Re: RADIO MIGRATORIA "TORDI IN PUGLIA" 2011/2012
Re: RADIO MIGRATORIA "TORDI IN PUGLIA" 2011/2012
Cari amici cacciatori, di tanto in tanto vengo sul forum e mi spiace dover leggere certe polemiche sterili che non portano a nulla, ma soprattutto dimostrano che non siamo sulla buona strada nemmeno con le idee e con i principi.
E' così difficile analizzare un fenomeno come quello che il mondo venatorio sta vivendo? Non me ne voglia chi è vicino alle AAVV ma dobbiamo capire che il mondo venatorio è un mondo senza rappresentanza. Io credo che il mondo venatorio sia costituito dai cacciatori che vogliono impedire le continue restrizioni (di territorio utile, di specie cacciabili, di periodi ecc.), gli anticaccia che spingono per accentuare le restrizioni ed i governi (nazionale e regionale) che devono legiferare e regolamentare l'esercizio venatorio. Qual’è il problema? Che chi deve legiferare acquisisce solo il parere degli anticaccia, che sono pochissimi ma sono tutti dei portavoce, e non ha la possibilità di acquisire pareri, studi, dati dei cacciatori, che sono tantissimi (quasi 800.000 in tutta Italia) ma non hanno portavoce. Cari amici il problema del mondo venatorio è la rappresentanza. Se ci fossero dei professionisti capaci di rappresentare il mondo venatorio (per carisma, per competenze ecc.) potremmo portare le nostre istanze sui tavoli di contrattazione sia a livello nazionale che regionale; verrebbero effettuati studi sulla selvaggina migratoria, pagheremmo €10 in più all'anno alla società di assicurazione che cofinanzierebbero gli osservatori ornitologici nazionali, e finanzierebbero al nascita di osservatori regionali. La conferma di quello che dico sta nello scempio legislativo italiano contro cui nessuno fa niente (a ginosa il tordo si spara fino al 15 gennaio ed a bernalda a decine di km fino al 31 gennaio), e tutto questo dipende dall'assenza di una struttura organizzata e rappresentativa del mondo venatorio. Non esiste alcuna associazione, categoria, movimento che ha quasi 800.000 iscritti senza avere una rappresentanza. Convincetevi il problema è la mancanza di una rappresentanza del mondo venatorio che sia autonoma dalla politica e soprattutto unica (portavoce dei pochi interessi di tutti). E' necessario che questa rappresentanza eserciti una forte pressione sul governo nazionale per la modifica della 157/92 e che la nuova legge sia una legge europea.
Mi fa ridere sentire una proposta che viene dai cacciatori e che propone di cacciare fino alle 13 nel periodo del passo ma andando a caccia 3 giorni a scelta su 5 che poi per molti significano 5 giorni. E che se ne guadagna? E soprattutto che studio o che base scientifica ha portato a proporre questa soluzione. Noi cacciatori siamo stanchi che qualcuno si alzi al mattino e si inventi un nuovo parco (per dare la poltrona di presidente e vice) senza alcun motivo e nello stesso modo dobbiamo evitare noi di fare proposte che non abbiano alcun fondamento logico o scientifico.
Quello che io dico non è invenzione ma solo osservazione di altri "mondi venatori" organizzati come quello francese e spagnolo. Se in Italia non nasce un organismo o una persona capace di inventarsi qualcosa per salvare il nostro mondo, arriverà la fine un pò per la pressione degli anticaccia, un pò per noi stessi che spesso ci scaviamo la fossa da soli.
Saluti a tutti.