Re: Libro su Doppiette e Sovrapposti
Oliviero, per essere obiettivi o pignoli, secondo punti di vista, osservo quanto segue.
E’ indubbio che nessuno ancora ha scritto con la competenza e la chiarezza del Lupi. Stimo altrettanto inconfutabili però, in particolar modo due forzature da ‘Volponi’.
?Non si può elevare al rango di Arte, ripeto Arte, ciò che è solo artigianato sia pure ‘artistico’, di livello buono od ottimo quanto si vuole; l’Arte non è solo valentìa tecnica bensì, per dirla con Picasso, una disciplina che “non rende il visibile ma, rende visibile”. Se non si è ignoranti, non si può candidamente equivocare: l’artigiano è artigiano e l’artista è artista. Amen!
?Inoltre, ripeto ed insisto, in ‘Cani esterni’, pur d’assurgere il cane di Greener al sesto cielo, ha scomodato (pag.332 e seguenti) la ‘curva mirabilis’ direttamente discendente dalla sezione aurea dei Greci. In realtà, appena possibile, gli armaioli inglesi hanno attinto alla natura per dare forma a cani e chiavi, realizzare ornati decorativi. Sia pure inconsapevolmente, dunque, essi hanno compreso qualcosa della curva mirabilis nelle foggiature e nelle incisioni. Straordinarie capacità d’osservazione e geniali intuizioni hanno reso i Greci, capaci di codificare lo sviluppo spiralico delle figure vegetali ed animali (le forme viventi) nello spazio tridimensionale, in criteri trigonometrici. Criteri che hanno consentito loro di progettare capolavori di armonie e proporzioni che vanno dalla più umile ciotola di terracotta ai templi, alle sculture. Ignorando quei criteri, la fruizione vera, cioè consapevole, d’un altorilievo o dell’intero Partenone, non è possibile. Si parte dalla sezione aurea, altrimenti detta simmetria dinamica, che comprende e va ben oltre la curva mirabilis. Per i più degni possessori di quei criteri, infatti, quella dell’anatomia umana sarà un’agevole ‘lettura’ tridimensionale e, per esempio, la disposizione di rami e foglie, non più un mistero. Se non s’impara ad intravederne lo schema compositivo, sul quale si basano anche i particolari, le sculture greche verranno acquisite solo a pelle, non godute razionalmente come meritano. Dunque, riconosciamo a Cesare ciò che gli spetta, cercando di rimanere nell’ambito delle nostre vere competenze.
?Tralascio il tema ‘forma e funzione’ strettamente connesso a quanto sopra, per non appesantire ulteriormente l’argomento (comunque degno d’una trattazione qui impossibile). Ed anche per non apparire, oltre le mie intenzioni, “cattedratico” come qualche bella mente puntualmente pretende di definirmi.