Presidente
Prot. C/156/OV/mm Roma, 9 novembre 2010
On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00186 – Roma
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LETTERA APERTA
Onorevole Presidente del Consiglio,
tra i problemi del Paese che il Governo ha dichiarato di voler affrontare non
pensavamo sinceramente dovesse irrompere con tanto clamore il tema dell’attività
venatoria, così come ha deciso di enfatizzarlo un autorevole Ministro del Suo
Esecutivo.
Il Ministro Brambilla, sicuramente da un osservatorio privilegiato quale quello del
Governo, indica quella della “caccia” come un’emergenza del Paese tanto che
lavora assiduamente a che questo convincimento si affermi.
Ci rivolgiamo a Lei per l’esperienza maturata su questi temi negli anni di Governo.
Avevamo rilevato equilibrio quando si discusse della proposta di legge dell’on.
Alemanno (più caccia in Italia) e di altri Parlamentari della Sua Maggioranza che
hanno chiesto i voti impegnando Lei, “Presidente cacciatore”, a dare all’Italia una
caccia più permissiva.
I “Parlamentari della caccia”, da Lei eletti, nelle loro comunicazioni, si sono via via
presentati quali interpreti delle posizioni del Partito di cui Lei è Leader esprimendo
altresì una forte critica verso le posizioni del Partito Radicale che oggi, invece, la
Maggioranza, sembra aver fatto proprie. Anche noi ci permettiamo di chiamarLa
“Presidente cacciatore” alla stregua di quanto fanno i Suoi politici.
In occasione delle Elezioni Politiche del 2006 il Suo Partito fece un accordo formale
con il Partito dei Cacciatori (Progetto Natura) e prima delle Elezioni Europee del
2009, Lei in persona – racconta la stampa - telefonò in diretta ad una numerosa
Assemblea tenutasi a Vicenza il 30/05/2009 per rassicurare il popolo dei
cacciatori presenti. Ricordiamo anche il sen. Pionati, componente della Sua
Maggioranza, Responsabile di Alleanza di Centro, che in occasione delle Elezioni
regionali del 2010, ha sottoscritto un patto politico chiedendo i voti insieme al
Partito dei Cacciatori.
Onorevole Presidente, le molte aspettative che le promesse fatte hanno stimolato
per una caccia con meno vincoli è la conseguenza degli impegni che gli esponenti
del Pdl hanno assunto. Noi non abbiamo chiesto a Lei e tantomeno ad altri Governi
precedenti regole anacronistiche e in contrasto con politiche di conservazione;
siamo rispettosi dell’equilibrio della normativa vigente scritta con un buon accordo
tra ambientalisti, agricoltori e cacciatori. Lei “Presidente cacciatore” e “Presidente
animalista” si era proposto interpretando la compatibilità tra tradizioni, cultura
venatoria e animalismo. Da qualche mese Lei, Presidente, viene sconfessato dalle
posizioni del Ministro Brambilla.
Riportiamo alcune espressioni pubbliche del Ministro del Suo Governo:
…“Chi caccia fa male al pianeta”, “ chi pratica la caccia… provoca anche grave
danno all’ambiente che è di tutti”, “non è possibile che si continuino a massacrare
animali”, “la caccia è un atto ****”… (dunque i cacciatori sarebbero tali).
Comprenderà bene l’offensività di tali affermazioni che ledono la dignità di seri ed
onesti cittadini italiani ma anche l’immagine di personalità autorevoli alle quali Lei
corrisponde pubblicamente amicizia come il Premier russo Putin – appassionato di
caccia - al quale ha regalato un fucile da caccia bellissimo ed invidiabile (come
abbiamo appreso dalla stampa) e non una macchina fotografica, come avrebbero
voluto gli animalisti che hanno polemizzato con Lei, per questo regalo.
Onorevole Presidente Lei, oggettivamente, leggendo la “qualità” delle offese
dell’on. Brambilla, sembra essere imputato quanto noi per le critiche ricevute.
Il Suo PdL o FLI di Fini - che pure, come Lei, si era speso per favorire i cacciatori -
hanno fatto proposte e promesse al mondo venatorio. Se la politica non deve essere
quel teatrino che Lei spesso critica e se la coerenza è per Lei importante nel
rapporto con gli elettori, c’è qualche contraddizione di troppo, financo di
incompatibilità nelle posizioni del Governo e della Maggioranza.
Chiedere chiarezza e coerenza non ci sembra domandare troppo; se vuole, Ella può
intervenire affinché si chiuda un ennesimo focolaio di polemiche ideologiche e
pretestuose che costano, e tanto, al Paese e agli italiani in un periodo come questo.
Distinti saluti.
Osvaldo Veneziano