Io ho una ristampa del 1987, quarta edizione, curata proprio dal Granelli, il mio riporta delle annotazioni che aggiornano a componentistiche e materiali attuali (o quasi). Quindi non lo direi così anacronistico.
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Ciao a tutti!
Leggendo il sopracitato libro di balistica venatoria, mi ha colpito questa affermazione di Giannetto Corsi, l'autore del libro, poi suffragata da Vincenzo Turco nel lontano 1967.
Riporto quanto ho letto: "...tra un fucile e l'altro di un medesimo calibro nominale, la stessa, identica cartuccia può fornire una differenza di ben 50 m/s nella velocità dei pallini e di molto oltre 200 atmosfere nelle pressioni in canna"
Ora, questo magari è un caso estremo, ma così è....
Secondo voi, quali sono le cause di queste importanti differenze di valori????
A quali aspetti dell'arma sono dovuti valori così discordanti???
Largo ai vostri commenti e ai vostri pensieri....
Io ho una ristampa del 1987, quarta edizione, curata proprio dal Granelli, il mio riporta delle annotazioni che aggiornano a componentistiche e materiali attuali (o quasi). Quindi non lo direi così anacronistico.
Leggo Matteo che sei interessato ad approfondire le problematiche della balistica. Anche per me è stato un argomento interessante che mi ha preso per un po di tempo e che ora ho abbandonato. Ho letto che quel libro è degli anni 60 e quindi un po arretrato se paragonato alle caratteristiche delle armi moderne. Ti consiglierei se non lo conosci, di leggere : "La guida alla Balistica Venatoria" di Antonio Granelli, edizioni Olimpia. Risale agli anni '90, quindi più recente di quello di Corsi. Ho cercato, ma di più recente ancora non ho trovato nulla. Ciao Franco.