UDITE! UDITE! sua maestà l’assessore all’agricoltura e alle attività produttive ci ha fatto la grazia:
Approvata dal Consiglio Regionale la Legge in materia di raccolta e commercializzazione di funghi
Napoli 13 giugno 2007
Il Consiglio Regionale ha varato la legge che disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati in Campania. La Campania era una delle poche Regioni, a 14 anni dalla normativa nazionale (n. 352/93), a non aver ancora regolamentato una materia così rilevante per le sue implicazioni ambientali, economiche e sanitarie. Il testo è frutto del lavoro coordinato in Commissione del disegno di legge della Giunta Regionale e delle altre proposte presentate da vari gruppi politici.
La legge si propone di tutelare la gestione economica della raccolta dei funghi commestibili spontanei e di salvaguardare la salute pubblica tramite i servizi di controllo micologico, oltre che di garantire i benefici derivanti dalla presenza dei funghi negli ecosistemi vegetali.
L’esercizio delle funzioni amministrative è attribuito alle Comunità montane e alle Province per i territori di rispettiva competenza.
Il varo di una norma in materia in Campania era divenuta, col tempo, una necessità impellente sia per salvaguardare gli ecosistemi naturali dall’attività devastante di raccoglitori spesso improvvisati, sia per l’importanza economica che i funghi stessi rivestono. Ma soprattutto vi era un obiettivo ancor più essenziale da conseguire, perché riguardante la tutela della salute pubblica, e cioè l’attivazione di un servizio di controllo micologico regionale, in considerazione del fatto che molte specie fungine sono tossiche per il consumo umano.
In generale, la norma va ad inserirsi in un più ampio contesto legislativo regionale in grado di favorire lo sviluppo di una cultura del bosco e di tutela dell’ambiente tale da garantire la salvaguardia delle risorse naturali, con i presupposti della riproducibilità dei prodotti spontanei. Si cita per tutti, il recente varo della legge regionale che ha disciplinato la raccolta, il consumo e il commercio dei tartufi, altra norma attesa in Campania da oltre 27 anni da quando cioè fu varata la norma quadro nazionale.
Nel merito del testo i principali aspetti da evidenziare sono:
la raccolta dei funghi è consentita solo a chi è munito di apposita autorizzazione personale, rilasciata dagli Enti competenti (Province e Comunità Montane) a coloro i quali superano un colloquio abilitativo. Tale esame di idoneità accerta nel candidato la conoscenza della materia micologica e in particolare il riconoscimento delle specie fungine sia quelle eduli che tossiche. L’autorizzazione ha validità quinquennale ed è soggetta a convalida annuale, previo versamento all’Ente competente, di un contributo di 30 euro all’anno;
la quantità massima giornaliera di funghi commestibili che è possibile raccogliere è fissata in 3 Kg per persona;
la raccolta è vietata nelle riserve naturali, in particolari aree che saranno individuate dagli organismi di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali;
per i raccoglitori professionali, categoria speciale destinata ai coltivatori diretti e ad altri soggetti delle aree montane che comprovino la necessità di integrare il proprio reddito attraverso la raccolta dei funghi, il limite quantitativo di raccolta è elevato a 10 Kg;
nell’ambito di ciascun Dipartimento di Prevenzione delle AA.SS.LL. saranno istituiti i centri di controllo pubblico denominati Ispettorati micologici. L’Ispettorato micologico eserciteranno funzioni di identificazione e controllo dei funghi e di certificazione per il commercio, nonché di supporto tecnico agli ospedali in caso d’intossicazione;
l’autorizzazione alla vendita è soggetta ad autorizzazione comunale ed è rilasciata agli esercenti riconosciuti idonei all’identificazione dei funghi, attraverso il conseguimento di un attestato concesso dall’ASL territorialmente competente, cui sono esenti i micologi formati ai sensi del DM 686/96;
la vendita di funghi freschi spontanei è consentita solo previa certificazione sanitaria di avvenuto controllo rilasciata dal Centro micologico dell’ASL competente, riconoscibile per il cartellino apposto sui contenitori.
«Si tratta di un provvedimento tanto atteso quanto importante – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura e alle attività produttive Andrea Cozzolino - In particolare, il varo di questa norma disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei. Così, si argina l’attività spesso devastante di raccoglitori improvvisati e si valorizza l’importanza economica che i funghi stessi rivestono».
ok ma come al solito lasciano tutto in mano agli Enti Parco e le Comunità Montane e quindi il problema resta irrisolto!
è possibile che non si riesce ad avere un qualcosa valido per tutti e ovunque!
io che vado a funghi in tutta la regione e anche fuori dovrò avere tanti tesserini quante le zone dove vado e tanti euri da sborsare per ogni tesserino! VERGONA! :evil: :evil: :evil: :evil:
così non pagherà mai nessuno! :twisted: :twisted: :twisted:
mentre con un unico tesserino regionale per una modica cifra pagherebbero tutti! :wink: :wink: :wink:
inoltre da evidenziare il fatto che il quantitativo di raccolta sale a 10kg per chi li raccoglie per venderli :twisted: :twisted: :twisted: ma non dice però quanto debbano pagare ma spero che non siano 30 euri come per chi come noi non ne ricava guadagno ma solo sudore, soddisfazioni e qualche bella mangiata