Re: restauro calcio fucile
l'arma è un cosmi, le foto non riesco a metterle, true oil come si da, e per quante volte va passato ? [26][/quote]
Avevo parlato di True Oil, erroneamente. Il nome commerciale del prodotto è "Tru oil", come ha scritto giustamente pap.
Io eseguo da tanti anni restauri su mobili antichi e legni di fucili, ma mi rendo conto di quanto sia difficile apprendere certi procedimenti senza vederli.
Certo, fare le prime esperienze di finitura sui legni di un Cosmi mi sembra un pò azzardato.
Sinceramente, io non affiderei mai i legni di un'arma del genere ad un armaiolo qualsiasi.
Il consiglio di rivolgersi alla casa produttrice o ad un operaio specializzato mi sembra quanto mai saggio e non mi sentirei tanto di incoraggiarti nell'impresa di eseguire il restauro personalmente
Sono tante le cose da tener presenti prima di imbarcarsi in un lavoro del genere:
-Che cosa significa che il calcio “è stato portato a legno”? E’ stato levigato superficialmente o profondamente, ovvero i pori e i canaletti del legno sono aperti o ancora chiusi? E’ certo che la zigrinatura non abbia bisogno di una ripassata?
Bisogna anche capire se i legni erano stati “mordenzati” e se, a seguito della levigatura, il colore non sia diventato disuniforme. Se calcio e asta hanno colori di tonalità molto diverse, talvolta vengono uniformati con mordente. Per legni di un certo livello, generalmente non è opportuno modificare la tonalità naturale, ma comunque bisogna accertarsene.
Se non fosse necessario operare delle compensazioni sulla tonalità del colore (cosa che richiede una certa esperienza), la preparazione del legno richiede molta attenzione, indipendentemente dal tipo di finitura da realizzare. Io comincio con carta abrasiva 320-400 e poi proseguo con 500 e 1000. Uso la carta con l’ausilio di supporti piani e semirigidi di varie dimensioni, cercando di non toccare assolutamente le zigrinature. Termino ogni passata assecondando il verso delle fibre del legno. Se ci sono ammaccature, cerco di ridurle bagnando la zona con acqua e alcol e riscaldando con un ferro caldo. Se le fibre sono spezzate, mi rassegno a fare una stuccatura cercando di indovinare il colore giusto.
Bisogna essere sicuri di aver eliminato anche il graffio o il segno di carta abrasiva più impercettibile perché qualsiasi difetto, a lavoro finito, si noterà come non avremmo mai immaginato.
Una volta arrivati ad un risultato decente, si può passare alla finitura voluta.
Con il “Tru Oil”, il prodotto va applicato con una pezzuola o tampone che non rilasci pelucchi in più mani. Io insisto con il tampone e smetto quando mi sembra che il prodotto stia diventando appiccicoso. Lascio asciugare diverse ore o anche un’intera giornata (all’inizio basta anche poco tempo, poi i tempi di asciugatura diventano più lunghi) e poi carteggio con carta molto sottile e supporto. Poi applico un’altra mano e così via fino a che il calcio non presenta una superficie uniforme, senza pori aperti o canaletti visibili controluce. Insistendo, si può ottenere una finitura sempre più lucida, anche se diventa più difficile passare il tampone senza difetti visibili. Ho notato che con questo prodotto alcuni difetti di lucidatura si riducono dopo l’asciugatura. In caso si crei qualche pasticcio, l’unica è aspettare che si asciughi tutto e poi carteggiare. Per smorzare un aspetto eccessivamente lucido, si può passare una carta sottilissima senza supporto. Ho sperimentato con successo anche quelle spugne per stoviglie dal lato verde, hanno un leggerissimo effetto abrasivo (conviene fare delle prove perché non sono tutte uguali).
Con olio di lino e gomma lacca la situazione si complica. Ci sono anche altri prodotti (ad es. l’olio di Tung) ed altre tecniche di finitura, ma non mi sembra opportuno insistere.
Come ho già detto, non incoraggerei simili esperimenti su un’arma di pregio, ma mi sembri molto determinato, quindi… Comunque raccomanderei molta prudenza.
Mi rendo conto di quanto sia lungo il mio messaggio e me ne scuso con quanti non sono interessati alla cosa.
Saluti. Giovanni