Dopo la scuola ostaggio degli storni è il turno della cornacchia. All’istituto superiore Besta di Milano, vicino al Parco Lambro, la preside ha diramato in tutta fretta una circolare che chiede a studenti e professori di evitare di usare uno degli ingressi. Il motivo: difendersi da una cornacchia particolarmente aggressiva che ha nidificato lì vicino. E che prende di mira, a suon di beccate, chi entra ed esce dall'edificio, considerandolo evidentemente ospite non gradito.
A cadere nelle grinfie del pennuto sono state finora due segretarie, vittime di 'attacchi mirati' di prima mattina, a scuola semideserta. Il poco simpatico volatile, infatti, pare si tenga a distanza negli orari caldi di ingresso e uscita della massa di studenti. Ma quando qualcuno entra nella scuola in solitaria, eccolo comparire a difendere il territorio. Una delle due malcapitate se l'è visto piombare sulla testa. All’altra è stato ricamato il braccio a colpi di becco.
«Può darsi che abbia fatto le uova e che difenda i suoi piccoli - spiega Carlo Monguzzi, consigliere comunale del Pd e insegnante del Besta - La preside non ha potuto far altro che diramare quella circolare. Ma se la situazione non cambia chiederemo aiuto alla Lipu». Un anno particolare, per le scuole, in tema di 'avifauna molesta'. Qualche mese fa l'elementare di via Galvani, vicino al Pirellone, era stata per settimane bombardata dagli storni.
Ma non con il becco: il cortile era talmente pieno di guano maleodorante che l'ingresso principale era stato dichiarato inagibile. Intere squadre di genitori si erano ritrovate a puntare la sveglia all'alba e ad armarsi di ramazze, rastrelli e stivaloni di gomma prima di correre al lavoro, per cercare di ripulire il pantano su cui scivolavano bambini e maestre che provavano a entrare in classe