Re: MANGIME NICO COSA NE PENSATE?
LA GUERRA DEI MANGIMI
Cari cacciatori, allevaori ed ornitologi, il problema delle proteina animali nei mangimi ha spiazzato un po' tutti.
Grazie alla "Mucca Pazza" abbiamo assistito alle modifiche di diverse formulazioni mangimistiche, tutte alla ricerca della miscela ideale.
C'è stato chi ha continuato ad usare farina di carne, chi per diversa organizzazione ed impostazione aziendale ha introdotto la farina di pesce, chi la farina di ossa, chi di insetti, chi il sangue.
Da questa serie di alternative è uscita una confusione generale.
Questa indecisione ha disorientato buona parte degli allevatori alla ricerca del "migliore".
Come se non bastasse, altre alle varie preferenze individuali si sono aggiunte diffamazioni da una verso l'altra casa mangimistica.
La diffamazione può far parte del cosiddetto spionaggio industriale, ma rappresenta sicuramente una scarsa serietà professionale che ha portato al continuo cambio, alimentati dall'ignoranza dell'uno o dell'altro venditore alla ricerca di aumentare le proprie vendite.
Grazie, o per colpa dei venitori, le ditte mangimistiche si sono trovate costrette ad esprimere le proprie scuse nei confronti dei concorrenti e togliere il mandato ai loro venditori.
Come se tutto questo non bastasse, in inverno si è assistito alla moria improvvisa di uccelli da richiamo e la scarsa preparazione di alcuni veterinari e le informazioni da osteria che fomentano il mondo veterinario hanno imputato la causa al mangime.
Le più importanti case mangimistiche, chiamate in causa hanno fatto analizzare i soggetti ed hanno scoperto che la moria era stata causata da un virus, anche questa volta niente mangime.
Da questa confusione generale può uscire una considerazione, quali sono i migliori mangimi nessuno lo può sapere, almeno nel mondo venatorio, ambiente, abitudini, temperatura, umidità e tutte queste cause naturali cambiano il risultato del mangime da un allevatore all'altro, ed ognuno di noi si comporta e rispetta i propri richiami come meglio ritiene.
Non esiste secondo me un mangime "migliore", serve solo che le ditte mangimistiche e in prima persona i rivenditori siano più attenti alla conservazione e alla stabulazione dei prodotti, facendo attenzione a non lasciare magari il mangime a contatto con uccelli magari poco sani nel negozio.
I margini di guadagno so che sono bassi, ma potrebbero aumentare solo se i venditori stessero più attenti al controllo della qualità e meno alle vendite.
Chi scrive non si vuole firmare in quanto oltre ad essere uno dei primi ad aver iniziato ad usare un mangime ai tempi "nuovo", sono il Respoonsabile vendite del nord Italia e lo uso, a me ed ai miei clienti non ha mai dato problemi, chi non l'ha più usato è stato spaventato da altri amici con la paura di "stragi", e per mia fortuna sono in contatto con tutti i miei colleghi e non appena si sente qualcosa sono il primo ad approfondire.
LA GUERRA DEI MANGIMI
Cari cacciatori, allevaori ed ornitologi, il problema delle proteina animali nei mangimi ha spiazzato un po' tutti.
Grazie alla "Mucca Pazza" abbiamo assistito alle modifiche di diverse formulazioni mangimistiche, tutte alla ricerca della miscela ideale.
C'è stato chi ha continuato ad usare farina di carne, chi per diversa organizzazione ed impostazione aziendale ha introdotto la farina di pesce, chi la farina di ossa, chi di insetti, chi il sangue.
Da questa serie di alternative è uscita una confusione generale.
Questa indecisione ha disorientato buona parte degli allevatori alla ricerca del "migliore".
Come se non bastasse, altre alle varie preferenze individuali si sono aggiunte diffamazioni da una verso l'altra casa mangimistica.
La diffamazione può far parte del cosiddetto spionaggio industriale, ma rappresenta sicuramente una scarsa serietà professionale che ha portato al continuo cambio, alimentati dall'ignoranza dell'uno o dell'altro venditore alla ricerca di aumentare le proprie vendite.
Grazie, o per colpa dei venitori, le ditte mangimistiche si sono trovate costrette ad esprimere le proprie scuse nei confronti dei concorrenti e togliere il mandato ai loro venditori.
Come se tutto questo non bastasse, in inverno si è assistito alla moria improvvisa di uccelli da richiamo e la scarsa preparazione di alcuni veterinari e le informazioni da osteria che fomentano il mondo veterinario hanno imputato la causa al mangime.
Le più importanti case mangimistiche, chiamate in causa hanno fatto analizzare i soggetti ed hanno scoperto che la moria era stata causata da un virus, anche questa volta niente mangime.
Da questa confusione generale può uscire una considerazione, quali sono i migliori mangimi nessuno lo può sapere, almeno nel mondo venatorio, ambiente, abitudini, temperatura, umidità e tutte queste cause naturali cambiano il risultato del mangime da un allevatore all'altro, ed ognuno di noi si comporta e rispetta i propri richiami come meglio ritiene.
Non esiste secondo me un mangime "migliore", serve solo che le ditte mangimistiche e in prima persona i rivenditori siano più attenti alla conservazione e alla stabulazione dei prodotti, facendo attenzione a non lasciare magari il mangime a contatto con uccelli magari poco sani nel negozio.
I margini di guadagno so che sono bassi, ma potrebbero aumentare solo se i venditori stessero più attenti al controllo della qualità e meno alle vendite.
Chi scrive non si vuole firmare in quanto oltre ad essere uno dei primi ad aver iniziato ad usare un mangime ai tempi "nuovo", sono il Respoonsabile vendite del nord Italia e lo uso, a me ed ai miei clienti non ha mai dato problemi, chi non l'ha più usato è stato spaventato da altri amici con la paura di "stragi", e per mia fortuna sono in contatto con tutti i miei colleghi e non appena si sente qualcosa sono il primo ad approfondire.