Non posso che concordare sul fatto che la migrazione nelle Marche è a un livello molto basso speso pietoso. Essendo originario della provincia di Pesaro ho cacciato per molti anni nella vallata del metauro dove risiedevo. Prendere qualche tordo o merlo è stato sempre un problema, per non parlare di sasselli e cesene, le allodole erano presochè inesistenti. Ho cominciato a cacciare con soddisfazione solo quando mi sono trasferito a Roma perchè qui ho trovato il lavoro. Direi quindi che anche allora la situazione era brutta forse ora è ancora peggiorata. Il peggioramento secondo me è dovuto al fatto che i posti migliori sono tutti presi da quelli che hanno gli appostamenti fissi con richiami vivi nei posti migliori e se li tramandano da padre in figlio.
Questi ultimi sono gli unici che prendono i turdidi in buone quantità. Una cosa analoga succede per la caccia alle palombe, se non hai un appostamento attrezzato con volantini ed altro in posizioni strategiche, le palombe le vedi solo da lontano.
Sono d'accordo che l'habitat ha una importanza fondamentale e nelle Marche è molto carente, ma non è l'unica causa. Un'altra causa potrebbe essere la posizione geografica e la vicinanza dell'appennino che arriva non molto lontano dal mare.
Facciamo l'esempio delle allodole, la cui migrazione conosco abbastanza bene. Tutte quelle che arrivano qui nel Lazio passano nelle Marche, ma voi non le vedete perchè viaggiano in prevalenza di notte. Anche se passano di giorno viaggiano a circa 300metri di altezza (le ho viste personalmente col binocolo) e a occhio nudo è difficilissimo vederle.
Ho voluto aggiungere queste poche considerazioni, dato che ho sofferto anche io da giovanissimo la caccia alla migratoria nelle Marche.