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Ero di posta lungo il fiume, proprio dietro a me 20 metri di acqua profonda fra 0,50 e due metri. dall'altra parte una costa non ripida pulita che mi consentirebbe di tirare bene, mi hanno detto che quello è il punto dove gli animali traversano il fiume. Ho a qualche metro sulla mia sinistra un ruscello che scorrendo mi impedisce di sentire bene. La battuta promette bene quasi subito un canaio urla attenti al fiume, vedo l'animale scendere, poi mi sparisce, mi preparo ma l'attesa e vana, i cani mi diranno che ha deviato verso la mia destra seguendo il corso del fiume. Passata una mezz'oretta stessa scena. Dopo un pò la posta alla mia destra mi dice alla radio di stare attento che arriva un animale. Intravedo anche questo ma non scende all'acqua. Dico alle poste alla mia sinistra di fare attenzione e dopo poco sparano. Per radio mi avvertono che l'animale è morto nell'acqua e la corrente lo stà portando via. Per fortuna è rimasto a galla e infatti dopo poco passa dal centro del fiume, inutile qualsiasi tentativo, sarà recuperato alla fine della cacciata in un corsoio con l'acqua bassa. Mi stò innervosendo, ho già visto tre cinghiali senza riuscire a sparare, mi sposto 10 metri sopra l'argine e mi rendo conto che da lì avrei tirato a tutti. Pulisco il sentiero fino al fiume in modo che se mi rendessi conto che un animale è sceso in acqua potrei correre sul fiume per sparargli dall'altra parte. La cacciata continua, è evidente che animali ce ne sono diversi. E' ormai abbastanza tardi, non si sentono canizze, il telefono vibra, non rispondo mai quando sono a caccia, ma lo guardo è mia figlia e so che ha un problema, rispondo. Mentre parlo con lei con la coda dell'occhio vedo un gigante che, zitto, zitto e al passo mi stà arrivando da sinistra. Getto il telefono, mi tolgo il fucila dalla spalla, ormai sono innervosito e anche se è evidente che il ruscello ha impedito all'animale di sentirmi, non spetto che si scopra e sparo troppo presto fra la vegetazione, ma comunque a meno di 10 metri. L'animale mette la sesta e mi passa a razzo a meno di tre metri dai piedi, sparo ancora due volte prima che risalga verso la macchia. Nella macchia sembra che passi una ruspa, troppo rumore. Rimango comunque allibito, controllo subito il terreno senza trovare una goccia di sangue, anche dove è entrato nel fitto non c'è traccia. La posta alla mia destra mi dice di averlo sentito chiaramente sfrascare violentemente. Ma il morale mi sta velocemente scendendo sotto terra. Dico per radio che deve venire un canaio con i cani perchè mi sembra impossibile di non averlo colpito a quella distanza. Ripercorro più volte tutta la sequenza e mi sembra impossbile di non averlo colpito con tutte e tre i colpi, rivedo chiaramente il punto rosso su un corpo enorme.
La battuta segue il suo corso con ancora canizze e spari. Dopo quasi un'ora il capocanaio, Fernando caro amico, mi chiama a voce di cima al poggio per sentire dove sono. Arriva da me con due cani e appena mi vede si mette a ridere, devo essere in uno stato pietoso. Gli dico che ho fatto la più grande padella della mia vita, lui mi chiede in che direzione è andato l'animale. Passano pochi minuti che un cane abbaia a fermo a quaranta metri da dove l'animale è entrato nel fitto. Fernando mi dice di andare a prenderlo. Il sangue torna a scorrermi nelle vene.
Verificherò che l'ho preso con un solo colpo nel cuore. E' un verro di oltre un quintale.
La mattina successiva vado a provare la carabina, anche se è chiaro che a qurella distanza non può essere un problema di taratura dello Z6. Infatti la carabina mi parla, dandomi chiaramente del cretino, lei spara bene.
La battuta segue il suo corso con ancora canizze e spari. Dopo quasi un'ora il capocanaio, Fernando caro amico, mi chiama a voce di cima al poggio per sentire dove sono. Arriva da me con due cani e appena mi vede si mette a ridere, devo essere in uno stato pietoso. Gli dico che ho fatto la più grande padella della mia vita, lui mi chiede in che direzione è andato l'animale. Passano pochi minuti che un cane abbaia a fermo a quaranta metri da dove l'animale è entrato nel fitto. Fernando mi dice di andare a prenderlo. Il sangue torna a scorrermi nelle vene.
Verificherò che l'ho preso con un solo colpo nel cuore. E' un verro di oltre un quintale.
La mattina successiva vado a provare la carabina, anche se è chiaro che a qurella distanza non può essere un problema di taratura dello Z6. Infatti la carabina mi parla, dandomi chiaramente del cretino, lei spara bene.