre 17.000 cacciatori che la Federazione rappresenta nella regione in merito al divieto di caccia stabilito su tutto il territorio comunale. Questo il testo:

Lettera aperta al Sindaco Piero Fassino: Torino…capitale

Preg.mo Sig. Sindaco,
pare che Torino, città da noi amata e da Lei amministrata, sia tornata ad essere capitale.
Certo non più quella che fu del Regno d’Italia, dei primi film muti girati sul Po, oppure delle nascenti telecomunicazioni, e nemmeno dell’industria o di quell’auto che la rese famosa un tempo ed ormai s’è vestita a… stelle e strisce; Torino semmai si candida a diventare novella capitale dell’ambientalismo e dell’animalismo più moderni.
Ciò è quanto s’apprenderebbe dalla lettura del quotidiano “La Stampa”, pur lui torinese, che in data 27 gennaio ha riportato una storica notizia, di rilievo epocale: “Stop alla caccia in collina”.
Il noto giornale ci spiega infatti come il Consiglio Comunale della città di Torino abbia accolto una mozione che proponeva la chiusura della caccia su tutto il territorio cittadino, comprese quelle aree ove era ancora praticabile; la questione appare fuor luogo del tutto, ma sono le motivazioni che sgomentano dimostrando, semmai servisse altra prova, il pressapochismo e l’impreparazione in materia della nostra classe politica.
“E’ una questione di sicurezza…”, così secondo La Stampa spiegherebbero i proponenti “…ma anche di etica e civiltà”.
Dove siano queste esigenze, o quali le ragioni etiche, però dovrebbero spiegarcelo poiché in Italia la caccia si pratica solo in virtù di severe leggi dello Stato (l.157/92) che pongono limiti e divieti ben definiti al suo esercizio.
In più chi caccia paga robuste tasse ogni anno, gestisce il territorio e non deve avere denunce a carico o macchie che ne offuschino presente o passato, pena perdita di licenza e porto d’armi; ciò nonostante viene ancora troppo spesso trattato alla stregua d’un delinquente, un violento, con odiose discriminazioni a suo carico.
Sappia Sig. Sindaco che usassimo criteri analoghi di selezione per l’elezione dei nostri rappresentanti molte aule consiliari o assembleari, d’ogni grado o genere, e ovunque in tutto il nostro Paese, risulterebbero… semivuote!
Spiace infine vedere come ciò accada proprio nell’antica capitale dello Stato Sabaudo, quello stesso che seppe regalare all’umanità gioielli architettonici come Stupinigi e Venaria, splendide regge intitolate e dedicate tutte all’arte venatoria, dimentichi ancora di quanto la caccia si leghi alla storia, le tradizioni, la cultura torinese e piemontese.
Stiano dunque tranquilli i cittadini torinesi perché nessun cacciatore… in piazza Vittorio… sparerà più alle anatre in rientro serale sul Po; e nemmeno cinghialai o lepraioli scioglieranno le loro mute di segugi in corso Francia o a Porta Susa; così come s’eviterà di insidiare caprioli e cervi in viale Thovez, o di braccare volpi a Mirafiori.
E stiano anche sereni gli amici subalpini, finalmente consci di vivere in una città nuovamente all’avanguardia, moderna, sebbene le ultime graduatorie redatte da “Il Sole 24” la pongano solo al cinquantaquattresimo posto in Italia per vivibilità, e ad un passo dal podio… il quarto posto nazionale… per gli indici di criminalità. E tutto questo sorvolando sulle difficoltà di un bilancio e sulle sue disastrate casse comunali, con un debito che lo scorso anno era virtuosamente e faticosamente sceso sotto i… tre miliardi di euro!
Ma si sa la politica è sempre attenta alle esigenze dei cittadini. O almeno così crede di fare!
Federcaccia Regione Piemonte
 
mi ricordo perfettamente di aver letto un articolo su Diana in cui si diceva chiaramente che ne il sindaco ne la giunta comunale possono chiudere la caccia sul loro territorio.
riportava anche gli articoli di legge
devo cercarlo
 
Da Fassino, una mummia dell'epoca stalinista, che volete aspettarvi; Mi auguro che almeno tra di noi Cacciatori, che ritengo una categoria mediamente più intelligente degli altri, nessuno abbia votato dei sindaci scandalosi come Fassino, Pisapia, Marino e bruia baracche simili.
 
Politicamente scandaloso e soprattutto un pericolosissimo precedente regolamentare di stampo comunale ..... oltre a Stato-Regione-Provincia ..... che potrebbe essere replicato da altri Comuni x bandire la caccia nei propri microcosmi (che tanto micro spesso NON sono) a seconda del "colore" della Giunta.
Altro episodio politico indegno di una democrazia e della tutela delle minoranze ormai dimenticato: contano di più i violenti NO Tav che chi esercita semplicemente un diritto nell'ambito del diritto nazionale e NON è questione di distanze, ma di principio giuridico.
Inoltre, anche fosse ritenuto praticamente superfluo, xchè NON prevedere qualcosa a favore dei cacciatori come compensazione aprendo ad es. un qualche spazio in Provincia o preparando una qualche forma di promessa x prossima annata ??
 
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