Sabato mattina si è visto qualche nuovo arrivo, bosco di pini e ginestre a 1000 mslm. Io ho iniziato la cacciata con l'intenzione di cercare due impaesate che, puntualmente, si sono fatte trovare nei loro posti abituali e che ho volato per tre volte ciascuna, senza riuscire a sparare. Allargando il giro ne ho trovate altre due, decisamente più abbordabili, che ho preso alla prima levata. Mio padre, battendo una zona un po' più in alto, ha alzato una pariglia: una presa subito e l'altra alla 5° levata (dopo un paio di padelle indecorose, come lui stesso ha ammesso
).
La giornata ci ha regalato anche un altro incontro, verso le 12:30, quando ci siamo incontrati nei pressi della macchina: per due volte ci siamo gustati i cani in ferma e consenso e delle lunghe guidate, ma lei è riuscita a scamparla, sottraendosi di pedina ed involandosi a distanza di sicurezza.
Comunque il fatto del giorno è stato questo: subito dopo aver incarnierato la prima beccaccia, il cane riparte e scende verso una macchia di ginestre tra i pini. Lo seguo con lo sguardo e, prima che scollini, mi accorgo che sta prendendo un'emanazione. Senza aspettare di sentirlo in ferma, mi avvio rapidamente verso di lui e lo vedo bloccarsi puntando proprio verso la macchia. La aggiro e mi piazzo di fronte al cane, a circa 30 m da lui, sicuro che la beccaccia sia nel folto. Dopo qualche istante di immobilità, intravedo il cane avere un sussulto e mi sposto un po' per guardarlo negli occhi (lo faccio spesso, sia perché mi piace l'espressione che ha quando è in ferma, sia perché con lo sguardo riesce spesso a farmi capire in che direzione la beccaccia se la sta sfilando di pedina) e vedo che ha alzato il pelo sulla schiena. Metto subito mano alla tasca e tiro fuori tre brenneke. Mentre mi accingo a cambiare cartucce, il cane abbaia una volta, poi si dirige cautamente verso di me, aggirando il folto sulla mia destra, ed abbaia altre due volte. La cosa simpatica è che si è incollato a me e non si è azzardato minimamente a fare quello che fa con i caprioli, ossia caricarli ed inseguirli per chilometri. Insomma capisco che c'è un cinghiale ma, nonostante le ginestre mi arrivino a stento alla vita e non siano proprio fitte fitte, non riesco a vederlo. Faccio tre passi in avanti e parte velocissimo a scendere, è a pochi metri ma vedo solo muoversi le fronde; poi attraversa come una freccia un piccolissimo varco e riesco ad intravederlo per un solo istante: è un bestione enorme! Gli corro appresso, con il cane sempre incollato a me, ma riesco a vederlo solo per brevi attimi mentre passa tra un pino e l'altro. Poi, quando è ormai ad un centinaio di metri, riesco vederlo distintamente mentre si arrampica su una spalletta: secondo me era almeno 150 kg!!!
Di positivo c'è stato il comportamento del cane che, benché fosse la prima volta che fermava un cinghiale, istintivamente ha capito il pericolo e mi ha avvertito, standone però alla larga: per come è stato fifone, non penso che si farà mai caricare da un cinghiale. Il padre anni fa fece esattamente la stessa cosa!!!.
Saluti e scusate il racconto un po' lungo.