Re: R: Radio migratoria "tordi in puglia" 2012/2013
Re: R: Radio migratoria "tordi in puglia" 2012/2013
Inizi di novembre del 1981, quel mercoledì iniziavano le lezioni all'Università e io inauguravo sia il primo anno di Facoltà che il primo anno di porto d'armi. La mattinata passò in fretta, quasi una formalità, fatta di presentazioni e orari, alle 12 era finito tutto, via di corsa al treno e grazie ad un fortunato autostop , alle 13,30 ero a casa. Dopo aver pranzato velocemente, alle 14 ero in sella alla mia Vespa e via verso un posticino vicino casa, 2km in linea d'aria, un bel filare di querce ottimo per il passo, ma dove i tordi se non disturbati, si ammasonavano volentieri. La giornata era bella e soleggiata, mite, arrivo sul posto e non c'era nessuno, buon inizio penso, mi apposto e inizio a zippiare ma di tordi neanche l'ombra, non mi restava che godermi il panorama la solitudine e l'aria fine e profumata di lentisco. Perso nei miei pensieri e fantasie venatorie, non mi accorsi che nel campo davanti a me era comparso un uomo che, curvo, raccoglieva cicoria selvatica, data la sua postura non riuscivo a capire chi fosse, mi aiutò lui stesso avvicinandosi, evidentemente non ero poi così nascosto per un uomo figuriamoci per i tordi.....; per il sì e per il no, giunse a portata di voce ed educatamente, avendolo riconosciuto, lo salutai per nome" Uè Mingù!" era uno del paese, cacciatore , all'epoca quasi sessantenne, ed istintivamente mi chiesi cosa diavolo ci facesse in una giornata di caccia a raccogliere cicorie. Minguccio al mio saluto, drizzò la schiena e si avvicinò, ma non mi salutò, risoluto e con tono serio mi chiese:" Che ci fai qui?", scioccato dalla domanda ci misi qualche secondo a rispondere, per me era ovvio cosa ci facessi lì ma allo stesso modo non capivo il perchè della domanda. Risposi: " Come che ci faccio, sono a caccia, non si vede?", risposta di Minguccio: " A caccia? fai la masona di 'sti tempi? e chi ti ha insegnato ad andare a caccia?". Rimasi ammutolito, non sapevo cosa rispondere, farfugliai qualche scusa banale, insomma a farla breve mi beccai una paternale con i fiocchi, come un ragazzino sorpreso con le mani nella marmellata e tenta di discolparsi, mi fece sentire un verme, ma mi spiegò perchè non si cacciava alla masona prima della fine di novembre e allo stesso modo aggiunse il resto delle regole non scritte ma che andavano rispettate perchè alla fine andavano a beneficio di tutti.
Minguccio ci ha lasciati pochi anni fa, ma quando ci si incontrava al paese o a caccia, non mancavamo mai di scherzare sul quel nostro incontro, e io non l'ho mai dimenticata la sua lezione.[2]