Chiudo questa discussione citando Robert Ruark: "Use enough gun." Usa abbastanza fucile. Lui naturalmente parlava di caccia grossa, di animali pericolosi e di armi lunghe. Ma lo stesso principio deve essere applicato anche alle armi corte e ad umani pericolosi.
Per legittima difesa si deve usare il calibro piu' potente che si possa sparare bene, con confidenza e con ripetibilita' dei colpi. Se uno e' menomato in qualche modo, o piccoletto al punto di nanismo, o talmente impaurito dal rinculo e dall'impennata di un calibro maggiore, e se la .22 LR e' l'unico calibro che possa sparare comodamente ebbene, che ben venga la .22--per lui o lei. Sempre meglio di tirare sassi o menare ombrellate. Ma il potere dei vari calibri di fermare un avversario e' stato studiato sistematicamente e scientificamente, ed 'e' direttamente proporzionale a diversi fattori: cavita' temporanea, penetrazione, e shock. Tutte cose che la .22 non ha se non in quantita' minima quando esce dalla canna corta di una pistola. Se sparata con una carabina ha una marcia in piu', come si dice da voi (nel 1975--quando lasciai l'Italia--non credo che si dicesse gia'), ma una marcia ancora troppo piccola. Meglio di tirare mattoni, pero'.
Senza entrare nei particolari (ognuno puo' usare l'Internet per ricercare questo soggetto) se non si ha almeno un cal. 9x19 o .45 ACP, o .40 S&W, o una 10mm il potere d'arresto e' limitato. Qual'e' la cartuccia con il maggior potere d'arresto, senza arrivare a calibri che tanti non potrebbero "domare" e che richiederebbero enormi revolvers o automatiche da tre kg (.50 AE, .44 Mag., .454 Casull, .460 S&W, .500 S&W, et similia--tutti impossibili da occultare e che richiederebbero possenti bretelle se portati in una fondina attaccata alla cinghia dei pantaloni per non lasciarvi in mutande in pubblico? Pare che secondo diversi studi sia la .357 Magnum caraicata con palla a punta cava da 125 grani. Ma, ovviamente, non tutti possono comodamente sparare un'arma del genere a causa dell'impennata, del rinculo, e dello sgradevolissimo rumore di quasto calibro (al poligono si usano tappi e cuffie, ma in situazioni di legittima difesa non credo che chiedereste all''aggressore di concedervi un momentino affinche' possiate indossare le cuffie o tapparvi le orecchie).
Tornando ai calibri "papabili" per legittima difesa, e premettendo che qualsiasi calibro e' meglio di tirare sassi o menare ombrellate, voi avete un grosso problema: l'impossibilita' di usare pallottole espansive. E, no, le pallottoline della .22 LR sparate da una pistola, di piombo nudo o ramato ma a punta solida non si espanderanno in un corpo umano. Se colpiscono un osso forse lo perforeranno appiattendosi un po' o forse ci si schiacceranno contro fermandosi. In ambo i casi, gli scarsissimi kgm, joules, o footponds non produrrano uno shock, specialmente se l'aggeressore e' imbottito di ****. Su una persona "normale" ci potrebbe essere uno shock psicologico ("Oddio, mi hanno sparato!"), ma non contateci troppo. Un aggressore non drogato e' pur sempre pieno di adrenalina--una **** naturale prodotta dall'eccitazione, paura, furia. Ne consegue che e' necessario per fermare un aggressore un calibro che senza espandersi abbia ugualmente una tale superficie frontale, velocita' e peso da provocare shock, penetrare profondamente, provocare ampia distruzione di tessuti, e allo stesso tempo di non trapassare il bersaglio e proseguire a ferire o uccidere qualche innocente malcapitato. Siccome le automatiche in genere non funzionano bene se la pallla non ha un'ogiva relativamente appuntita o tonda, se io non potessi usare palle espansive, userei palle a punta molto piatta, ma in un revolver. A Kodiak, come difesa contro gli orsi portavo una Ruger Redhawk .44 Magnum con cartucce della Buffalo Bore. Le palle, di piombo nudo induritissimo, erano pesanti e pressoche' cilindriche. Non che le palle a punta cava siano proibite per sparare agli orsi, ma non penetrerebbero abbastanza. Le palle cilindriche penetrano molto di piu', e la loro superficie frontale in quel calibro e' pari a quella di una palla di minor calibro espansa.
Ma qui non si parla di orsi, ma di "cattivi." Se fossi in Italia e potessi portare una pistola per legittima difesa (il che e' pressoche' impossibile per Peppino Cittadino a meno che non sia amico di Grillo, Prodi, o Berlusconi, o Salvini, o nipote del capo della polizia o del prefetto, o non sia un ricco industriale che manda mazzette a destra e a manca), opterei per un revolver caricato con pallottole di piombo nudo ma di forma cilindrica, caricate "toste." Il calibro sarebbe un .38 Special con cartucce +P+, cioe' alla massima pressione possibile senza scassare la pistola dopo un centinaio di colpi.
Oppure una .45 ACP automatica caricata con cartucce incamiciate completamente ma "semi-wadcutter" (se la pistola le digerisce sena fallo).
Queste palle sono cilindriche in parte, ma poi hanno una spalla angolare (per tagliare un buco netto nel bersaglio di carta) e dopo la spalla la punta si restringe fino ad essere di un calibro molto minore e a terminare con una punta piatta. E per quelli sensitivi al rinculo, in genere queste cartucce hanno poco rinculo.
Ma, per fortuna, io non sono Peppino Cittadino, ma Joe Citizen, e ho il diritto di portare un'arma e di usarla per legittima difesa nei casi in cui la difesa e' veramente legittima. No, non e' il Far West, specialmente la versione di Hollywood, dove il "cattivo" sparava a qualcuno soltanto per essere stato guardato male o insultato.
E come in quasi tutti gli altri stati oltre l'Alabama posso usare pallottole che hanno la capacita' di fermare l'avversario. "Fermare" e' la parola chiave. Significa "incapacitare" l'avversario al punto di "toglergli il vento dalle vele, "come si dice da noi e renderlo incapace di accoltellarci, spararci, o strangolarci, o altre cose spiacevoli che aveva pianificato di fare. E di certo non mi affiderei ad una .22 e--siccome so che la pistola e' uno strumento di per se poco efficace rispetto ad un 12 a pallettoni o un rigato dal .223 (a palla espansiva) in su)--di certo sparerei al centro di massa, sperando di danneggiare (almeno temporaneamente) il sistema nervoso centrale. Il mio scopo non sarebbe quello di uccidere, ma di fermare. Se poi il malfattore che mi ha aggredito dovesse morire, certo non ne sarei contento o fiero, ma dopo tutto non ero stato io a causare l'evento, e il mio scopo principale era quello di non essere ucciso o ferito gravemente. o di proteggere da un simile fato persone care o astanti innocenti. Per quanto, devo ammetterlo, sarei molto riluttante ad intervenire se la minaccia non riguardasse direttamente me o i miei cari, perche', a parte il pazzo che entra in un locale pubblico sparando alla chi cojo cojo, nel caso di un tale che sta puntando un'arma ad un altro non potrei sapere i dettagli e le circostanze e di certo non vorrei sparare ad un poliziotto in borghese che sta arrestando qualcuno. Una volta che si preme il grilletto, la palla mandata fuori non si puo' fermare e richiamare, come un cane da guardia e difesa ben addestrato. La decisione di sparare e' finale. Molto finale. Sia che tu abbia in mano una .22 o una 10mm automatica.