Ragazzi! Qui mi pare che si siano raccolti dati contrastanti! Secondo me vale sempre il principio base che l'importante è DOVE COLPISCI! Se colpisci ossa importanti o aree protette bene da pelle spessa o strati di grasso spessi queste ogive lavorano altrimenti fanno passata e ciao! Io comunque rimango fedele alle mie Hornady!
Hai ragione: dati contrastanti--anche perche' ogni animale colpito e' un caso a se' stante. Una palla che "fa schifo" su cervo X, che si fa 100 metri dopo essere stato colpito, poi abbattera' sul posto, come un fulmine di Giove o il martello di Thor cervo Y, colpito esattamente nello stesso punto. Comunque, in linea di massima, certe palle sono migliori di altre. Una buona palla deve espandersi bene e penetrare a fondo senza frammentarsi o deviare nel corpo dell'animale e senza che il nucleo si separi dall'incamiciatura sia a brevi distanze che al massimo della portata.
Un aneddoto sulla Hornady Interlock da 190 grani che usavo a Kodiak nella .30-'06 prima di passare al.338: Una cerva mi si presento' al di sopra di me nel mezzo di un pendio, a una ottantina di metri. Era di tre quarti, e guardava verso di me, con la parte posteriore del corpo piu' in alto di quella anteriore.. Le sparai nel torace, un po' piu' giu' della base del collo, verso il lato sinistro dell'animale, per far passare la palla nel centro del petto.. Al colpo rotolo' giu' inerte, fulminata. Quando la portai a casa e la macellai, vidi che la palla era entrata nell'osso piu' duro della spalla sinistra, facendo un forellino appena piu' grosso del diametro della palla, ma senza sconquassare ne' osso ne' muscolo circostante. Poi aveva attraversato il petto, era uscita dal fianco destro dietro le costole, si era conficcata nella parte anteriore della coscia destra, aveva penetrato completamente la coscia e si era fermata sotto la pelle nella "chiappa" dell'animale. La palla si era affungata perfettamente, col nucleo di piombo liscio ed integro, ed aveva perso pochissimo peso nel tragitto dentro l'animale. Una prestazione piu' che eccellente. Se io cacciassi i cinghiali in Italia con la .30-'06 e' la palla che userei, oppure una Nosler Partition o una Swift A-Frame da 180 grani. I cinghiali hanno la cotenna piu' dura di quella dei cervi, ed i maschi hanno lo "scudo" cartilagineo che ne protegge il torace. Ci vuole una palla che penetri bene ma che si espanda anche bene. Anni prima, mia moglie aveva sparato, nel Montana, ad una grossa cerva-mulo che le si presentava piu' o meno come la cerva di cui sopra. La .30-'06 era caricata con le Sierra BTSP da 165 grani. La palla fece letteralmente esplodere il petto dell'animale. La carne di una spalla fu completamente compromessa, e quella dell'altra era anche rovinata in gran parte, con ematomi ingenti. Soltanto i lombi dalle scapole in giu' e le cosce rimasero in ottime condizioni. E' da allora che non uso piu' le Sierra. A caccia non sempre gli animali si presentano nella classica posizione che ti permette di infilare la palla con precisione chirurgica dove fa meno danni alla spoglia ma abbatte pulitamente.
In favore della stessa palla Sierra di cui sopra, pero', devo dire che sul mio primo cervo, un whitetail enorme, fece un eccellente lavoro. Il cervo era in corsa scatenata dopo essere stato mancato da altri cacciatori, ed il mio primo colpo, a meno di dieci metri, gli aveva frustato una chiappa, sollevando un piccolo pezzetto di pelle, accellerandone la corsa ancora di piu'. Quando avevo sollevato il fucile, a quella breve distanza il Weaver 4x aveva inquadrato una massa di pelo indistinto, e io, novellino inesperto, avevo tirato nel mezzo del pelo, forse dando anche una strattonata al grilletto che indirizzo' la palla quasi a mancarlo del tutto. Con prontezza incredibile (ero giovane allora) avevo manovrato l'otturatore e trovato il cervo nel reticolo mentre saltava al di sopra di una recinzione oltre la quale c'era macchia fitta lasciai partire il secondo colpo quando era ancora in volo. Vidi che quando atterro' dall'altro lato della recinzione sembrava che l'atterraggio fosse un po' goffo, ma non sapevo se l'avessi colpito. Aspettai il tempo necessario per fumare la seconda sigaretta (la prrima l'avevo accesa con mani starfallanti dalla parte del filtro e ne avevo fumate almeno quattro boccate prima di rendermene conto) e poi andai a verificare. Trovai immediatamente una grande abbondanza di sangue, che era schizzato in terra e sui cespugli. Poi, a una quindicina di metri da dove l'avevo colpito, in una piccola radura, lo trovai che giaceva immobile. La Sierra l'aveva colpito appena dietro le costole a sinistra, ne aveva trapassato i polmoni ed era uscita dietro la spalla destra. Non aveva colpito nessun osso, pero', e di carne rovinata ce n'era poca o niente. Un secondo colpo fortunato. Il suo trofeo, 8 punte e molto spesso e pesante, che e' stato misurato da un esperto a 130 punti del Boone and Crockett (ma non abbastanza da arrivare ad essere incluso nel libro) mi ha accompagnato dal Montana all'Alaska, ed e' appeso al muro nella mia casa dell'Alabama. Era un vecchio cervo, di circa 8 anni di eta', a giudicare dal consumo dei denti. Il vecchio cervo chissa' quante battaglie aveva combattuto. Aveva un foro nel palato, rimarginato da qualche tempo, che arrivava fino alla cavita' nasale, provocato di certo da una delle punte del palco di qualche altro maschio. Voglio credere che il "mio" cervo, nonostante la ferita che deve essere stata dolorosissima, abbia sconfitto il suo avversario mandandolo con la coda tra le gambe a passare un'altra stagione di fregola da celibe allupato e frustrato....