Da ILTiro.com
IL PREZZO DELLE CARTUCCE
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(chi spara si lamenta spesso anche del prezzo delle cartucce, ma… altre cose sono andate peggio!)
03/07/2006 - ore 18:52
A metà degli anni ’60 del secolo scorso (mi rendo conto che questa, ormai, è Storia…) un giornale quotidiano costava 50 lire, come pure un caffè al bar ed una cartuccia “MAIONCHI – VELOX” da 32 grammi di piombo ”fino” (tuttora prodotta dalla “NSI – Nobel Sport Italia”).
E’ pur vero che quarant’anni orsono, la cartuccia di cui sopra era prodotta in ottimo bossolo Fiocchi “tipo 1” di cartone (sempre di colore rosso vivo) e recava all’interno una buona borra in feltro grassato e spessori di sughero, anziché il bossolo in plastica attuale e la borra-contenitore in plastica (volgarmente detta “bicchierino”); tuttavia, se pensiamo a quanto ci è costato stamattina il giornale all’edicola (90 cent./1 euro) od il caffè (60/70 centesimi, minimo…), ci rendiamo conto quanto il prezzo di una singola cartuccia leggera (per tirare –poniamo- alla piccola migratoria) sia rimasto per certi aspetti “competitivo”.
Non è possibile fare paragoni diretti con le cartucce da Tiro, in quanto –per fare un esempio- alle Olimpiadi di Tokio del 1964 per la specialità Trap, si utilizzavano “cartuccioni” da gr. 35 di piombo del 7 e ½ Nichelato (tipo “Ball-Trap” o “Super Flash – F2”: pure questa è storia del Tiro a Volo) e le attuali 24/28 grammi da Fossa e Skeet non esistevano per alcun utilizzo, sia sportivo sia venatorio, mentre il “Double-Trap” non esisteva proprio lui (che peccato: come avremo fatto a campare senza…!).
L’unico tentativo di paragone, ad oltre quarant’anni di distanza, può essere azzardato fra le cartucce allora da Piccione e le attuali da Elica, entrambe da gr. 36 delle numerazioni consentite (che, poi, sono rimaste invariate anche per il “bersaglio rotante”). Infatti, chi c’era ricorderà che le migliori cartucce per il “volatile” (e quindi anche le più costose) erano le mitiche “MB – SuperStar” in bossolo tipo 5 di cartone colore verde scuro (nulla a che vedere con le attuali in plastica e, per di più, caricate con borra in feltro…), le quali costavano 350 lire ciascuna.
Mentre, altre munizioni comunque ottime ma più “accessibili”, come le “TORNADOS”, all’epoca prodotte dalla “Negrello – Este” in provincia di Padova (bossolo in plastica trasparente color celeste-turchese, polvere “SIDNA” (altro mitico propellente che tuttora, secondo me, potrebbe fare la sua buona figura se ben caricato…) e piombo stampato nichelato, costavano 250 lire l’una!
Pensiamo al prezzo di vendita odierno di un’eccellente cartuccia da Elica (ad esempio la nera “RC4 – Piccione Electrocibles” o la gialla “JK6 - Electrocibles”, comprate possibilmente a scatole da 200 ed approfittando delle “offerte” periodiche che tutte le Armerie fanno sui Campi di Tiro) e ci accorgeremo come –tutto sommato- il prezzo delle cartucce abbia subìto in quasi mezzo secolo un aumento relativo e senz’altro contenuto.
I motivi di tale favorevole congiuntura sono da ricercare –come sempre accade- in un insieme di concause che hanno “giocato” –una volta tanto- a favore del consumatore. Lungi dal poterle esaminare tutte, ci limiteremo ad elencare le più evidenti quali l’utilizzo di materiali più economici e, senza offesa, “scadenti” (anonimi bossoli in plastica anziché quelli in cartone della “Fiocchi”; borra -contenitore stampata, in luogo della borra in feltro grassato e dischetto di sughero di pochi mm.; utilizzo di polveri sino a pochi anni fa sconosciute e che lasciano vistosi residui incombusti (come sabbia) nelle canne dopo lo sparo; inneschi più potenti e “corrosivi” che consentono di risparmiare qualche centigrammo di polvere per cartuccia… ecc. ecc.), nonché l’automazione ormai completa del caricamento delle munizioni, che ha ridotto al minimo l’intervento umano, almeno nella fase produttiva.
Certo, talvolta sparando cartucce particolarmente economiche a Caccia, come pure sui Campi (sia al Piattello sia all’Elica) ed essendo gravati –soprattutto col caldo- da un consistente rinculo alla spalla oppure verificando l’eccessiva dispersione delle rosate alla “placca” (o semplicemente sparando bersagli a terra nel “Compak-Sporting”), viene da chiedersi che fine abbiano fatto le cartucce di una volta e quanto costerebbe oggi caricarle tale e quali… Ho conosciuto “lepraioli” che parlavano con le lacrime agli occhi della scomparsa polvere “DN” (all’epoca fabbricata dalla “SNIA - BPD” e non più prodotta da chi ha rilevato l’Azienda parecchi anni fà) e dei tiri “miracolosi” che con essa avevano fatto in gioventù, fulminando lepri “a 70 passi contati” e con la brina a terra oppure cacciatori di starne che cercano ancora –all’apertura- la gialla “MB –Tigre” della “Baschieri & Pellagri”…! E che dire della “SIDNA” tipo 4 da 36 grammi che “non conosceva distanza”… su qualunque selvatico e a tutti i venti?
Forse però è meglio evitare tali inutili “esercizi” mentali, ma riflettere invece che il progresso va avanti e ci ha portato tante cose positive, fra cui il prezzo contenuto delle cartucce che, in proporzione, vengono meno adesso di quarant’anni fa…. Quando un pacchetto da venti sigarette “MS” costava solo 300 lire e non 3.50 euro!
“grillosaggio”
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