Re: richiami vivi
Avrei voluto postarvi l'ordinanza della Martini, ma il file è troppo pesante.. così accontentavi di questo "riassunto" che ne contiene tutte le parti salienti:
RICHIAMI VIVI PER GLI ACQUATICI:
DENTRO L’ORDINANZA MINISTERIALE
Tutti, negli ultimi giorni, abbiamo scritto dell’Ordinanza del Ministero della Salute con la quale è stato ripristinato l’utilizzo dei richiami vivi di Anseriformi e Caradriformi. Il provvedimento è stato salutato con legittima soddisfazione, poiché dopo tre stagioni venatorie consecutive di patimenti, per i cacciatori di acquatici è tornata finalmente l’ora di avvalersi dei compagni di caccia più importanti anche grazie al contributo tecnico di alcune associazioni venatorie in sede di task-force romana. L’emanazione del provvedimento, inoltre, è stato anche un segnale di mantenimento degli impegni pre-elettorali assunti dalle attuali forze di Governo del paese, il che, conoscendo bene la politica nostrana, era fatto tutt’altro che scontato, nonostante l’emergenza aviaria fosse terminata da lungo tempo. Ora, però, siccome il recupero di questi richiami deve avvenire nel rispetto delle misure stabilite dalla Commissione UE con la decisione dell’agosto 2006, conviene sinteticamente rammentare quali esse siano, ossia: anagrafica, tracciabilità e rintracciabilità, biosicurezza e misure sanitarie di controllo. Ciò significa che: tutti i cacciatori che faranno richiesta di impiego di anatidi o limicoli da richiamo dovranno possedere un codice identificativo rilasciato dalla ASL competente per territorio; tutti i richiami dovranno essere dotati di anello inamovibile con sigla della Provincia di appartenenza del detentore e numero progressivo di quest’ultimo; ogni Provincia dovrà predisporre un’anagrafica sugli allevamenti contenente una serie di dati da inserire in una Banca Dati Nazionale; i cacciatori dovranno essere dotati di un apposito documento che attesti la condizione sanitaria dei richiami, da tenere costantemente aggiornato, predisposto dalle Regioni o dalle Province; la stabulazione dei richiami vivi deve essere nettamente separata da quella del pollame domestico, sia che avvenga all’aperto che al chiuso e i contenitori usati per il trasporto dei richiami devono essere lavabili; il materiale e il vestiario da caccia non devono mai venire a contatto con il pollame domestico; i controlli sanitari sono definiti a livello regionale sulla base della popolazione di richiami vivi censita e dei fattori di rischio presenti sul territorio, sentito il Centro di Referenza nazionale per l’influenza aviaria; tutti i volatili, che dovessero essere rinvenuti morti, saranno sottoposti ad autopsia e prelievi per la ricerca di virus influenzali H3 – H7; infine, le Regioni e le Province dovranno comunicare mensilmente al Ministero della Salute una relazione in merito alle misure di biosicurezza adottate per ottemperare a quanto previsto della Decisione della Commissione. Come si vede, dunque, la procedura sarà tutt’altro che semplice sia per le Regioni/Province che per i cacciatori, quindi auspichiamo che gli Uffici competenti si muovano celermente, anche per dare modo a tutti coloro che vorranno di cogliere finalmente questa opportunità.
Agosto 2008 ANUUMigratoristi Stampa