Ciao a tutti. Chiedo scusa se per ignoranza dico una fesseria. Ma se a chiudere la caccia è il TAR ovvero un tribunale e cioè un organo giudiziario cosa c'entra Salvini o qualche altro politico?
Ho dato una scorsa veloce al decreto legge promulgato dal TAR e mi sembra di aver capito che il ricorso è stato presentato appellandosi principalmente al parere non vincolante dell'ISPRA che come è ormai noto è un organo tutt'altro che super partes.
Fra le speci "a rischio" non rientrano i turdidi che - guarda caso - hanno nel bresciano il loro picco di passo proprio da questi giorni fino a circa il 10 ottobre.
Quando verrà discusso il provvedimento?.... 7 ottobre.
Un tempismo perfetto.
Essendoci un calendario venatorio approvato con una legge regionale - e non essendo il parere dell'Ispra vincolante - la logica farebbe pensare di ignorare il ricorso, ma come purtroppo tante vicende ci insegnano, anche in magistratura si prendono - più o meno consapevolmente - lucciole per lanterne..
Il problema mi sembra molto più di ordine giuridico che non politico. E' vero che ci sono dei partiti dichiaratamente anticaccia e la Lega non è uno di questi, ma è altrettanto vero che le sospensioni le decidono i giudici e non i politici e forse proprio in quell'ambito dovremmo muovere le nostre proteste.
Quanto a preparare i calendari venatori entro giugno in modo che il ricorso al TAR avvenga entro i 60 gg. successivi e dunque prima dell'apertura, certo è una strada perseguibile, anche se questo non ci mette in ogni caso al riparo da eventuali "sorprese".
Bisognerebbe solo sapere di volta in volta, se il ritardo avviene per negligenza dell'assessore o per le solite controversie e lungaggini burocratiche di cui la nostra nazione è purtroppo tristemente famosa.
In questo caso sarebbe opportuno parlare con Rolfi e sentire cosa ha da dire e magari in futuro spingere attraverso le nostre associazioni affinché i calendari vengano approvati in tempo utile.
Rimane il fatto che fintanto che questa campagna denigratoria nei nostri confronti continuerà ad imperversare, anche i giudici ne saranno più o meno consapevolmente coinvolti, e, un po' per ignoranza in materia, un po' per partito preso,le decisioni saranno difficilmente a nostro favore.
La precarietà rischia di diventare una costante e non avremo certo vita facile.
Un saluto
Maurizio