I colombacci ci sono, ma ben acquartierati nelle zone di divieto di caccia.
E' come sempre da qualche anno a questa parte: all'inizio della stagione venatoria ve ne sono a frotte, anche perché i contingenti stanziali aumentano costantemente. Dopo la fase di abbondanza dell'apertura - quando risultano vittime del piombo in gran parte i giovani dell'annata - i superstiti si fanno sospettosissimi ed i carnieri diventano più magri, salvo poi aumentare di nuovo in ottobre, quando il passo si dovesse dimostrare generoso.
Poi, specie in novembre e fino alla metà di dicembre, sarà difficile sorprenderli in territorio libero, perché hanno imparato a riconoscere i pericoli, e si rifugiano nelle aree interdette alla caccia, dove se ne staranno buoni finché non finiranno le scorte di ghianda o edera e comunque di cibo in generale.
Li rivederemo quindi a portata di fucile se presi per fame o a volte in caso di grossi cambiamenti meteo, tipo con forti e freddi venti dai quadranti nordorientali.
Per quanto mi riguarda, io da questo periodo fino alla chiusura, li aspetto fiducioso in prossimità delle edere, caccia che prediligo, anche perché tale pastura può favorire qualche piacevole incontro pure con i sasselli e le cesene ...
Almeno questo è quanto ho potuto osservare durante la mia esperienza pluridecennale riferibile alle zone dell'Alto Lazio e territori extraregionali limitrofi.
Un saluto a tutti.