Penso che questa vicenda abbia attestato un duro colpo alla caccia da appostamento, perlomeno in Lombardia. Chiaramente la delibera di ieri che consentirà l'apertura della caccia da appostamento a sole poche specie non ha senso. Da capannista preferisco a questo punto attendere l'apertura del 2 ottobre (sperando che non ci siano altri colpi di scena...) per spirito di corpo nei confronti anche di tutti gli altri cacciatori di forme di caccia diversa alla mia. Se avessero aperto anche al solo tordo da questo sabato, sinceramente l'avrei vissuta come l'ennesimo atto per dividere i cacciatori.
Detto ciò, la responsabilità dell'assessore Rolfi è evidente, se vogliono scaricare le colpe sul dirigente di turno, va bene, si dica nome e cognome e lo si sollevi dall'incarico per manifesta incapacità. Solo nella pubblica amministrazioni non esiste mai un colpevole. Provate a pensare ad un imprenditore che stipula un contratto con un cliente, se arriva in ritardo o se fornisce qualcosa di incompleto, secondo voi cosa succederebbe? Minimo hai finito di lavorare per quel cliente, poi se vuole ti può anche rovinare. Ecco, noi cacciatori abbiamo stipulato un contratto con la regione per esercitare un nostro diritto. Il contratto firmato è tutta la trafila burocratica che abbiamo dovuto sostenere incluso il pagamento dei vari bollettini.
E se si amministra in questo modo una regione importante come la Lombardia, come si ha la pretesa di governare una nazione come l'Italia?