[h=1]Finalmente l’inverno comincia ad affacciarsi sulla Russia europea, forti nevicate e temperature in diminuzione nei prossimi giorni[/h][h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]26 ottobre 2015
La città di Kolomna durante la forte nevicata
[h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]Mentre sull’area siberiana comincia ad avviarsi il cosiddetto
“raffreddamento pellicolare”, con l’isolamento del primo
“cuscinetto di aria fredda” in prossimità del suolo, sulla Russia europea l’inverno comincia a lanciare i primi segnali. Proprio nel corso del weekend il transito di un esteso sistema frontale a carattere freddo, legato ad una profonda circolazione depressionaria con un minimo sul mare di Barents, ha determinato intense nevicate, anche a carattere di rovescio, su diversi Oblast’ della Russia europea occidentale e settentrionale. Incluso l’Oblast’ di Mosca, dove una fitta nevicata ha arrecato ingenti disagi al traffico stradale.Questo vortice depressionario, colmo di aria gelida di origine artica, centrato sul mare di Barents con un minimo barico di
974 hpa poco est delle Svalbard, ha richiamato verso le pianure della Russia europea un flusso di miti e umide correnti dai quadranti sud-occidentali che dal Baltico e dal Golfo di Finlandia si sono dirette fino al nord della Russia. Questo flusso di aria più temperata di vecchie origini oceaniche, risalendo sopra le pianure Sarmatiche, si è trovato a scorrere sopra il
“cuscino di aria fredda” (“
lake cold”) che nel frattempo si era depositato nei bassi strati, sulle pianure della Russia.Come capita sempre in questi casi l’interazione fra il mite flusso dai quadranti sud-occidentali in sovrascorrimento sopra questo
“cuscino di aria fredda”, stazionario nei pressi del suolo, ha agevolato la formazione di una nuvolosità
“avvettiva” piuttosto compatta (altostrati molto spessi e nembostrati) capace di dare luogo a nevicate diffuse e persistenti, in particolare sugli Oblast’ della Russia occidentale. Una intensa nevicata ha interessato pure la città di Kolomna, nell’Oblast’ di Mosca, dove in poche ore sono caduti più di
15-20 cm di neve fresca che hanno ammantato di bianco strade, alberi e i tetti delle abitazioni. Nelle fasi più intense delle nevicate la visibilità orizzontale è stata ridotta a meno di 300 metri. La neve, seppur temporaneamente, è tornata ad imbiancare anche molte altre città della Russia occidentale, dove si sono verificati dei bei rovesci di neve, con temperature di appena
-1°C -2°C.
La forte nevicata che nel weekend ha colpito la città di Kolomna
Ma già dalle prossime ore l’affondo di una nuova saccatura artica, colma di aria molto gelida in quota, che dal mare di Barents, dove è collocato il profondo ciclone extratropicale riempito di aria gelida d’estrazione artica, si elongherà fino alle Repubbliche Baltiche e all’ovest della Russia europea, spingerà sopra il comparto russo una nuova irruzione di aria fredda che produrrà un ulteriore raffreddamento e nuove nevicate sparse sulle pianure Sarmatiche centro-occidentali. All’interno dell’asse di questa nuova saccatura, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota, si costruirà una nuova ciclogenesi (per effetto
“sottovento” al ramo discendente del
“getto polare”), interamente riempita dall’aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica. Questo vortice ciclonico, colmo di aria molto fredda, per non dire gelida, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura si andrà a collocare fra l’est della Finlandia e la Repubblica della Carelia, determinando una compressione del
“gradiente barico orizzontale” fra il promontorio anticiclonico in fase di elevazione sulla Scandinavia e la suddetta giovane ciclogenesi.
La città di Kolomna durante la forte nevicata
Quest’ultima muovendosi in direzione del comparto russo, contribuirà ad accelerare la circolazione dei venti dai quadranti settentrionali, che dal mar di Barents si versano sopra le pianure della Russia europea, sfondando fino alle alture del Volga, dove l’affondo freddo si sfogherà in una sostenuta ventilazione da Ovest, O-NO e NO, con raffiche che localmente, specie sulla Carelia, potranno lambire i
50-60 km/h. Il manto nevoso che cadrà su buona parte del bassopiano Sarmatico favorirà, nei prossimi giorni, un ulteriore raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo, con temperature, che nelle ore notturne, grazie al maggior irraggiamento notturno di fine Ottobre inizio Novembre, potranno scivolare al di sotto dei
-4°C -6°C. Sul finire della settimana sopra le distese pianeggianti sarmatiche, si isolerà il primo nucleo di aria fredda che aprirà le porte per l’avvento dei primi freddi autunnali e alle prime nevicate sul vecchio continente. Segno che il cambio di stagione è sempre più vicino. Questione ancora di qualche settimana prima che ad est degli Urali il
“generale inverno” cominci a dispiegare le proprie truppe alla volta del continente.
Meteoweb