Io non trovo giusto come forma di protesta rinunciare alle costrizioni con le quali ci obbligano a cacciare la tortora. E' quello che vogliono. Limitare, escludere, oggi i parchi, domani aumento delle distanze.La rinuncia alla nostra passione seppur castrata da ignobili e sempre numerose norme arzigogolate, sarà una sconfitta voluta dai nemici che rimarranno in vita succhiando denari a destra e manca per la loro sicura sopravvivenza. Allora se davvero dovessimo smettere di cacciare per protesta, che ce la togliessero proprio la caccia così col Sansone Nembrotto finisce nella tomba anche l'associazionismo animalista che ha fatto della caccia una battaglia di vil pensiero.
Pensate a quanti guardia caccia sceriffi appenderanno la stella al chiodo, forestale e provinciale dovrebbero dedicarso all'esplosione del bracconaggio, perchè in fin dei conti braccare legalmente o meno fà parte del nostro istinto ed allora non esisteranno neanche più i parchi, le giornate di silenzio venatorio i limiti .... diventeremo tutti bracconieri sempre nel rispetto della natura, quello che manca a 'sti 4 mentecatti ignoranti che ci odiano a cominciare dai parassiti dell'ispra.
Diventerò bracconiere, semmai un infausto giorno cancelleranno la caccia. Fino a quel giorno, però rispetterò le leggi, seppur ingiuste, perchè non vorrei essere complice della mia fine come uomo fiero di definirsi Cacciatore.