Nell'estate del 2000, a Bayreuth, in Bayern (Baviera) con moglie e figlia per celebrare le nozze d'argento dove mia moglie ed io c'eravamo incontrati nel 1975, fui svegliato una mattina dal cicaleccio di uccelli. Guardai fuori della finestra dell'hotel, e la strada era piena di tordele (o forse cesene, non ricordo--ma piu' probabilmente tordele). Che vi devo dire? Era uno spettacolo piacevolissimo, ma anche indicativo del fatto che le tordele, protette in Italia, non e' che siano in pericolo d'estinzione. Certo che se togli i tordi ai cacciatori del Bacino Mediterraneo dove la loro caccia esiste da tempi storici precedenti a Roma Antica, togli loro una delle loro prede preferite e--principalmente--una delle pochissime prede ancora cacciabili. Ma se il resto dell'Europa (con diverse eccezioni) li protegge, c'e' poco da fare. La perdita parziale (io la ritengo eccessiva) della vostra sovranita' causata dall'aver accettato di aggregarvi all'EU e' una palla al piede della quale non potrete sbarazzarvi. E cio' che la Germania vuole, la Germania ottiene. Se loro considerano i turdidi come gli indiani considerano le vacche, e con la complicita' di enti palesemente anticaccia come l'ISPRA (Istituto Semiserio Per Ricercatori Anticaccia) in Italia, credo che il futuro della caccia al tordo ed altri uccelli sia canori che non sia molto precario. Per ora, non potendo suscitare le ire di italiani, francesi, greci e spagnoli e di qualche altra nazione piu' o meno vicina, stanno facendo in modo di decurtare i periodi in cui si possono cacciare. Magari ci sara' una presa per il cu10 come la possibilita' di cacciare le marzaiole dall'apertura (quando ne incontri pochissime) fino a molto prima di Marzo--cioe' quando le marzaiole non ci sono affatto--che so, aprire la caccia al tordo dopo il passo autunnale e prima del ripasso (quando e' gia' vietata da tempo). Poi arrivera' la chiusura totale.
Il rovescio della medaglia? Qualcosa che finche' ero in Italia e cacciavo allegramente tordi, merli, storni e cesene, insieme ad allodole, pispole, fringuelli, frosoni ed altro uccellame, cardellini e ballerine compresi, non mi era mai balenato per la mente: e' accettabile, in nome delle tradizioni millenarie, continuare a cacciare uccellini che--per usare un cliche' caro agli anticaccia, "pesano meno della cartuccia"?
Non ho una risposta a questa domanda--se non la mia personale. Io penso di no, tanto piu' che tali uccelletti--che per me, in Italia, erano materiale da spiedino--per milioni di altri Europei sono graziosi esseri viventi che allietano il paesaggio e l'udito--come quelle tordele (o cesene che fossero) di Bayreuth. Posso capire come gli abitanti di paesi freddi, nebbiosi, nevosi abbiano un certo bisogno di vedere e sentire l'arrivo di uccelli che non abbiano paura degli esseri umani e popolino i loro giardini, i loro parchi, le loro strade.
Io--ex perseguitatore di tordi--oggi vivo dove i tordi ci sono a milioni. Pare che negli U.S. ci siano 370 milioni di tordi migratori, che fanno la spola fra nord e sud. Protettissimi ovunque, naturalmente. E a vederli in volo sembrano bottacci. Mi viene, a vederli, la nostalgia degli spolli in Sabina e dei rientri ai Castelli, ma a vederli cosi' fiduciosi, privi di qualsiasi timore dell'uomo, che mi zampettano in terra a tre metri da me, che mi volano vicinissimi, che chioccolano e sghignazzano o cantano la loro canzone mentre siedo nel capanno dei cervi, che devo dirvi? Sono QUASI contento che non si possano insidiare e stroncare in volo o su un ramo con una schioppettata. Sara' che ho altre prede ambite e piu' "sostanziose"... Ad ogni modo, anche con queste seghe mentali che mi faccio, forse, se aprissero la caccia a questi tordi magari per un paio di settimane, magari con uno striminzito limite di carniere, probabilmente qualcuno lo prenderei, se non altro in memoria dei giorni felici trascorsi a caccia in Italia con Papa' o con alcuni miei amici carissimi oggi scomparsi o non piu' capaci fisicamente di cacciare. Noi cacciatori, credo, siamo una contraddizione vivente: amiamo gli animali che cacciamo, uccidiamo gli animali che amiamo--ma poi spesso ci piacerebbe ridar loro la vita che abbiamo loro carpita...
Non so se mi capite. Di sicuro, e non solo per quanto riguarda la caccia, io spesso non capisco me stesso, come essere umano e come cacciatore. E forse e' una buona cosa.