Ancora una volta discriminati i cacciatori campani dal discutibile assurdo metodo antidemocratico con cui l’ATC Bari ha proceduto al sorteggio dei permessi annuali da assegnare ai cacciatori extraregionali attribuendo a ciascuna regione n.44 permessi annuali indipendentemente dal numero delle domande pervenute. La distribuzione dei posti in proporzione della regione di appartenenza non è affatto democratica se non regolata con l’assegnazione dei posti in modo proporzionale alle richieste ricevute. La Campania che ha prodotto circa mille domande è risultata penalizzata da questo scellerato criterio. Tanto premesso mi permetto di evidenziare un altro abuso perpetrato ai danni dei cacciatori extraregionali da parte dello stesso ATC che prima costringe i richiedenti di permessi giornalieri , nonostante il calendario della Regione Puglia lo consenta, a non poter praticare l'esercizio venatorio nel giorno di mercoledì (vedasi modulistica sul sito dell’ATC) e poi come se non bastasse obbliga coloro che volessero praticare l'esercizio venatorio solo il sabato ad acquisire necessariamente l'autorizzazione anche per la domenica. Cosa ancora più grave è che le autorizzazioni eventualmente concesse dovranno essere ritirate tramite gli albergatori, ristoratori ed agriturismi presenti sul territorio designati dai cacciatori richiedenti. Si comprende che trattasi di una manovra tesa a favorire sopratutto i cacciatori del centro-nord e sopratutto quelli con maggiori possibilità economiche ed a scoraggiare quelli delle regioni limitrofe. Un addetto dell'ATC , esprimendosi a telefono con tono sprezzante, ha riferito ad un interlocutore che chiedeva chiarimenti che” i cacciatori campani non arrecano alcun beneficio all'economia locale e quindi che restino a casa loro!" Ogni ulteriore commento risulta superfluo mi auguro che le associazioni venatorie che dovrebbero difendere gli interessi dei cacciatori facciano sentire la loro voce.