Buongiorno. Vorrei tornare sugli argomenti toccati ieri per alcune precisazioni.
La legge italiana sulla caccia, una delle più restrittive a livello europeo, si deve attenere alle direttive comunitarie in materia, tracciando le linee guida per la caccia e demandando alle singole regioni alcune scelte come il calendario venatorio regionale; quindi la struttura e': direttive comunitarie - legge nazionale - legge regionale, cosi' che i livelli decisionali sono almeno tre. La comunità europea, stabilisce, tra l' altro, quali specie sono cacciabili e quali no e per le specie cacciabili le date di riferimento (apertura e chiusura della caccia), lo stato di salute della specie e tutto questo sulla base di dati forniti dalla comunita' scientifica internazionale. Poi ogni stato ha la sua legge in materia venatoria ed utilizza i suoi dati scientifici tramite istituti preposti (in Italia l' Ispra...); infine ogni regione approva, con legge, il calendario venatorio ed il piano faunistico che sono gli strumenti che ci consentono di andare a caccia, sentito l' Osservatorio Faunistico regionale...Vedete che fatica si fa solo a capire come funziona la cosa !!!
Il problema per noi e' che i dati presi come riferimento dalla comunità scientifica, ai vari livelli, sono spesso vecchi (se si leggono quelli attuali si riferiscono ancora alla decade 2000/2010 nella migliore delle ipotesi) o peggio ancora "interpretati" per non dire manipolati al fine di portare a certi risultati...Pero' poiche' vengono da una fonte riconosciuta fanno testo.
Fermandoci a livello regionale: l' osservatorio faunistico pugliese legge "a campione" solo alcune centinaia dei circa 20.000/25.000 tesserini regionali riconsegnati da noi cacciatori pugliesi ogni anno...La motivazione e' che per loro i dati da noi riportati sono poco attendibili...E' chiaro ??
Quindi senza arrivare all' assurdo di dover annotare subito l'abbattimento di ogni capo di selvaggina, cosa per me inconcepibile ed inutile (se lo faccio a fine giornata non cambia nulla) e senza doverci caricare di altre incombenze quotidiane simili, occorre pero' che i dati da noi raccolti siano utilizzati e tenuti in debito conto: diversamente avremo sempre torto a qualunque livello ed in ogni discussione perche' quello che diciamo noi non ha valenza scientifica. Questo DEVE essere l' obiettivo dell' associazionismo venatorio nell' immediato futuro.
Pensate che presso il nostro Ministero dell' Ambiente, da qualche mese, giace una istanza dell' Ispra, per il momento non ancora presa in considerazione, che mira a rivedere le date dei "key- concept" per turdidi, beccaccia ed alzavola. Cosa significa ? Significa che l' Italia sta chiedendo alla comunita' europea di sancire l' inizio della migrazione primaverile di quelle specie non dalla seconda decade di febbraio (come e' ora) ma dalla prima di febbraio o ultima di gennaio e con questo chiedere la chiusura della caccia al 31 dicembre per quelle specie. Chiaro il discorso ?? Quest' anno io ho visto tordi e merli dalle mie parti, in numero ancora consistente, fino alla prima decade di MARZO e levato l' ultima beccaccia il giorno 26 FEBBRAIO 2018 (ovviamente allenando i cani): mi dite come fanno gli "studiosi" a negare la realtà?? Solo che quello che osserviamo noi "in diretta" non vale perche' é di parte...!!!
Mi scuso se mi sono dilungato e se in alcuni passaggi tecnici ho semplificato i concetti, ma occorre che tutti sappiamo come stanno realmente le cose: solo se conosci un problema puoi tentare di risolverlo. Un saluto a tutti.
P.s.:Chi ancora li sente (io non più da anni...) riferisce di un buon transito nella notte trascorsa e magari domani parleremo di una bella sorpresa !