Buonasera. Concordo su tutto quello che si è detto (e si dirà) circa le cause di questo stato di cose qui in Puglia. Però vorrei fare due una riflessioni:
1) se i nostri amici "zirlanti" tirano dritto e non si fermano, vorrà dire che vanno da qualche altra parte...In verità non mi risulta (ma io sono solo un cacciatore, non uno scienziato) che in altre regioni d' Italia (meridionale e non) si sia registrato un forte incremento di turdidi svernanti in questi ultimi anni. Ergo: o bottacci, merli, sasselli e cesene (lo so che per questi ultimi due il discorso è un po' diverso ma mi piace ricordarli) non oltrepassano l' Adriatico oppure se lo fanno, dove vanno a finire ?
2)Tempo fa lessi uno studio sulla migrazione dell'avifauna in generale (e quindi riguardava anche quella dei turdidi) secondo il quale gli uccelli si tramandano geneticamente le rotte ed i luoghi di svernamento (e fin qui nulla di nuovo). Secondo tale studio, però, se il prelievo in un luogo di svernamento è elevato (rispetto all' aliquota presente in quel luogo) il numero di soggetti che, da quel luogo, arrivano alla riproduzione, negli anni, sarà in continuo calo. Pertanto non viene più trasmessa "quella rotta" e quel luogo di svernamento (Puglia) alla prole. Lo so sembra più un "discordo matematico" ma non mi sento di non condividerlo e messo insieme agli altri potrebbe dare una spiegazione del perchè "passano ma non si fermano".
Comunque, nonostante tutto, io domattina ci riprovo ... e Voi ? Un saluto a tutti.